«Droga, legge o referendum»

Si blocca la trattativa per il porto di Genova La tregua è durata poche ore, torna il clima di scontro Si blocca la trattativa per il porto di Genova I «camalli» non accettano il nulla-osta concesso ad una società autonoma • Oggi un vertice a Roma GENOVA — Nel porto di Genova da ieri c'è di nuovo un clima di tempesta. La tregua tra l'ammiraglio Giuseppe Francese, presidente prò tempore del Consorzio, e la Filt-Cgil, che rappresenta i portuali genovesi, è durata lo spazio di poche ore, il tempo di raggiungere un accordo tecnico sul salario di mobilità per poi verificare subito l'impossibilità di discutere il punto nodale della vertenza: l'avviamento al lavoro dei portuali e quindi la scomparsa del monopolio, mantenuto fino ad oggi dalla Compagnia unica dei «camalli». Oggi a Roma, all'incontro dedicato al porto di Genova tra i ministri economici, della Marina mercantile e dell'Interno, l'ammiraglio Francese dovrà riferire di una trattativa ormai azzerata nuovamente al punto di partenza e dalla quale sarà difficile cavar fuori una soluzione. Intanto ieri, a esacerbare gli animi dei portuali è giunta la notizia della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto che concede l'autonomia funzionale alle società del consorzio Grimaldi Group («Grimaldi Compagnia di Navigazione», -Grandi Traghetti», «Atlantica di Navigazione», e «Sicula Oceanica») che operano a Genova. La stessa "autonomia funzionale-, che consente di non utilizzare più nel porto del capoluogo i -camalli» è stata riconosciuta anche alla società «Terminal Container». L'ultimo atto del diffìcile confronto tra Consorzio e Filt-Cgil, privata e poi di nuovo investita dalla Culmv del mandato a trattare, s'è consumato ieri tra smentite e recriminazioni. La Filt-Cgil ha accusato l'ammiraglio Francese di -fare il doppio giocoe di essere -un bugiardo-, ma il presidente del Cap ha escluso d'aver stipulato intese in incontri informali. La rottura s'è delineata nella tarda serata di martedì: e stato un fulmine a ciel sereno, dopo che l'accordo raggiunto nel pomeriggio sul salario di mobilità sembrava aver aperto uno spiraglio concreto. La discussione era proseguita con difficoltà sulla questione delicatissima dell'avviamento al lavoro fi- no a quando — all'improvviso, secondo la versione della Filt- Cgil — l'ammiraglio Francese aveva proposto una bozza generale di intesa alla quale le tre confederazioni sarebbero state tenute a fornire una risposta nella mattinata di ieri. -Quella bozza ha le caratteristiche di una rigida e puntigliosa circolare applicativa di tutti gli atti nazionali e locali esistenti e comunque è un atto prematuro rispetto all'andamento del confronto in atto-, è stata la secca risposta della Filt-Cgil, che ieri mattina, dopo aver chiesto all'ammiraglio un po' di tempo per analizzare meglio la bozza, non s'è neppure presentata alla convocazione. •E' strano, rispetto all'andamento della trattativa, e ha il sapore dì una provocazione questo documento presentato all'improvviso dall'ammiraglio Francese — hanno dichiarato ieri in una conferenza stampa Danilo Oliva e Renzo Miroglio della Filt-Cgil —. In mattinata, in un incontro informale Francese s'era infatti detto disponibile ad accettare una nostra ipotesi di soluzione-. Dal Cap è giunta immediata la precisazione dell'ammiraglio: -Non è costume del presidente pro-tempore stipulare accordi se non alla luce del sole-. La Filt ha ribadito ieri la sua disponibilità a riprendere la trattativa per garantire la rapida ripresa dell'operatività nel porto. Ma è evidente che ormai tra il Cap e la Culmv è dialogo tra sordi. In teoria (ma per ora solo sulla carta) da ieri la società «Terminal Container» potrebbe organizzare autonomamente, senza fare ricorso ai «camalli- della Culmv, il lavoro a calata Sanità, ma negli ambienti consortili nessuno nasconde che ci vorrà un po' di tempo (un mese o duei per organizzare la movimentazione delle merci. Daniela Grondona

Persone citate: Daniela Grondona, Danilo Oliva, Francese, Giuseppe Francese, Renzo Miroglio

Luoghi citati: Genova, Roma