Prof martiri di studenti maneschi di Enrico Singer

Prof martiri di studenti maneschi L'anno scorso in Francia sono stati aggrediti oltre 1700 docenti Prof martiri di studenti maneschi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — I professori francesi sono dei martiri? Non siamo ancora a questo punto, ma nell'anno scolastico "87-'88 gli insegnanti sono stati vittime di ben 1756 aggressioni, più o meno gravi, condotte o organizzate dagli studenti e dai loro genitori. E il fenomeno è in continua ascesa: due anni fa i casi erano stati 1613, tre anni fa 1450. Le cifre le ha fornite un'associazione autonoma, la FaUsu, che è un ente d'assistenza integrativa al quale aderiscono 620 mila professori, circa la metà di tutto il personale dell'insegnamento pubblico fiancese. Le cifre, quindi, sono documentate e di prima mano. Semmai, sono approssimate per difetto perché un buon numero di aggressioni non vengono denunciate. Al congresso annuale della Fa-Usu. che è in corso a Rennes, sono stati illustrati i casi più gravi. Uno è stato addirittura mortale: un professore accoltellato da uno studente di 17 anni che era stato espulso dalla scuola. Un altro caso tragico è quello di un insegnante, padre di tre figli, che si è ucciso perché un'allieva lo aveva accusato — ingiustamente, a quanto è stato poi accertato — di un tentativo di violenza carnale. Ma l'esplosione di aggressività nei confronti dei professori abbraccia un ventaglio esteso di episodi: dalle fialette di acido gettate sul volto (una professoressa ha subito delle lesioni permanenti) alle più innocue scritte con bombolette di vernice sulle auto o sui muri di casa. Diversi sono anche i protagonisti delle violenze. Gli studenti, prima di tutto. Ma anche i loro genitori, i loro fra¬ telli e i loro amici. Un caso fra tanti: una banda di ragazzi ha devastato a colpi di bottiglie incendiarie l'ufficio del vicepreside di una scuola dell'Essonne, a Sud di Parigi. La -colpa» del professore? Aveva impedito a uno dei ragazzi di importunare una studentessa. Se i gradi di violenza e le forme delle aggressioni sono innumerevoli, la molla che scatena i giovani contro gli insegnanti è una: la vendetta. Per una bocciatura, per un rimprovero, per qualsiasi comportamento che viene giudicato «ingiusto». Secondo lo psichiatra Jean-Pierre Chartier, gli insegnanti sono una specie di parafulmine sul quale si scarica l'aggressività dei giovani nei confronti degli adulti. Sono • vittime perfette- perché incarnano l'autorità e, allo stesso tempo, non godono di quel -residuo rispetto- che anche i ragazzi più ribelli hanno per i loro genitori. E quando nelle aggressioni entrano in scena le famiglie, il meccanismo non e poi tanto diverso: il professore e colpito perché diventa il simbolo di un insuccesso collettivo di cui nessuno vuole assumere la sua parte di responsabilità. Ma tutte queste analisi, affacciate anche al congresso di Rennes, sono una magra consolazione per gli insegnanti. Quello che i professori reclamano sono proposte concrete per risolvere il nuovo problema della violenza a scuola. E nelle scuole dì Parigi, soprattutto, perché il 20 per cento dei casi di aggressione è stato registrato nella capitale che ai suoi tanti record aggiunge, cosi, anche quello che la stampa francese ha già ribattezzato dei •professori martiri-. Enrico Singer

Persone citate: Pierre Chartier

Luoghi citati: Francia, Parigi