Genova, primo accordo nella «vertenza porto»

Genova, primo accordo nella «vertenza porto» Genova, primo accordo nella «vertenza porto» GENOVA — Un primo accordo tecnico sui decreti Prandini, dopo tre mesi di sciopero, è stato raggiunto nel tardo pomeriggio di ieri a Genova tra l'Ente portuale, i delegati della Ggil, che rappresenta i lavoratori della Compagnia, e i sindacalisti della Cisl e della Uil. L'ammiraglio Giuseppe Francese, presidente del Consorzio, e le delegazioni sindacali hanno concordato i termini del salario di mobilità. La trattativa è subito ripresa su uno dei temi più controversi della vertenza: il sistema di avviamento al lavoro dei portuali. Le nuove norme introdotte dal ministro Prandini e rifiutate dai lavoratori dello scalo genovese prevedono la chiamata nominale (e non più a squadre come alla vecchia maniera) e a tempo predeterminato. Su questo tema i sindacati e i vertici del consorzio hanno deciso di trattare ad oltranza. «Se troveremo un accordo anche su questo punto —- ha dichiarato in una pausa della riunione un rappresentante della Filt-Cgil — ci potrebbero finalmente essere le condizioni per una ripresa del lavoro in porto». La riunione era stata aperta alle 17 dall'ammiraglio Francese che aveva invitato i sindacati a dichiarare apertamente la loro intenzione di giungere o meno ad una soluzione della vertenza. Dopo la scontata risposta affermativa dei rappresentanti di Cisl e Uil anche Danilo Oliva, segretario della Filt-Cgil ha dichiarato (per la prima volta dall'apertura delle trattative) di voler entrare nel merito dei decreti. Resta comunque invariato, finora, il programma di una settimana di scioperi indetta dalla Compagnia dei portuali.

Persone citate: Danilo Oliva, Francese, Giuseppe Francese, Prandini

Luoghi citati: Genova