Al Gatt rottura sul tessile
Ma c'è raccordo sui sussidi agricoli Ma c'è raccordo sui sussidi agricoli GINEVRA — La delegazione Italiana a Ginevra ha spaccato 11 fronte europeo nell'ambito del Gatt sulle regole da fissare per l'interscambio del settore tessile tra Cee e Paesi terzi. L'Italia, isolata, ha chiesto la convocazione d'urgenza del Consiglio dei ministri della Cee, e, anche se non ha ottenuto la convocazione del Consiglio, ha ottenuto che la Commissione Cee che sta portando avanti le trattative apporti degli emendamenti alla posizione di fondo. Due le modifiche sostanziali, sulle quali si discuterà parallelamente allo smantel¬ lamento graduale dell'accordo multifibre che regola l'interscambio di prodotti del tessile tra Cee e Paesi terzi: l'apertura dei mercati dei Paesi più evoluti tra i Paesi terzi, e un rafforzamento delle difese e cioè delle regole del Gatt contro la concorrenza sleale. Obiettivo questo che prevede regole più severe contro le esportazioni in dumping, contro le sovvenzioni ai Paesi produttori, e la manipolazione dei cambi, oltre all'inasprimento dell'istituto della salvaguardia. Proprio ieri la Confindustria ha manifestato la piena sintonia con il ministro del Commercio con l'estero, Ruggiero, nel difendere al Gatt le ragioni dell'Italia a favore del settore tessile. 'Purtroppo — ha detto il responsabile delle relazioni economiche internazionali, Federico Galdi — c'è questa tendenza a trovare compensazione fra Nord e Sud cedendo sul settore tessile. E' inaccettabile. L'accordo multifibre deve essere rinnovato. Fa bene Ruggiero a puntare i piedi, fra l'altro i Paesi esportatori di prodotti tessili operano in condizioni di privilegio rispetto ad altri Paesi, mentre non consento- no l'accesso al loro mercato interno. Il sistema Italia non può rinunciare all'attivo di 19 mila miliardi che questo settore assicura». Accordo virtualmente concluso invece sui problemi agricoli che da quattro mesi bloccano il corso dell'Uruguay Round: l'ultimo testo di compromesso presentato dal direttore generale dell' organizzazione Arthur Dunkel sembra aver raccolto- il consenso dei 105 Paesi che partecipano al negoziato. I Il «dossier» più spinoso, quello dell'agricoltura, è ormai definitivamente chiuso. Il documento di Dunkel definisce gli obbiettivi ed il programma della riforma delle politiche agricole che dovrà essere negoziata nei prossimi mesi e le misure che saranno applicate a breve termine. -Un accordo buono ed equilibrato, nel quale non ci sono né vincitori né vinti», lo ha definito il direttore dell' agricoltura della commissione Cee Guy Legras. In realtà la Cee può essere soddisfatta, poiché le concessioni maggiori sono state fatte dagli Stati Uniti e dai grossi Paesi produttori agricoli riuniti nel «gruppo di Cairns». Questi volevano che l'obbiettivo finale della riforma fosse l'abolizione dei sussidi. Ma questa mozione e scomparsa dal testo definitivo, dove l'obbiettivo a lungo termine viene indicato in -progressive riduzioni dei sostegni e della protezione». Inoltre l'idea della trasformazione in dazi delle misure protettive, che era uno dei cavalli di battaglia degli americani, è stata introdotta soltanto in forma opzionale ed è accompagnata dal concetto del «riequilibrio», cioè dalla possibilità di compensare con un aumento dei dazi la riduzione dei sussidi. Renato Ruggiero
Persone citate: Arthur Dunkel, Dunkel, Federico Galdi, Gatt, Guy Legras, Renato Ruggiero
Luoghi citati: Ginevra, Italia, Stati Uniti
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