«De Mita farebbe bene a dimettersi»
«De Mita farebbe bene a dimettersi» Ieri statali in piazza, dilaga la protesta anti-ticket «De Mita farebbe bene a dimettersi» ROMA — Code di Tir per alcuni chilometri ai valichi di frontiera, sospensione del 20% dei voli Alitalia e Ati, blocco quasi totale degli uffici ministeriali, dei provveditorati agli studi e dei lavori pubblici, delle intendenze di finanza e delle cancellerie giudiziarie: sono queste le principali conseguenze dello sciopero attuato ieri dagli statali (80'; di adesioni, secondo i sindacati) contro i ticket sanitari e il -tetto» fissato dal governo per 1 rinnovi dei contratti nel pubblico impiego. •La lotta continuerà e sarà sempre più dura-, hanno preannunciato i sindacati nel corso di un affollato comizio In piazza Santi Apostoli. -Ci opporremo con forza al tentativo di buttare a mare lo Stato sociale a colpi di squallidi ticket-, ha detto Mecarozzi (Cisl), mentre Lampis (Cgil) ha giudicato -assurdo» l'aumento di 120 mila lire al mese offerto dal governo contro una richiesta di 360 mila lire più la produttività. Bosco (Uil) ha protestato contro l'accusa generalizzata di assenteismo che -criminalizza centinaia di migliaia di lavoratori-. -Il governo — ha aggiunto—deve fare mar¬ cia indietro. De Mita dovrebbe dimettersi-. Lo sciopero di ieri, in realtà, ha costituito una specie di prova generale in vista della manifestazione del pensionati fissata per il 10 aprile, alla quale parteciperanno anche (con fermate di 3-4 ore) lavoratori dell'industria (metalmeccanici, tessili, chimici ecc.), del pubblico impiego, del commercio e del turismo, dello spettacolo. Intanto, molte strutture sindacali territoriali e di categoria premono sui vertici Cgil-Cisl-Uil per una -risposta mollo più forte-, ad esempio uno sciopero generale di mezza giornata, nel caso che governo e Parlamento non ritirino il provvedimento sui ticket e non riesaminino le altre misure restrittive, a cominciare dal -tetto» contrattuale per i dipendenti pubblici. In attesa delle decisioni di Trentin, Marini e Benvenuto. Cgil-Cisl-Uil di Torino hanno indetto una fermata generale di 4 ore, con presìdi davanti agli ospedali e in piazza Castello. E in numerose aziende del Nord si susseguono agitazioni «spontanee», con larga partecipazione di lavoratori. ff. c. f.
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