Che commedia al cimitero se il caro estinto racconta di Stefano Reggiani

Che commedia al cimitero se il caro estinto racconta Prime film: «Mortacci» di Sergio Cittì con Carpi Alt e Malcolm McDowell Che commedia al cimitero se il caro estinto racconta Gassman truce custode e spogliatore di cadaveri in una commedia disuguale MORTACCI di Sergio Cittì con Carol Alt, Malcolm McDowell, i gemelli Buggeri, Galeazzo Benti, Andy Luotto, Aldo Giuflrè, Alvaro Vitali, Michela Miti, Nino Frassica, Sergio Bruni, Mariangela Melato e Vittorio Gassman. Direttore della fotografia Cristiano Pogany. Produzione italiana. Commedia. Cinema Ambrosio di Torino. Gli scherzi e le storie popolari sono gonfi di accenni ai mortacci e ai fantasmi, l'umorismo sui trapassati è quasi altrettanto frequente di quello escrementizio. Poi, la mentalità delle qualità emergenti, del cambiamento, la cultura industriale (vivi e produttivi) hanno cancellato ogni riferimento scherzoso ai mortacci e al loro mondo. Sergio Citti, come esperto dei rapporti sottoproletari, fin dalle sceneggiature con Pasolini e i pasoliniani {Accattone, La commare secca) aveva frequentato i defunti e le storie della fine, non parliamo dei suoi film, dal capolavoro (Storie scellerate) alle meditazioni recenti (Sogni e bisogni in tv). Ma qui ha scelto l'esclusiva chiave di commedia, facendo finta di nulla, e sembra che, nella trasgressione, una parte dell'interdetto comune sia ricaduta sul film. Nel vero episodio da commedia il personaggio s'affranca da ogni radice mortacciara e «vive» da sé. (Del resto, Citti ha detto: -La primissima idea del film risale addirittura al 1970... In tutti questi anni ho capito che la paura della morte si porta appresso la paura della vita. Allora, a che serve questa paura?-). Voltando in ridere l'espressione di un insulto romanesco, Mortacci immagina che la gente, dopo morta, stia in un limbo senza problemi, dove s'attende il posto definitivo. In un camposanto sorvegliato dal custode abbastanza truce Vittorio Gassman, spogliatore di cadaveri e smargiasso vile (simbolo dei viventi feroci), ognuno racconta la sua storia. Carol Alt è perseguitata dal fidanzato attore, McDowell parlante in veneto, che fa grandi sproloqui sulla sua tomba: un giorno per fortuna cadrà rimettendoci la pelle. Andy Luotto amava in vita il sedere delle donne ed ha patito, nella sua attività di seduttore, l'insulto più laido, se l'è fatta addosso. E così via, raccontando, con opportuni recuperi d'attori popolari, come Alvaro Vitali, ex Pierino, e inserimento di facce fresche e significati¬ ve, come i gemelli Ruggeri. Se l'amalgama di volgarità, commedia, saggezza popolare non è riuscito bene, più allarmante che comico nei punti cruciali (in qualche modo, tradizionale), la ragione sta, come si diceva, nel conflitto di diversi motivi culturali che Citti non ha governato in ugual misura. Guardate con che piacere s'abbandona l'autore, quando l'episodio è tutto nelle sue corde. Nella storia di Andy Luotto, seduttore coi calzoni pieni, Citti è proprio Citti. Stefano Reggiani I protagonisti di «Mortacci» la commedia di Sergio Citti

Luoghi citati: Carpi, Torino