La Knorr strappa a Caserta la Coppa Italia
La Knorr strappa a Caserta la Coppa Italia BASKET A Bologna la Snaidero perde il suo trofeo nei supplementari di un'accesissima finale La Knorr strappa a Caserta la Coppa Italia DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — Lo spettacolo, il fantasma della stagione cestistica, pare abbia deciso di manifestarsi per vie secondarie. La più bella finale europea è stata quella di Coppe, conquistata al Real Madrid da un mostruoso Drazen Petrovic. Una delle più avvincenti partite di quest'anno è stata la finale della snobbatissima coppetta Italia, di scena ieri sera a Bologna. Entrambe le gare hanno avuto una coda al supplementari e una grande, sfortunata protagonista: la Snaidero Caserta, sconfitta dalla Knorr per 96-93 dopo i supplementari. Come perdere due coppe in 90', insomma. E' stato uno spettacolo all'italiana, un melodrammone fatto anche di lacrime e botte, di battaglia e di cori ingrati, soprattutto quello di Oscar, che a 4 dalla fine ha bucato clamorosamente il tiro da tre che avrebbe potuto rimettere tutto in gioco. E' evidente che al più tede¬ sco dei brasiliani sbarcati in Italia, la Knorr non porta bene. Quest'anno ha perso tre volte. Nella prima Oscar s'è visto poco, nella seconda si è fatto espellere e ieri, nonostante il qualificato tifo in tribuna del suo amico Ayrton Senna, si è reso latitante per tre quarti di gara, svegliandosi soltanto nel finale. Ha vinto la Knorr, in un delirio di pubblico (6200 paganti, con 2500 casertani, per l'incasso record di 140 milioni) e Bologna si è così riguadagnata dopo cinque anni di esilio, il passaporto per l'Europa. E' il primo successo del dollarificio bolognese, che ha investito più di ogni altro in questi anni di basket. Partita bella, combattuta, morta e risorta almeno un paio di volte. Nel primo tempo in campo s'è vista soltanto Bologna, che ha usato l'arma preferita degli avversari: il tiro da tre. Sette bombe, quattro firmate da uno splendido Villalta, a una sola (Dell'Agnello) spiegavano il 51-41 con cui si andava al riposo, dopo un vantaggio massimo di 15 (39-24) dei padroni di casa. Ma la Snaidero vista nei primi 20 era troppo brutta per essere vera. Marcelletti che dall'illustre collega Hill ha da imparare soltanto l'accostamento delle cravatte, ma nulla di basket, scuoteva i fanciulli e alla ripresa scendeva in campo la Caserta che si conosce. Cioè una splendida legione di combattenti. Perdurando l'oscuramento di Oscar, si mettevano in mostra Esposito e Gentile. Era soprattutto il regista con una sequenza di 8 punti (due da tre e due tiri liberi) a lanciare il sorpasso, 71-70 al 32'30, e a trascinare la Juve fino al 78-73 (35'). Mentre in campo pioveva di tutto, perfino una gigantesca, grevemente allusiva, banana, Hill tentava disperatamente di richiamare l'attenzione dei suoi sulle marcature. Ma ci pensava Richardson con un tiro da tre e un contropiede a rimettere in pista la Knorr. Poi passava il testimone a Clemon Johnson, forse il migliore della serata. Ed era Johnson, assistito ancora da Richardson e da Brunamonti, a ingaggiare nei supplementari l'ultima battaglia con Oscar, vinta per abbandono del brasiliano, col tiro decisivo sbagliato. Curzio Maltese Knorr Bo-Snaidero Ce 9693 (51-41,85-85). Knorr: Brunamonti 17 (7/15), Conti ne, Sylvester 8 (4/7), Cappelli ne, Villalta 16 (6/15), BineUi 6 (3/5), C. Johnson 19 (8/12), Gallinari, Bonamico 5 (2/4), Richardson 25 (10/22). All. HilL Snaidero: Longobardi ne. Gentile 15 (3/9), Esposito 12 (5/13), Dell'Agnello 14 (5/8), Rizzo, Polesello ne, Tufano ne, Polesello (0/1), Boselli (0/2), Glouchkov 11 (4/5), Oscar 41 (16/31). All. Marcelletti Arbitri: Nelli e Cagnazzo voto 6,5. Note: seimila circa, per un incasso di 140 milioni, record per la coppa Italia.
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