Per una caffettiera si può delirare di Renata Pisu

Per una caffettiera si può delirare Per una caffettiera si può delirare TORINO — Dimenticare i mercatini e le mostre alla tinta buona dove si può giocare il gioco del cliente che ne sa più idei venditore. Qui, nel Palazzo Nervi, ci sono dinastie blasonate di antiquari che mettono soggezione perché espongono tutta roba genuina. O quasi. Purtroppo infatti, il giorno dopo l'apertura della mostra, due galleristi sono stati gentilmente ma fermamente pregati dall'organizzazione di ritirare subito alcuni loro pezzi molta sospetti. Pensare che ho sentito una signora sospirare di desiderio davanti a uno dei paesaggi incriminati; e i paraventi orientali sotto inchiesta sembravano davvero strepitosi. E poi, così ben conservati... Sfido, insinuano che siano stati fatti ieri. Dice péro l'antiquario Paolo Sapori che pezzi falsi ci sono in tutte le mostre, non c'è da scandalizzarsi più che tanto. Nello spazio comune delle Gallerie Principe Eugenio, Sapori che è di Spoleto, espone due tele da museo: una è Cacciata dei mercanti dal tempio dell'olandese Dirck van Baburen che fu a Roma agli inizi del Seicento ed è uno dei grandi caravaggéschi, per la maggior parte non italiani ma, come lui, olandesi o fiamminghi. L'altro eccezionale dipinto è di Frans Floris, un'Allegoria delle quattro stagioni che rivéia come sia più che probabile che Arcimboldo si sia ispirato a Floris. Valore? Meglio lasciar perdere. 'siamo infatti qui per guardare e non toccare, anche se volentieri in certi stand ti di¬ 4 cono, se osi chiederli, i prezzi della bella roba esposta. Certo, questa non è una mostramercato, ma quasi tutto quello che si vede è in vendita, ci si può arredare la casa di antico, volendo e potendo. Oppure si può fare indirettamente la stima del valore di quello che si ha già. -Quanto viene quel cassettone?- chiede un signore. -Centoventi milioni-, risponde l'antiquario. Allora il signore rivolto alla moglie, fa: 'Vedi, è proprio tale e quale al nostro-. E lei: -Si, ma il nostro è più bello-. Commenta l'antiquario Gianfranco Fina: 'Tutti si sentono conoscitori, esperti, e cosi succede che una mostra d'antiquariato diventi per certuni una fiera delle illusioni-. Può essere. Però deve essere bello illudersi compiendo magari ingenui raffronti tra quella natura morta che chissà che cifra vale, e il quadro preciso identico che c'è in casa dei nonni. Come se antiquariato volesse dire roba vecchia, tutta indistintamente: invece dev'essere roba di pregio, di accurata fattura, oggetto d'arte, nel senso più ampio dell'arte. Come lo è la caffettiera d'argento - concepita come oggetto d'uso — che espone nel suo stand Casartelli Jr. insieme con un raffinatissimo assortimento di altre caffettiere e cioccolatiere. Oppure come sono oggetto d'arte — anche se servivano a fare luce — le due eccezionali girandoles piemontesi del primo ventennio del Settecento, in acciaio inossidabile e cristalli, che espone Guido Pron. Fratelli de Donati: «Evangelista» (legno. XVI secolo) Invece non è oggetto d'arte ma una Mostruosità che però bisogna assolutamente vedere, il gruppo scultoreo in bronzo che raffigura un ometto pensatore seduto — naso adunco, caratteristiche somatiche dell'ebreo — e una specie di uomo delle caverne, un bruto alto più di due metri che gli sta a fianco e mostra minaccioso i denti. Sul basamento della scultura c'è scritto: Cosciente e Subcosciente, ovvero La Ragione e la Belva-1940. L'opera è di Ferruccio Vecchi, scultore iper-fascista. E' suo anche un testone enorme di Mussolini dal quale balza fuori un soldato, gruppo scultoreo intitolato Il Duce partorisce l'Impero che la titolare della galleria L'Eroica di Milano mi mostra in fotografia. Marco Rosei, storico dell'arte e consulente della mostra torinese, dice che nonostante tutti i revival che ci sono stati, finora nessuno ha mai osato riproporre lo scultore sansepolcrista Ferruccio Vecchi. Che siano ormai maturi i tempi anche per quest'orrido? La gallerista non sa se augurarselo o no, continua a ripetere come per scusarsi: • E' fascista, proprio fascista fascista-. Certo, la Mostruosità stona tra tante cose belle. Però è proprio la stonatura che attira prepotente l'attenzione in questo microcosmo armonioso dove si respira un profumo lievemente sabaudo perché la maggior parte dei sessantacinque espositori italiani, più qualche straniero invitato, sono torinesi. Quindi ci sono, specie tra i mobili, splendidi esemplari del Settecento piemontese; oppure capolavori come le due vedute del Cignaroli, il Parco del Valentino r Moncalieri dal Castello, esposte dalla Caretto Gallerie, ancora nel ricchissimo spazio delle Gallerie Principe Eugenio, ventidue antiquari che a Torino hanno aperto assieme, in un palazzo di quattro piani, le loro gallerie, cosa unica in Italia. E poi c'è un ritratto della Bela Rosin assai discinta e con lo sguardo voglioso che stringe in mano una lettera, Inequivocabilmente di Vittorio Emanuele II. Qui la sabaudita si fa pettegola, mentre con il Pietro Micca di Andrea Gastaldi, il pittore albertino che ha una mostra tutta sua al Palazzo Nervi, si fa invece eroica. Per il resto invece si spazia in tutta Italia e Europa, tra belle cose, cose anche stupende. Ji varie epoche e pro- ■ Egitto: scoperta una mummia ricoperta d'oro IL CAIRO — La mummia di una donna ricoperta interamente d'oro è stata scoperta in una necropoli nella zona di El Fayum (a Sud della capitale) da una missione archeologica americana. Ne dà notizia il settimanale Akhbar ci yom. La mummia, che risale all'epoca dei Tolomei (332-30 a. Ci, è stata trovata in un sarcofago di legno. Intanto continuano le scoperte di nuovi reperti archeologici a Luxor. Il quotidiano Al Ahram riferisce che altre due statue faraoniche sono state trovate nel misterioso sotterraneo scoperto alla base del tempio di Luxor in Alto Egitto. Secondo il giornale, probabilmente le due statue risalgono all'epoca di Tutankhamon. lAnsa) venienze, esposte lungo una passeggiata antiquaria dove si inserisce ormai a pieno diritto il modernariato. Sono centinaia e centinaia i pezzi di pregio che sono stati qui portati, orologi, gioielli, tappeti, arazzi, maioliche, argenti, mobili, dipinti e sculture. Eccezionale tra le maioliche il piatto del XVI secolo raffigurante /( ratto di Elena e. tra le sculture, i Tre Evangelisti lignei del XVI secolo, opera dei fratelli de Donati. Ma che vale citare tutti i capolavori? Ce ne sono tantissimi perche questa rassegna antiquaria torinese e davvero di alto livello, con pezzi ben documentati e con una storia. Ci sono però anche recenti scoperte, sia pure minori, che lasciano sperare chi ancora si aggira per i mercatini di roba vecchia. Si stenta in effetti a crederci ma quattro delle sette carte geografiche che raffigurano l'intero mondo, opera risalente al 1830 di un cartografo lombardo, sono state trovate dall'antiquario Valabrega, che aveva già le altre tre, poche settimane fa in un mercatino paesano di cianfrusaglie. Ora l'opera è completa, chissà dopo quanti forse avventurosi passaggi di proprietà, per volere del santo protettore degli antiquari che ancora, ogni tanto, fa qualche raro miracolo per dare del brindo a un mestiere che sta diventando sempre più pacifico e scontato perche quello che c'è c'è, è solo un passare di mano, e di tesori nascosti ne sono rimasti ben pochi. _ . Renata Pisu TORINO: PEZZI DA MUSEO E CURIOSITÀ* ALLA MOSTRA DANTIQUARIATO