Forse sui Sette Colli il ciclismo non piace

Forse sui Sette Colli il ciclismo non piace Così per sport di G. P. Ormezzano Forse sui Sette Colli il ciclismo non piace Un lettore ci ha mandato una lettera-ipotesi-tesi, a proposito dell'affondamento scientifico del gran ciclismo ad opera della Rai (che si è un po' ricreduta, dando la Gand-V/cvelgem in diretta, ma che resta su posizioni di semi-indifferenza). Dunque la Rai, diventata creatura romana, snobberebbe il ciclismo perché a Roma si snobba il ciclismo. Il contadino del Lazio non ha mai pedalato: prima troppo povero, adesso troppo ricco. E il romano, nonostante il buon clima, non va in bici: sia per una pigrizia, sia per i sette colli. Non c una tesi assurda, anche se è spinta, radicalizzata. Dice che il ciclismo è milanese, non romano. Non si può amare il ciclismo stando a Roma, non si può non amarlo stando a Milano, meglio nella provincia. Il lettore va avanti, cerca e trova altre conferme della sua tesi. Ne vien fuori una Roma dove il ciclofilo trova fatica a chiedere, in un bar, che il televisore venga aperto su una corsa ciclistica. ADESSO CATTAI — Renato Corsini ha colpito ancora: dossier nutrito contro Gattai, presidente del Coni, per magagne imputate al suo periodo di guida della Fisi. Corsini, che ha fatto anche il giornalista e che ora guida una sorta di federazione delle federazioni motoristiche, il che gli dà un ufficio al Coni, è strano personaggio, oscillante fra Savonarola e un sicofante, lo spione greco che slava a scrutare arrampicato sui fichi. Sa molte cose, le fa sapere, a rate, a mucchi, dipende. Ha già colpito nel passato, colpirà nel futuro. Chi si dispiace degli spazi che ha uno come lui, deve dispiacersi del sistema che glieli concede e che sembra avere bisogno di sue frustale periodiche. La storia ha i corsi e i ricorsi, U~ storielle hanno i Corsini e : borsini. CICLISTI E STATURA — Il belga Vara Hooydonck, 193 centimetri, roba da basket, ha vinto il Giro delle Fiandre, una delle massime prove del ciclismo. L'olandese Solleveld, pochi centimetri in meno, tre giorni dopo ha vinto la Gand-Wevelgem. Il ciclismo si era sempre compiaciuto di campioni-scorfani, coltivava masochisticamente i nani, le pulci del Pirenei, i capretti delle Alpi. Negando le virtù dell'attrito rotante, che riduce l'handicap del peso, si sono sempre negate ai giganti le possibilità di grandi vittorie (al massimo qualche sprint, e in prove brevi). Chi, come noi, ha chiesto più volte perché uno altissimo ma bene muscolato non possa essere gran ciclista, semplicemente usando i rapporti giusti, e indipendentemente dalla pendenza della strada, è stato accusalo di incompetenza. Van Hooydonck non ha idee di quanto ciclismo ha sconfitto: oltre che i partenti del Giro delle Fiandre, gli immobili di tutto questo sport. DE MITA E VAN BASTEN — De Mita esagera nel volere interviste precisatissime, oltre che precisissime, quasi che il giornalista agisse sempre sotto doping, e offrisse doping ai lettori, però cosa dire di recenti rapporti fra titoli e dichiarazioni, su un quotidiano sportivo, la vigilia di Real-Milan? Titolone di prima pagina: -Van Basten: sarò il re di Madrid-. E poi, sempre in prima pagina, un richiamo di articolo all'interno: •"Cruyjf mi ha spiegato tutto, sarà mio il gol della vittoria". Incontenibile anche a parole il cannoniere olandese-. All'interno, l'articolo ispiratore del titolone, la frase — e c'è quella sola — scatenante. Riportiamo: '"Segnerai al Real Madrid", gli ha detto Cruyff e Van Basten ha sorriso-. Amen, requiem, prosit.

Luoghi citati: Lazio, Madrid, Milano, Roma