In quegli oliveti non entri insetticida

In quegli oliveti non entri insetticida Il Consorzio italiano Cios produce un olio d'oliva di tipo «biologico» In quegli oliveti non entri insetticida ROMA — In agricoltura è sempre più sentita l'esigenza di tecnologie in sintonia con la difesa dell'ambiente. Il primo obiettivo di questa nuova linea è ridurre e, per quanto possibile, annullare gli effetti dell'inquinamento da sostanze chimiche per uso agricolo nelle campagne, nelle falde acquifere e nei prodotti della terra. In questa direzione si muove da alcuni anni il Cios (Consorzio italiano oleifici sociali, linee di prodotto «Oliveta» e «Terre verdi»; opera in dieci regioni, ha un fatturato annuo di 46- miliardi e rappresenta*" il 10,6%' del mercato italiano dell'extravergine) che, grazie a ricerche e sperimentazioni, può oggi avvalersi di sperimentati principi operativi e di "un sistema di controlli tali da costituire una solida base da cui muovere verso l'agricoltura «pulita». I principi operativi messi a punto dal Cios sono, in sintesi, questi: esclusione dell'impiego di sostanze di sintesi, non biodegradabili, dal diserbo; uso, solo quando indispensabile, di sostanze insetticide nel momento in cui l'impiego possa essere effettuato con il minimo di dosaggio e senza possibilità di residui. Sotto il profilo del controllo è stata istituita una fitta rete di assistenza che verifica i trattamenti del terreno, il ciclo vegetativo, gli eventuali attacchi dei parassiti, la raccolta e la stessa molitura, «Gll-kispetti più qttfftftosi delle comuni tecniche-agricole — spiegano i tecnici del consorzio — derivano non tanto dall'impiego di prodotti di sintesi quanto dal loro dosaggio sproporzionato. In olivicoltura questo fenomeno si esprime con l'uso di diserbanti, fitofarmaci, insetticidi e prodotti cascolanti (sono i prodotti con cui si ottiene, in pochi giorni, la completa caduta delle olive dalla pianta per facilitare là raccolta n.d.r.). Con il metodo naturale seguito dai nostri associati diserbanti e cascolanti sono totalmente esclusi: diserbo e raccolto accelerato vengono ottenuti con tecnologie meccaniche». Rimangono i fitofarmaci e gli insetticidi, ma il loro impiego — garantiscono al Cios — può considerarsi irrilevante, poiché la costan¬ te cura e il controllo delle piante permettono di isolare e bloccare sul nascere le eventuali malattie o gli attacchi di parassiti. In particolare contro questi ultimi agisce un sistema di «monitoraggio» costituto da centinaia di trappole sessuali ormonali; con la prima posa si censisce la consistenza numerica degli insetti, poi. mediante controlli effettua¬ ti ogni cinque giorni sulle «trappole» si segue l'evenuale aumento dei parassiti. A fianco di questo sistema i tecnici del Cios hanno istituito un secondo metodo di vigilanza: il controllo delle trappole è infatti contemporaneo al prelievo di campioni di olive, che vengono esaminate per accertare se gli insetti abbiano attaccato i frutti. Solo nel caso in cui l'infestazione abbia superato la soglia considerata critica si decide se intervenire. I vantaggi del controllo incrociato dato dal sistema di «monitoraggio» e dal campionamento sono evidenti. Non si effettuano trattamenti preventivi sistematici e gli uomini del Cios garantiscono che, se non ci sono significativi attacchi di parassiti, «si può giungere al raccolto senza che sia stata usata una sola goccia di insetticida-. Vanni Cornerò Un vecchio frantoio napoletano a macine con basamento di pietra (dà II lavoro Sei contadini, di Scheuermeier, Longanesi) l a

Persone citate: Longanesi, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Roma