L'anti- Walesa minasela il partito pola€to
L'anti- Walesa minasela il partito pola€to Il capo di Solidamosc esulta e annuncia una visita in Italia, il leader dei sindacati ufficiali contro Jaruzelski L'anti- Walesa minasela il partito pola€to DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — Covava sotto la cenere, nascosta dietro la cortina fumogena di dichiarazioni sibilline, ora è esplosa in superficie e infuoca il dibattito politico polacco nel day after della «tavola rotonda». La profonda spaccatura che si è aperta nel partito comunista sui termini della storica intesa fra il generale Jaruzelski e Solidamosc appare più consistente del previsto, potrebbe sfociare in sviluppi clamorosi, forse addirittura la nascita di un partito di estrema sinistra in opposizione al regime. A sconvolgere il quadro dipinto dalle autorità con i colori rosei della normalizzazione apparente, attesa con ansia dal Paese, resta la dissidenza interna del poup capitanata da Alfred Miodowicz. leader incontrastato dei sindacati ufficiali Opzz che invano il potere ha cercato di soffocare. Non gli era bastato a scompigliare il ce¬ rimoniale durante la seduta conclusiva della tavola rotonda con una clamorosa levata di scudi su banali questioni procedurali (l'ordine d'intervento degli oratori), caduto nel vuoto il pressante invito alla moderazione rivoltogli dal presidente-generale con una concitata telefonata di 50 minuti, ieri Miodowicz è tornato baldanzosamente alla carica. Ed ha sparato a zero contro il vertice varsaviano. Rispondendo alle domande dei giornalisti affascinati dallo spettacolo inedito della baruffa in casa marxista, l'esponente sindacale, da anni membro del Politbjuro, non ha chinato la testa. Anzi, ha rilanciato il guanto di sfida contro i compagni. Teme provvedimenti disciplinari nei suoi confronti? «Nemmeno per sogno-. Agisce da cavaliere solitario o si sente spalleggiato da qualcuno? «Godo di grande appoggio e comprensione fra i compagni tesserati, la base dell'Opzz è solidale con me». Intende staccarsi dal partito egemone? «Troppi grattacapi per occuparmene personalmente, lo farà qualcun'altro». Solidamosc invita i lavoratori ad astenersi da agitazioni selvagge, lei attizzerà le rivendicazioni salariali? "Lo sciopero è un'arma sancita dal diritto operaio, la useremo quando e dove la riterremo opportuna». Nel prossimo Parlamento i suoi seguaci siederanno assieme ai deputati della coalizione governativa oppure sui banchi della dissidenza? "In entrambi gli schieramenti, secondo le circostanze». Muro contro muro anche riguardo la spinosa questione dell'indicizzazione, il cavallo di battaglia dell'Opzz che non è stato recepito dalle autorità nel pacchetto d'intesa firmato alla tavola rotonda. Per Miodowicz il governo è sovrano, può scegliere le opzioni che giudica migliori, ma l'Opzz ribadisce le sue divergenze sui metodi di gestione congiunturale perché inefficace a difendere la popolazione dagli agguati dell'inflazione. Per ultimo bordate di critiche su Adam Michnik, teorico di Solidarnosc da stamane a Cortona, per aver definito i sindacalisti ufficiali il cancro della nazione e una banda di stalinisti. "Pure menzogne, le pagherà care a meno che intenda ritrattarle». Tutt'altra musica invece l'affollata conferenza stampa di Lech Walesa nell'aula magna dell'università, n Premio Nobel, che il 19 aprile sarà in italia, assai cauto nell'evitare spunti polemici, ha preferito porre l'accento sulle cose da attuare, e subito. Gli impegni comuni per il risanamento economico, la lotta al malcostume burocratico, le spinte da imporre al pluralismo politico -senza velleità demagogiche» saranno le priorità programmatiche dell'ex sindacato indipendente il quale fra giorni riprenderà lo status legale. Oggi infatti si riunisce il Sejm con una ricca agenda di provvedimenti in attesa di ratifica. Verranno rivisti i dispositivi costituzionali (poteri del Presidente della Repubblica, assumerà le funzioni fin qui espletate dal Consiglio di Stato compreso il diritto di promulgare l'emergenza nazionale e sciogliere il Parlamento), si stabilirà la data delle elezioni di giugno (configurano la creazione del Senato con prerogative di veto nei confronti della Camera Bassa, rifon' dazione di Solidamosc, Incluse le associazioni sindacali contadine e studentesche), semaforo verde pure alla formazione di associazioni professionali autonome. A completare il dialogo a distanza fra le tre Polonie si è inserita poi la voce governativa. Pacata, distesa, ma anche un po' incrinata da accenti di notevole imbarazzo. Afferma ad esempio Stani- slaw Ciosek, primo segretario del Comitato centrale, che non è successo nulla di grave, nega l'esistenza di tentativi secessionistici (»l'atteggiamento critico dell'Opzz è in fin dei conti la prova lampante della nostra disponibilità ad accettare il pluralismo ideologico»), minimizza il contrasto di opinioni però alla fine sbotta: «I sindacati ufficiali non sono nostri figli, sarebbe un sogno sperare di assoggettarli alla disciplina di partito. La Polonia odierna va interpretata con.nuovi indici di lettura, i vecchi specchi ammuffiranno in soffitta». E gli fa eco il ministro per gli Affari sociali Alexander Cwasniewski quando sostiene che le divaricazioni sono superabili, piccole ferite insomma da curare con la diagnosi di «evoluzione non rivoluzionaria». Un dato è certo: a verificare la credibilità polacca saranno soltanto le prossime tappe della riforma. Piero de Garzarolli
Persone citate: Adam Michnik, Alfred Miodowicz, Jaruzelski, Lech Walesa, Miodowicz, Piero De Garzarolli, Walesa
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