Le professioni sferzate da Maggie di Mario Ciriello

Le professioni sferzate da Maggie LONDRA: COMPIE DIECI ANNI LA RIVOLUZIONE THATCHERIANA Le professioni sferzate da Maggie Dopo avere spezzato le Union*, il premier vuole imporre radicali riforme a tre antichi establishment: medici, avvocati, docenti universitari • Come sempre, non ha consultato nessuno, ignora le proteste • Quei cento seggi di maggioranza ai Comuni le danno uno strapotere che molti cominciano a trovare eccessivo - L'ex Lord Cancelliere Hailsham parla di «dittatura parlamentare» - Ma nessuno minaccia ancora la sua supremazia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Si commemorano due rivoluzioni, quest'anno, la francese e la thatcheriana. Sono passati due lustri dal 4 maggio 1979, quando, citando San Francesco d'Assisi, «laddove c'è discordia, porteremo armonia...», Margaret Thatcher varcò la storica soglia al numero 10 di Downing Street e inaugurò una premiership che avrebbe trasformato l'Inghilterra al di là di ogni previsione. Dieci anni, un primato, superato soltanto da lord Liverpool, che riuscì a tenere il potere dal 1812 al 1827, in tempi convulsi, sotto Giorgio III e Giorgio IV. Il •regno di Maggie» non è certo finito, tutfaltro. ma, frattanto, quel maggio '79, quello spartiacque, dev'essere ricordato, celebrato: e gli inglesi si accingono a farlo con la verve che li distingue. Nelle prossime settimane, si vedrà di tutto. Margaret Thatcher sarà la protagonista di almeno 13 libri, per lo più biografie, di un vivido teledocumentario in quattro parti e forse, più tardi, di un film. Un volume della Oxford University Press offrirà un'analisi critica del. thatcherismo, un altro raccoglierà tutte le barzellette sulla signora. Non basta. Il volto di Maggie, sorridente o grifagno, comparirà su teiere e T-shirts, su maschere e marionette, su portauova e portachiavi, su vasi da fiori e vasi da notte. Per 100 sterline, una padrona di casa potrà allietare il suo party o il suo cenone con un'attrice capace di imitare il premier. Per 595 sterline, il collezionista potrà comprare dal Conservative party un decoroso vassoio d'argento con il 'ritratto ufficiale- del leader. A Margaret Thalcìier, tutto questo bailamme non piace affatto: e, per evitare d'esserne travolta, ha già annunciato che, fino al 4 maggio, fino all'estate forse, non concederà interviste. Anche perché ha ben altri pensieri per la testa. Il suo potere non è in pericolo, non può esserlo con quella maggioranza parlamentare di 100 seggi, una superiorità die e uno scettro: ma la signora deve affrontare una guerra di asprezza eccezionale, su molti fronti, con avversari potenti. Una guerra da lei voluta, da lei dichiarata, con quel suo dogmatismo rivoluzionario che sovente la spinge a lanciare una sfida, a gettarsi nella mischia con baldanza temeraria. Un tory, che pure l'ammira, ha detto di lei: -E' una via di mezzo tra Don Chisciotte e un attaccabrighe». All'alba della sua premiership, Margaret Thatcher sfidò, domò e sconfisse i sindacati. Adesso, vuole piegare due formidabili corporazioni, quella dei medici e quella degli avvocati: e una terza anche, meno agguerrita, ma non meno illustre, quella che accoglie l'establishment universitario. Crollano gli schemi ideologici tradizionali, secondo i quali un partito protegge i propri uomini, i propri fedeli, le proprie legioni. Le Union sono rocca, forti laboriste, ma le professioni, con i corpi medici legali e accademici in testa, sono cittadelle tory. Si considerano •traditi', adesso, questi conservatori, traditi dalla loro eroina, ed è una collera comprensibile. Cosa è avvenuto? Margaret Thatcher ha presenlato alla nazione i suoi progetti di riforma per il servizio sanitario nazionale, per la legai profesSion e per la scuola' e tutti e tre i documenti incrinano, fiaccano o aboliscono privilegi antichi e recenti. Sono riforme vaste e complesse, non le si può giudicare con frettolosi verdetti, soltanto fra qualche anno sarà possibile valutarne virtù e peccati, ma si può dire che i loro potenziali benefici sono appannati, per ora, dallo 'Stile- dell'intera operazione. Come sempre, Margaret Thatcher ha agito senza consultare gli interessati, ha confermato la sua totale opposizione a politiche consensuali lil primo leader a far ciò dopo il laborista Alllee nel '45), ha sfoderato i suoi piani. Le controparti sono furibonde. La British Medicai Association si appresta a spendere 3 milioni di sterline in una •guerra di propaganda' contro i progetti governativi; i suoi esponenti avvertono: «Dopo tutto, siamo il più potente sindacato britannico. Con l'aiuto dei nostri pazienti, vinceremo-. Il Bar Council, l'organo dei barristers. gli avvocali che possono esercitare il patrocinio, ha raccolto un I milione di sterline per «combattere» la riforma. Lo stato i d'animo dei dons universitari I è così descritto dallo Spectator: «Negli atenei, l'odio per il governo è ora feroce e universale». Invettive e requisitorie volano, a Oxford, a Cambridge, contro -quella donna», -quella pazza-, «quella rovina-. C'è molta saggezza nelle innovazioni di Margaret Tìiatcher: ma, a differenza delle grandi riforme vittoriane, che trasformarono le istituzioni nazionali riconoscendone però l'indipendenza, quella arresta la signora, nulla la induce alla prudenza. Sfida schiere di elettori del suo partito, e non soltanto medici, avvocati e docenti universitari, ma anche tutti quei cittadini cui nega investimenti per rinnovare le infrastrutture urbane, per migliorare i servizi pubblici. Margaret Thatcher ha risanato le finanze dello Stato, ha adesso un surplus di ben quattordici miliardi di sterline, quasi 33.600 miliardi di lire, una vera cornucopia, ma è più risoluta che mai a spendere il meno possibile e a far assegnamento invece sul capitale privato. Un pari conservatore, lord Hailsham, ex lord cancelliere, sostiene che i trionfi elettorali del suo partito hanno trasformato l'Inghilterra in una 'dittatura parlamentare-. Questo strapotere governativo dà libero sfogo all'innata irruenza di Maggie, alla sua febbrile irrequietezza e a una audacia che è talvolta avventatezza. Nessuno voleva la Community Charge, una nuova imposta comunale, un testatico eguale per tutti, ricchi e poveri, ma la signora si è battuta per averla e l'ha ottenuta. Lo stesso avviene adesso con l'industria dell'acqua, che Margaret Thatcher privatizzerà contro l'ostilità pressoché generale. E privatizzerà pure le Ferrovie, indifferente alle critiche di chi chiede maggiori investimenti statali per ridurre le troppe sciagure. Maggie, con tutte le sue virtù e i suoi peccati, domina tuttora la scena, come un'imperatrice. Nessuno è in grado di sfidarne la supremazia. Sara stato un lapsus, freudiano o no, fatto sta che, tra il divertilo stupore degli inglesi, Maggie ha sfoggiato di recente il plurale maiestatis. Congratulata per l'arrivo di un baby nella famiglia de! figlio, ha risposto: -Siamo lieti di essere nonna-. L'ultima barzelletta racconta: -Maggie muore e si presenta in paradiso. E' convinta di essere attesa da una folla eccitata e rispettosa. San Pietro le ordina invece di non entrare e le consiglia di cercare alloggio all'inferno. Maggie si allontana furibonda Un'ora più tardi, il sonno di San Pietro e infranto da grida disperate. Si affaccia e trova duecento diavoli che invocano l'asilo politico». Mario Ciriello che piovono adesso da Do- I timing Street fanno dello Stato \ un deus ex machina. Forse I non c'era altro modo per rin gìovanire questi feudi, per condurli verso il XXI secolo, ma c'è qualcosa di singolare nello slancio con cui la -dama di ferro-, salita al potere con l'impegno di -liberare l'Inghilterra dai ceppi dello Stato», dello Stato si vale come mai osarono fare i laboristi. E lo fa per esporre le istituzioni alle -forze del mercato-, per -dare maggior scelta ai consumatori», ecc., ecc.. E' un paradosso, die la maggioranza degli osservatori scruta con arcigna diffidenza. Il campo di battaglia e sterminato. Margaret Thatcher vuole privare i seimila barristers dello storico monopolio del patrocinio nelle corti su periorì ed estendere il diritto | di rappresentare i clienti in quelle aule anche ai cinquantamila solicitors. E' un'innovazione condannata non soltanto dai barristers: ma ancora più controversa è quella che vuole togliere alle Inns of Court, quattro vetuste ma eccellenti associazioni, quattro gilde, il privilegio di abilitare avvocati e magistrati alla professione forense, per trasferirlo a varie commissioni che ospiterebbero ovviamente persone gradite al governo. Ieri, in un dibattito alla Camera dei lord, roci illustri hanno accusato Maggie di voler distruggere l'indipendenza del foro. Lord Lane, il supremo magistrato inglese, ha affermato: -L'oppressione non comincia necessariamente con l'arrivo di un Hitler, può avanzare a poco a poco». / medici in rivolta non sono tanto gli specialisti o quelli che lavorano negli ospedali quanto i trentatremila GP. i general practitioners, i medici di famiglia, di base. Il ministro della Sanità Kenneth Clarkc li ha trattati con arrogante villania, ha respinto tutte le loro obiezioni con beffardo sarcasmo: -E' impossibile parlare di riforme con i GP. Pensano subito al portafoglio-. In gennaio, all'inizio del conflitto, diede loro tre giorni di tempo per accettare o respingere le proposte. Ben diversamente agi. alla fine della guarà, il laborista Ancurin Bcvan. l'allora ministro della Sanità. Uomo d'infinito charme e di mirabile intelligenza, infranse gradualmente la granitica resistenza dei medici alla creazione di un National Health Service. Li convinse, li ammaliò. Il caso dell'università è ancora più complesso e delicato. Margaret Thatcher ha dato uno scossone al mondo accademico, ha taglialo le sovvenzioni agli atenei, li esorta ora a gestirsi meglio, a cercare altre fonti di finanziamento, ad americanizzarsi. Una terapia era necessaria e questa ha dei meriti: purtroppo la medicina prescritta da Maggie si è rivelata per taluni troppo amara. Si sono abolite le cattedre a vita, non è ancora chiaro per quanto tempo un professore di ruolo potrà serbare il suo incarico; un progetto di riforma prevede una -valutazionebiennale del lavoro di ogni docente ad opera dei suoi colleghi. Tutto questo per -migliorare la performance-, per stimolare, per pungolare. Ma gli atenei si sono sempre -regolati- da soli, ricordano i critici, tutti i governi hanno sempre riconosciuto il loro status di independent corporations. Non era possibile eliminare i soli abusi, correggere le sole deficienze senza introdurre lo Slato nei Sancta Sanctorum delle tradizioni? Lo Spectator/a un esempio. Vi fu un periodo in cui undici uomini straordinari furono Fellou-s trinity College a Cambridge. Bertrand Russell. Wittgenstein. G. E. Moore, per la filosofia; G. M. Trevelyan. F. A. Simpson, per la storia; Lìttlewood, Hardy, Ramanujan, per la matematica; A. E. Housman, Gou\ per gli studi classici; Adrian, per la neurofisiologia. Ora. questa costellazione non potrebbe più esistere. Gli undici Fellows avevano cattedre a vita; svolgevano -ricerca pura-; alcuni, come Wittgenstein, scrissero un unico libro. Cosa dedurre da tutti questi conflitti? Che. a dieci anni dalla prima fiammata, la foga rivoluzionaria di Maggie arde immutata, arde fin troppo, oltre i limiti di sicurezza. Nulla