Tuffi i partiti (eccetto il pci) mi convegno msi in Regione

Tuffi i partiti (eccetto il pci) mi convegno msi in Regione A Torino un'iniziativa «impensabile dieci anni fa» Tuffi i partiti (eccetto il pci) mi convegno msi in Regione 1 senatori della commissione Giustizia hanno discusso di Europa TORINO — Gianfranco Fini l'ha definito «un importante tassello per la crescita civile di questa città". Il fatto: il msi ha tenuto per due giorni nell'aula del Consiglio regionale un convegno sull'Europa di domani e a discutere l'argomento sono intervenuti senatori di tutti i partiti, meno il pei. I comunisti si sono autoesclusi \ lutando al loro rappresentante, il sen. Nereo Battello che aveva accolto l'invito, di partecipare: mossa giudicata dal sen. Casoli, socialista, un "gesto di sottocultura politica-. Ostracismo fuori tempo? "Il passato non va dimenticato ma badiamo a ciò che oggi ci unisce», commenta il democristiano Marcello Gallo. Ancora Casoli: "Far finta che il msi non esiste dal momento che siede in Parlamento da quennt'anni, mi sembra ipocrite". II segretario del msi: «Dieci anni fa era impensabile una manifestazione pubblica, qui. Il tempo del gheilr> sembra finito. E'prevalsa la logica del confronto e siamo qui appunto a misurarci sulle idee, con profondo, reciproco, rispetto". Venerdì e sabato, all'ingresso, appena un paio di agenti in divisa mentre la gente neppure si è accorta che a due passi si svolgeva il convegno. A Torino non era mai accaduto che una manifestazione promossa dal msi fosse ospitata in una sede istituzionale quale l'aula del Consiglio della Regione e venisse aperta, nel segno della più corretta ospitalità, dal presidente dell'assemblea come ha fatto, venerdì, il socialista Angelo Rossa. La città di Gramsci e Gobetti apre l'«arco costituzionale» al msi? Fini: •Smettiamola con i pregiudizi se vogliamo costruire una Italia e una Europa davvero moderne'. Strette di mano, scambi di cortesie. I senatori sono tutti della commissione Giustizia: «Sui problemi reali, quelli che in definitiva contano, non è casuale che il voto sia quasi sempre unanime», dice Gallo. Ed è Gallo, giurista e uomo di cultura, a ricordare che un'idea di «Eu' ropa delle Nazioni e non degli Stati» la caldeggiava il fascista Roberto Ricci: proprio quell'Europa che hanno auspicato quanti sono intervenuti nel dibattito. Un'Europa quindi senza «muri» di mezzo, dall'Oceano agli Tirali. con un governo che legiferi; una Unione delle nazioni e delle culture, più politica che mercantile. Sui particolari, Fini accentua l'ide di una Italia forte, «se no dovremo passare dalla porta di servizio». Polemizza sulla situazione attuale: droga, mafia, risse fra alleati, partitismo rampante, troppi problemi pendenti. Difende il magistrato Riggio: «Forse si è sentito abbandonato dalle istituzioni come altri suoi colleghi». Prima di lui il sen. Casoli, già presidente di Corte d'assise a Milano ai tempi del terrorismo, aveva affermato: «Rispetto le ragioni umane di Riggio ma come magistrato egli deve o dimettersi o chiedere un trasferimento. Non può, in queste condizioni, giudicare con serenità né chiedere attestazioni di coraggio a testimoni o a giudici popolari altrettanto minacciati dalla mafia». Al dibattito hanno anche partecipato i senatori Giorgio Covi (pri), Maurizio Pagani (psdi), Lorenzo Strik Lievens (gruppo federalista europeo ecologista), Antonio Rastrelli (msi). Assente giustificato il liberale Fassino. Pier Paolo Benedetto