Fondriest, ritorno con dolore

Fondriest, ritorno con dolore CICLISMO Il trentino oggi di scena in Calabria pensando alla Parigi-Roubaix Fondriest, ritorno con dolore Il campione del mondo non corre dalla Milano-Sanremo - Una stagione all'insegna dei guai: sabato è caduto in allenamento ferendosi al ginocchio sinistro - «Ho poche speranze di far bène, ma non posso andare al Nord senza un buon collaudo» REGGIO CALABRIA — Due giorni di riposo, con ghiaccio e pomate sul ginocchio sinistro, poi Maurizio Fqndriest ha decìso di raggiungere, con là squadra, la Calabria dove oggi comincia una corsa a tappe che dovrebbe rifinirgli la forma per la Parigi-Roubaix di domenica. Quante probabilità ha Fqndriest di prendere il via della «classica» del Nord? •Cento su cento, ma soltanto 50 di arrivare» è la risposta del campione del mondo, piuttosto abbacchiato. •Non disputo una corsa dalla MilanoSanremo, non posso presentarmi alla Parigi-Roubaix senza un buon collaudo agonistico. La bronchite migliora, ma non sono ancora guarito. La condizione sarebbe discreta». La durissima competizione del pavé ha sempre suggestionato Fondriest che la ritiene adatta ai suoi mezzi di corridore combattivo, che sa gareggiare in testa al gruppo. Eppure il trentino rischia di saltare anche questo appuntamento dopo essersi presentato in condizioni non ottimali a quello di Sanremo. Negli ultimi mesi il campione iridato ha accumulato una lunga serie di contrarietà: intervento al setto nasale, noiosa influenza, caduta nel trofeo Pantalica, bronchite dopò la Milano-Sanremo. E un altro guaio si è aggiunto, sabato scorso, all'elenco: un pauroso capitombolo mentre si allenava, dietro un'automobile, con il compagno di squadra Bergamo. *Si marciava quasi ai 50 l'ora— racconta quest'ultimo —, mi sono leggermente spostato venendo a.contatto con Maurizio. Lui ha bruscamente sbandato ma sarebbe rimasto in sella se il tubolare anteriore non si fosse sfilato dal cerchio. E' piombato pesantemente al suolo: che paura ho avuto! Ho pensato siibito a una cosa grave». Fondriest, maglia strappata, abrasioni alla spalla e all'anca sinistre, botta al ginocchio, si è invece rialzato e ha voluto proseguire l'allenamento. «Afa il dolore al ginocchio è aumentato non appena sono giunto a casa. Ho messo la borsa di ghiaccio per qualche ora e l'indomani ho provato a uscire, ma dopo sei chilometri sono rientrato. Qui in Calabria ho dunque poche speranze. Il dottor Cellini mi ha praticato una infiltrazione anti-infiammatoria. La prima giornata del Giro sarà un test: speriamo bene, ma sono molto preoccupato». Già un mese fa il campione del mondo, proprio su queste strade, fu costretto ad arrendersi dopo appena 40 chilometri di corsa, nel Giro della Provincia dì Reggio Calabria, a causa di dolori allo stesso ginocchio sinistro. Allora si trattava di un trauma causato dalla caduta di cui fu vittima in Sicilia. «Se non potrà correre in questi giorni non disputerà nemmeno la Parigi-Roubaix» ha detto il suo direttore sportivo. "Non è pensabile affrontare una gara tanto severa senza un grosso impegno agonistico nell'arco di venti giorni». Al Giro di Calabria (disertato da Argentln che non riesce a riprendersi e probabilmente rinuncerà anche al week-end delle Ardenne) partecipano tutte le squadre italiane, alcune comunque a ranghi ridotti. Mancano infatti Bugno, Baffi e Bontempi impegnati domani nella Gand-Wevelgem. Pronostico difficile. Fra i più noti al vìa: Saronni, Rominger, Corti, Cassarli, Leali, Chioccioli, Ghlrotto, Zimmermann, Allocchio, Contini, Baronchelli, Gavazzi, Rosola, Giuliani e Gaggioll. Si ripresentano alle corse italiane i sovietici della Alfa Lum, i quali dopo cinque giorni di vacanza in patria, hanno ripreso l'attività in Belgio "faticando tremendamente a tenere il ritmo degli altri» così ha detto il loro direttore sportivo Primo Franchini Se hanno ritrovato una forma accettabile Konishev e C. potrebbero risultare competitivi in questa gara di media difficoltà, in tre tappe (distanza totale dì 810 chilometri). Oggi si comincia con la Melito P.S.-Giola Tauro, salendo a quota mille a metà percorso. Carlo Valeri