Corsica, oggi «isola morta» di Enrico Benedetto

Corsica, oggi «isola morta» L'isola respinge con sdegno le ultime offerte del governo di Parigi Corsica, oggi «isola morta» Il «pacchetto Durafour» giudicato dagli organizzatori della protesta «uno schiaffo e un'offesa» - «Il potere pagherà caro» - Sciopero generale e alle 16 i cortei: aderiscono albergatori, commercianti e anche industriali DAL NOSTRO INVIATO BASTIA—Offesi dal modo e insoddisfatti per la sostanza, i corsi ieri hanno chiuso la porta in faccia alle proposte negoziali del governo Rocard, definendole 'Ultimatum inaccettabile-. Continua l'incubo degli scioperi, estesi da ieri sera al porto d'Ajaccio, n ministro Durafour (Funzione pubblica) aveva rilanciato in extremis, giovedì notte, un'«indennità forfettaria trasporti», vale a dire 2400 franchi l'anno per ogni dipendente pubblico (e 360 per figlio minorenne) : un 700800 mila lire di aumento familiare. Gli scioperanti chiedevano il quadruplo ed un esplicito pacchetto sul carovita, ma, soprattutto, l'attenzione di Parigi. -Questo governo — è sbottato Edmond Simeoni — trova il tempo per discutere quotidianamente il buco nell'ozono, i rapporti con l'Olp, le crisi mondiali: la Corsica vive nella paralisi da quasi 7 settimane, e la Francia non esce allo scoperto», n vecchio capo nazionalista, che nel "74 guidò la «battaglia d'Alena» (cinque morti, decine i feriti), è tornato in scena per organizzare il Comitato di lotta. •La situazione ormai può degenerare all'improvviso, il popolo non ha più fiducia nel governo dopo le umiliazioni subite-. E ieri, per la prima volta da quando i postini—il 21 febbraio —hanno innescato la crisi, il Fronte nazionale di liberazione corso è uscito dal silenzio. Non bombe, per ora, ma un comunicato: -Se il potere risponde con il disprezzo, pagherà caro». Schiaffo, offesa, affronto: la vertenza qui sta impercettibilmente smarrendo ogni connotazione monetaria per farsi scontro epocale, 11 gen. Custer-Rocard che vuole ridurre alla fame l'eroica tribù corsa. 'Lunedì tornate tutti a lavorare o non avrete neppure i 2400franchi», ha fatto capire Durafour. In ogni altro negoziato, dopo 39 giorni di sciopero, era un salvagente da afferrare al volo, qui no. Sorprendendo tutti, la moderata Ajaccio rispondeva picche già la mattina, quando Bastia doveva ancora riunire comitati e assemblee: 'Non trattiamo con gli arroganti». Ancora Simeoni: «La Corsica attende da qualche secolo un futuro migliore, non ci spaventa prolungare la lotta». n governo, che ieri i parlamentari comunisti accusavano 'd'intimidazione poliziesca», sembra avere commesso errori gratuiti, e fatali, proprio nel «tono» del negoziato. Parigi ne fa l'amara esperienza. Ha contro 7 organizzazioni sindacali miracolosamente compatte, il Comitato e i nazionalisti corsi. Questi ultimi fanno una piccola concessione a Rocard. 'Gli dò ragione quando spiega che occorre distribuire meglio i fondi governativi sull'isola per evitare abusi e tangenti: iniziamo subito a moralizzare la politica locale», afferma In tv Bernard Trojan!, che dirige 11 Sindacatu di Travagliadori dirsi. Ghjambattista Ro tyli Forcioli, leader con Max Simeoni delle forze nazionaliste, è ancora più duro: 'La Francia metropolitana — ci dice — stenta a capire fenomeni come l'imboscamento di fondi pubblici, le bustarelle, i clan che qui alimentano il sotto-potere. Voi italiani no, sapete cos'è la mafia. In Corsica ne abbiamo una eguale, ma sema omicidi e lotte violente. Parigi, finora, l'ha sottovalutata perché mancavano i morti, ma questo disinteressa serve unicamente a esasperare il problema». Oggi Forcioli, Trojan! e le altre «forze corse» lanciano l'Operazione Città Morta. Botteghe artigiane e negozi chiusi, tutti in piazza a sfilare contro Rocard, ma anche i tanti sfasamenti dolosi che pregiudicano l'economia dell'isola. Aderiscono pure gli industriali. Molti sono ormai a un passo dal fallimento. Diversi hotel e villaggi-vacanza hanno già messo in libertà il personale. All'Agenzia Wagon Lìts di Bastia, la titolare confessa: «Ogni giorno apro l'ufficio già sapendo che non avrò quasi nulla da fare tutto il giorno. Molte prenotazioni vengono annullate, quelle estive giacciono alle Poste da dtie mesi: finito lo sciopero, ci vorrà diverso tempo per smaltirle. E' solo aprile, ma la stagione estiva appare compromessa». La rabbia di albergatori, commercianti, persino industriali, sfilerà in piazza alle 16. -Avremo un servizio d'ordine straordinario, per evitare provocazioni», dicono gli organizzatori. Giovedì, infatti, la polizìa ha trovato casse di molotov già pronte, e l'assalto notturno in stile commando all'Ufficio Tasse, con saccheggio e rogo finale, segna una pericolosa escalation. Enrico Benedetto

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