C'è Edu per spingere il Torino di Gian Paolo Ormezzano

C'è Edu per spingere il Torino I granata si ritrovano nel vecchio Filadelfia pensando alla sfida con la Roma C'è Edu per spingere il Torino II brasiliano, scontata la squalifica, tornerà in campo - Claudio Sala: «I giallorossi stanno peggio di noi, perché siamo più motivati» - Ezio Rossi: «E' vero, abbiamo preso troppi gol» - Oggi la squadra si trasferisce ad Asti TORINO — Finito al Toro il silenzio stampa, non c'è stata subito, cioè mercoledì, esplosione di parole: però ieri si era già, in via Filadelfia, al day after. Una sofferta quiete di chi, scuoiato, sta fermo per soffrire di meno. I giocatori arrivavano e rilasciavano dichiarazioni proprio come si rilasciano le briglie, calmamente, un abbandonare le dichiarazioni sulla groppa del tempo, del destino, che li sta portando un po' troppo dove vuole lui. Si muovevano in un terreno vago, brullo però di natura, non di distruzioni della vigilia: mercoledì c'era stato soltanto un botto di Comi, più il solito scoppiettio di Cravero... Intorno, per come consente ora questo Filadelfia che crollandosi addosso riserva sempre meno zone ai tifosi, la solita gente, quella che ha visto il Grande Torino e ogni Torino piccolo e piccolissimo, compreso questo. Gente che ha visto tutto e che sa giudicare un giocatore anche dall'indolenza, o no, con cui batte un corner. E ieri talora ha giudicato pesante. Ma cosa hanno detto i giocatori per celebrare la fine del silenzio-stampa? Cravero ha detto di essere molto contento della novità, perché cosi non deve parlare soltanto lui, a nome dei compagni, come ha fatto per tre durissime settimane. Cravero nel Torino sta giocando un ruolo importantissimo e delicatissimo: ha il futuro in qualche modo assicurato strabene, il dove dipende anche dai compagni, un Torino che si salva e un Torino ricostruito attorno a Cravero, un Torino che scende in B è Cravero che va in uno squadrone, non ci fosse accanto al portafoglio quella cosa che si chiama cuore tutto sarebbe più semplice. Cravero si rilassa, gli altri rilasciano. Catena ha colto l'occasione del nuovo corso per precisare che lui è destro naturale. Marchegiani ha precisato: -Il prossimo anno vorrei essere chiaramente titolare, non importa se in A o in B-. Ieri ha giocato lui, nella partitella, contro la prima squadra, per essere più sollecitato in vista del match di domenica, ma secondo certa tifoseria, che talora sa prima le cose, come i pellerossa sanno dell'inverno che sarà freddo, c'è arietta di ritorno di Lorieri. La squadra sembra cercare una calma interiore, più difficile di quella ufficiale, ma più utile. Brambati e Sabato continuano il silenzio stampa per ragioni loro, come Lorieri. E' possibile che sia in corso, con chissà quali premi, l'assalto al record di Acerbis della Lazio, che da quattro anni non parla con i giornalisti e comunque intanto la vita, il mondo vanno avanti, e stanno tutti bene, lui e i giornalisti. Ezio Rossi, sollecitato a discutere le colpe della difesa, ha fatto sapere che -si vince e si perde in undici, però davvero abbiamo preso troppi gol-. Cose già note, ma importante è che vengano dette, ammesse anche dai giocatori. Cosa altro estrarre, spremendo il pomeriggio? La dichiarazione più vistosa è quella di Edu, il quale ha detto di avere preso atto con piacere, la scorsa settimana, di essere importante, visto che l'allenatore Sala era dispiaciuto per la sua squalifica: -E dunque adesso mi aspetto di riavere il posto in squadra'. Ha anche detto: 'Io al giovedì gioco sempre, che bello». Edu ha ancora due anni di contratto, non è un caso pietoso da assistenza clell'Eca, ieri ha tentato tiri da lontano, si è impegnato, ma il tackle violento se uno non ce l'ha non se lo può dare. Si dice sempre che gli allenamenti contano poco, anzi stando alle ultime novità del càlcio pare che conti solo lo spogliatoio, una squadra è forte se ha lo spogliatoio forte. Ieri l'allenamento ha visto, almeno nel primo tempo, Edu nella squadra presumibilmente titolare, dalla quale è uscito Catena con arretramento di Sabato e via scalando. Sempre Comi, il contestato di domenica, però stavolta più avanzato del solito. Muller e Skoro in qualche duetto, con segnature: 4 a 1 per i titolari. Nel secondo tempo cambiamenti molti, impossibilità di rintracciare un'ideologia di formazione. Cosa dice Sala? "La fine del silenzio stampa è una liberazione per Cravero ed an¬ che per me. Ora guardiamo avanti, la Roma che dobbiamo ospitare secondo me sta peggio di noi, parlando di morale, perché noi siamo più motivati, più arrabbiati». Non c'era niente da scoprire, ieri, neppure l'amore attento, pignolo della gente degli allenamenti, quella fedele e dolente che non risparmia a Muller uno scatto in meno, a Skoro una finta sbagliata, a Fuser una latitanza di testa. Ma questa stessa gente, che magari ha visto Mazzola inteso come Valentino, sta volentieri perdendosi nei ricordi, antichi o freschi, per non arrabbiarsi con il presente. Per questo il Torino, che pure è nella procella, vive allenamenti tranquillissimi, quasi che le memorie serbano come serviva l'olio a Sandokan, quando lo faceva gettare dalla nave, rassegnandosi a mangiare scondito per mesi, affinché gli garantisse una chiazza di pace nella tempesta. Stamani alle 11,30 partenza per Asti, allenamento nel pomeriggio. Gian Paolo Ormezzano

Luoghi citati: Asti, Filadelfia, Lazio, Torino