La fusione non «scalda» l'Europa

Quei neutrini fossili «pescati» a Stanford Nuove ipotesi sull'origine dell'Universo Quei neutrini fossili «pescati» a Stanford L'incredibile scoperta di tre astrofisici americani Da tempo si sapeva che per ottenere informazioni di prima mano sui primi fatidici tre minuti di vita dell'universo occorreva mettere in evidenza il mare di neutrini cosmologici, l'analogo della radiazione fossile predetta da Gamow ed osservata poi da Pen/.ias e Wilson nel 1965. L'impresa pareva disperata in quanto la materia ordinaria è in pratica assolutamente trasparente ai neutrini di bassissima energia e questi potrebbero attraversare un muro di piombo spesso milioni di anni luce senza venire assorbiti. Bass, Mackerel e Sturgeon, tre astrofisici dello Slac, l'accclcratorc lineare di Stanford in California, hanno avuto la brillante idea di sfruttare il fascio di elettroni ad altissima energia e luminosità dell'acceleratore per mettere in evidenza i neutrini fossili. Onesti neutrini hanno effettivamente una probabilità di collisione con gli elettroni del fascio, che viaggiano a velocità prossima a quella della luce, che è enormemente più alta di quella di collisione con la materia normale, essenzialmente immobile. I tre scienziati, che quasi certamente riceveranno il premio Nobel per la loro scoperta, hanno trasformato l'acceleratore dello Slac in un rivelatore altamente direzionale capace di funzionare come telescopio neutrinico. Un primo risultato della loro ricerca è stata la conferma, peraltro attesa, dell'esistenza di un mare di neutrini fossili ed una misura molto accurata della massa neutrinica risultata più piccola del previsto e pari a circa 5 ev, circa la centomillesima parte di quella elettronica. Veramente nuova e stupefacente è stata tuttavia la scoperta che la distribuzione dei neutrini non e affatto uniforme come nel caso della radiazione fossile. Se potessimo vedere il cielo con occhi sensibili ai neutrini, e questo è in fondo quanto hanno ottenuto gli scienziati californiani, vedremmo delle figure geometriche composte da pixel esagonali (già battezzati hexel) che le rendono simili ad un alveare composto da migliaia di cellette. L'ambiente degli astrofisici e stato sconvolto dalla notizia e la Società Americana di Astrofisica ha cercato di minimizzarne la portata con comunicati ufficiali redatti in un frasario tecnico incomprensibile al pubblico in cui si cita la «Cosmologia non isentropica» di Pirajin. Sturgeon ha proposto delle civiltà relativistiche altamente evolute esistite prima dell'era nucleare e di cui gli hexel rappresenterebbero un messaggio ai posteri. Fatica sprecata. Il più popolare guru californiano, Ferdie Cabrini, si è subito impadronito della notizia ed ha visto nella sequenza di hexel un messaggio divino che invita all'astinenza sessuale iniziando una campagna in favore dell'ascetismo che sta avendo un grande successo. Lo hanno seguito quasi tutti i culti esoterici Usa che si sono buttati nella mischia cercando di trarre qualche vantaggio e che, per la prima volta nella storia americana, si danno da fare nel Congresso per aumentare i finanziamenti alla ricerca scientifica ufficiale. E' proprio il caso di dire che infinite sono le vie del Signore. Tullio Regge

Persone citate: Cabrini, Gamow, Stanford, Tullio Regge

Luoghi citati: California, Usa