Banche, il Tesoro spinge per il polo Bnl-lna-lnps
Banche, il Tesoro spinge per il polo Bnl-lna-lnps Sacconi conferma il progetto dei cinque grandi gruppi polifunzionali Banche, il Tesoro spinge per il polo Bnl-lna-lnps Oggi ai comitato di presidenza Iri i rapporti tra Imi e Bancoroma • Le tre Bin restano pubbliche ROMA — Creazione di quattro-cinque grandi gruppi bancari «polifunzionali- di «prima linea» che siano in grado di competere sul mercato globale; individuazione di una serie di aggregazioni del sistema creditizio e finanziario di «seconda linea» a respiro regionale. Sono questi i cardini della strategia che il ministro del Tesoro Amato illustrerà in consiglio dei ministri dopo le sollecitazioni del ministro della Funzione pubblica Pomicino. Le linee di fondo del disegno strategico perseguito dal Tesoro sono state riaffermate dal sottosegretario Maurizio Sacconi a margine di un seminario della Confindustria sull'internazionalizzazione dell'impresa. «E' legittimo e doveroso — ha detto Sacconi — cfte in sede di governo si discuta di operazioni di grande importanza per il sistema bancario italiano, che è in grande ritardo rispetto alla concorrenza internazionale. Una cosa è certa- occorre una sorta di piano regolatore unitario — che non è sinonimo di dirigismo — per pilotare le banche pubbliche verso questo nuovo assetto. In primo luogo — ha aggiunto Sacconi — è necessario confermare il principio che la maggioranza nella proprietà dei gruppi polifunzionali resti pubblica- questo non esclude V apertura ai privati, anche se con quote di minoranza». Il ruolo dei privati, ha proseguito Sacconi, potrà essere più ampio nei gruppi di -seconda linea». Sacconi ha poi passato in rassegna i principali progetti attualmente allo studio. 1) Imi - Secondo Sacconi. 1' Imi è il soggetto più indicato per dar vita ad un gruppo po1 '^n-ionale -conforti radici nel Mezzogiorno». Come polo di aggregazione, l'istituto guidato da Luigi Arcuti, si presta -assai meglio- di una grande banca di credito ordinario: «è la formula preferibi¬ le —ha precisato—per dotare di servizi adeguati il Sud». La questione Imi-Bancoroma sarà sottoposta oggi al Comitato di presidenza dell'Iri dal socialdemocratico Bruno Corti, il quale ha lamentato una scarsa informazione collegiale ai vertici dell'istituto. Secondo indiscrezioni il Banco di Roma (controllato al 77,8% dall'Ili) potrebbe entrare con una quota non superiore al 20% nell'istituto guidato da Arcuti. 2) Bin - Anche per le banche di interesse nazionale serve la logica di un «piano regolatore»: -tutte fanno riferimento a Mediobanca — ha sottolineato il sottosegretario — il cui equilibrio non può essere spostato a favore dei privati: non è tanto importante che questo equilibrio sia mantenuto da una o tre delle Bin, quanto che sia comunque garantito». 3) Crediop-San Paolo - Là fusione fra i due istituti, secondo Sacconi, è già «abbastanza definita»: «Sono stati presi in esame tutti gli aspetti, compreso quello del giusto prezzo che il San Paolo dovrà pagare per giungere al 50 per cento. Per questa ipotesi, è stato stimato anche il sovrapprezzo per arrivare alla pariteticità e messi in conto gli affari che il San Paolo potrà garantire. Lo scambio è fra azioni, da una parte, e soldi ed affari dall' altra». 4) Ina-Inps-Bnl - In questo caso, si stanno verificando le «sinergie tecnico-finanziarie» come premessa agli assetti azionari. -Attualmente — ha concluso Sacconi — Ina, Inps e Bnl formerebbero un meraviglioso gruppo polifunzionale orizzontale: si tratta di verticalizzarlo-. Per la creazione di questo -polo» ci sono già state riunioni a tre. -E' un'idea che a me piace molto — ha detto l'altro ieri il presidente della Bnl Nesi — ma che dovrà fare i conti con molte dificoltà». r. e. s.
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