«Così la mafia voleva eliminarmi» di Enzo Laganà

Uccide due ex amici di partito: «Mi dicevano traditore» Uccide due ex amici di partito: «Mi dicevano traditore» Un consigliere comunale di Amato (Catanzaro) - Era passato dal psi alla de, i vecchi compagni non lo avevano perdonato - L'altra notte i colpi di pistola: «Mi sono liberato di un incubo» CATANZARO — Prima delle ultime elezioni comunali era passato dalle file socialiste a quelle democristiane, e i vecchi amici di partito non gliel'avevano mai perdonato. Insulti, minacce, danneggiamenti. Martedì sera il consigliere comunale di Amato (Catanzaro) Agostino Morelli, benzinaio, dopo l'ennesimo «scontro» ha perso la testa: ha preso la sua pistola e ha sparato. L'operaio Antonio Montesanti, 41 anni, ex consigliere socialista, è rimasto ucciso sul colpo: il netturbino Cesare Sacco, 53 anni, è morto dopo il ricovero in ospedale. Poi l'omicida si è presentato dai carabinieri di Marcellinara, venti chilometri da Catanzaro: -Non ce l'ho più fatta, li ho ammazzati'. Il comandante ha capito tutto: conosceva bene i rapporti tra l'assassino e i suoi avversari politici. Morelli li aveva denunciati a più riprese per in¬ giurie, disturbi, danneggiamenti. La vicenda comincia con le ultime elezioni comunali. Prima i tre erano amici fraterni; tra loro c'era un rapporto di «comparato», che nei paesi meridionali a volte è molto più di una parentela. Ma la politica li ha divisi. Agostino Morelli, 57 anni, gestore dell'unico distributore di benzina di Amato — indicato dagli inquirenti come 'iin uomo tranquillo e benvoluto-, senza precedenti penali, tanto che era in possesso di regolare porto d'armi — da socialista era diventato democristiano. Forse anche per via dei molti rapporti di parentela e amicizia che il benzinaio aveva in paese, il psi aveva perso le elezioni ed il Comune era passato da un'amministrazione socialista ad una scudocrociata. Quel «tradimento» era stato a lungo criticato in Consi¬ glio comunale e nei bar del paese. Soprattutto Montesanti e Sacco — stando alle testimonianze ed ai primi elementi raccolti dagli inquirenti — non perdevano occasione per rimproverare all'ex compare il suo -opportunismo'. Dalle accuse i due sono passati ben presto a piccole -vendette»: prima qualche pieno di benzina non pagato, poi danneggiamenti alle pompe del distributore e all'auto di Morelli. Il benzinaio dopo i primi episodi era passato al contrattacco, con una serie di denunce ai carabinieri; ma la sua reazione ha peggiorato i rapporti con Monte: santi e Sacco. Martedì sera, il drammatico epilogo: Agostino Morelli stava passando la serata in compagnia di amici in una trattoria sulla strada che porta da Amato a Miglierina, quando ha notato in un altro tavolo i rivali. All'uscita, poco dopo la mezzanotte, Montesanti e Sacco hanno insultato il benzinaio. Invano gli amici hanno cercato di trattenerlo, di calmarlo; Morelli ha estratto la sua pistola «bifilare» calibro 7,65 e ha sparato dodici colpi. In caserma, dopo un'ora dal delitto, non è parso pentite. 'Quelli mi rendevano la vita impossibile', si è giustificato. "Mi insultavano, mi mortificavano in tutti i modi. Martedì sera avevano anche tentato di aggredirmi. Ora mi sono liberato da un incubo-. Gli inquirenti ora temono che dopo l'omicidio ad Amato (mille e cinquecento abitanti), fino alle ultime elezioni un paesino tranquillo, nascano nuovi, gravi contrasti. Di recente la cittadina è stata al centro anche di alcuni episodi legati al racket della droga. Enzo Laganà

Luoghi citati: Catanzaro, Marcellinara, Miglierina