De Benedetti prosciolto per il crack Ambrosiano di Susanna Marzolla

De Benedetti prosciolto per il crack Ambrosiano Trentacinque imputati di bancarotta De Benedetti prosciolto per il crack Ambrosiano MILANO — Trentacinque persone a giudizio per il crack del Banco Ambrosiano. Prosciolto Carlo De Benedetti -perché il fatto non sussiste» dall'accusa di estorsione. I giudici Pizzi e Brichetti hanno depositato ieri il rinvio a giudizio: 2 mila pagine che mettono fine a 7 anni di inchiesta. Del reato di concorso in bancarotta fraudolenta devono rispondere quindici ex membri del consiglio di amministrazione dell'Ambrosiano, tre sindaci, cinque dirigenti dell'ufficio estero. Saranno inoltre processati i capi della Loggia P2 Licio Gelli e Umberto Ortolani, l'ex amministratore delegato della Rizzoli Bruno Tassan Din, Anna Bnnomi Bolchini, «faccendieri» come Flavio Carboni e Francesco Pazienza. Tutti, secondo l'accusa, contribuirono a dissangua¬ re il Banco Ambrosiano, chi usufruendo di elargizioni mascherate da «finanziamenti» a società fantasma, chi (gli amministratori del Banco) permettendo a Calvi di gestire l'istituto di credito come fosse un portafoglio personale consentendogli così di arrivare ad un dissesto di milleduecento miliardi. I magistrati avrebbero voluto mandare a giudizio anche i tre amministratori dello Ior (Paul Marcinkus. Luigi Mennini e Pellegrino de Stroebel) ma ciò non è stato possibile per la decisione della Corte Costituzionale: e i tre escono dall'inchiesta -per difetto di giurisdizione-. Prosciolti anche i fratelli Angelo e Anna Rizzoli: accusati di infrazioni valutarie, il reato è stato depenalizzato. (A pag. 7 i servizi di Susanna Marzolla).

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