«Nostro figlio è indemoniato meglio che resti in carcere»

«Nostro figlio è indemoniato meglio che resti in carcere» Genitori salernitani testimoni di Geova «Nostro figlio è indemoniato meglio che resti in carcere» Al giovane erano stati concessi gli arresti domiciliari - «Non lo vogliamo» SALERNO — -Nostro figlio e nel peccato, è posseduto dal demonio. Deve espiare le sue colpe lontano da questa casa e dai suoi onesti abitanti. Riportatelo nel carcere da dove è venuto-. Papà e mamma Taglieri, fedeli al dettato biblico dei testimoni di Geova, non hanno permesso al figlio Romolo di tornare a casa. E i due carabinieri hanno dovuto riportare in cella Romolo Taglieri, ventun anni. Adesso il giovane, a cui erano stati concessi gli arresti domiciliari, è in momentaneo «parcheggio» nel carcere. La vicenda ha avuto inizio ieri mattina in tribunale, quando a Romolo Taglieri, condannato a tre anni e sei mesi per associazione per delinquere, i giudici hanno concesso il beneficio degli arresti domiciliari. Nel giro di poche ore, espletate le formalità di rito, i carabinieri hanno accompagnato Romolo presso l'abitazione dei genitori, Alessandro Taglieri, quarantacinque anni, bracciante agricolo, e Anna Esposito, quarantatre anni, casalinga, in via Tenente Paraggio 69 a Bellizzi, un comune della Piana del Sele a Sud di Salerno. Qui il «gran rifiuto» di Anna ed Alessandro, motivato dai princìpi etici e religiosi che ispirano i testimoni di Geova. I militari della stazione dei carabinieri di Bellizzi sono stati cosi costretti a riportare in carcere Romolo, forse il meno meravigliato dall'atteggiamento intransigente dei genitori. Nella casa circondariale di Fumi il condannato dovrà rimanere fin quando la vicenda giudiziaria non troverà uno sbocco. Il «no» di papà Alessandro e mamma Anna ha creato non pochi imbarazzi tra i responsabili dell'amministrazione della giustizia, ma per il momento l'unica soluzione, per evitare a Romolo di restare ancora a lungo dietro le sbarre, sembra quella di far ricorso ad una casa di accoglienza. Sono risultati finora vani gli sforzi del legale del giovane, l'avvocato Leonardo Mastia. che inutilmente ha tentato di far cambiare idea ai Taglieri. Non c'è stato nulla da fare. Dinanzi ai magistrati, Romolo Taglieri aveva dovuto rispondere dei reati di associazione per delinquere, detenzione di armi ed ordigni esplosivi e ricettazione. Secondo l'accusa l'imputato aveva aderito ad un potente clan della camorra che gestisce il racket nella Piana del Sele. Il giovane era stato arrestato il tre maggio dello scorso anno in un casolare dove furono sequestrate diverse armi. Il pubblico ministero, Ennio Bonadies, aveva chiesto una condanna a sette anni di reclusione. La sentenza di tre anni e sei mesi era stata accolta con soddisfazione dall'imputato che poi pero si e trovato dinanzi alla «doccia fredda» dei genitori. «// demonio ormai possiede nostro figlio — ha detto ai carabinieri mamma Anna —. Per scacciare il maligno deve tornare in carcere. Soltanto così potrà dimostrare, a noi e a tutti, di volersi davvero pentire. Lo accetteremo in casa solo quando avrà scontalo la sua condanna-. Il verdetto dei testimoni di Geova ha reso vano, per ora, il dispositivo della sentenza del tribunale. Avvocato e carabinieri stanno continuando il loro pellegrinaggio a casa Taglieri per convincere papà Alessandro e mamma Anna. Pare che i Taglieri si siano anche rifiutati, e non solo per indisponibilità economica, di pagare l'affitto dell'appartamento trovato dall'avvocato Mastia dove il giovane avrebbe potuto sistemarsi almeno per qualche tempo. La storia di Romolo Taglieri stamane sarà sottoposta, sia pure con poche speranze, al giudizio dei responsabili provinciali della comunità dei testimoni di Geova. Questi ultimi infatti hanno già mostrato di condividere la decisione assunta da Alessandro e Anna che. a quanto riferiscono i vicini di casa, non sembrano essere stati particolarmente colpiti dalla vicenda. Edoardo Scotti

Luoghi citati: Bellizzi, Salerno