La commedia dell'arte alla scuola Hutter

La commedia dell'arte alla scuola Hutter Q< ULLA carta da lettere c'è accanto al nome, prestigioso, la scritta «Scuola di danza dal 1923». E non è mica uno scherzo per una scuola di danza torinese. Quanti altri, qui in città, se lo possono permettere? Certo è una data che la scuola 3ella Hutter, forte di una straordinaria tradizione di modernità, può vantare con orgoglio. Da qualche anno, la scuola di via Avogadro, fondata dalla pioniera della danza moderna a Torino e non solo, è diretta con intelligenza dalla nipote, Erika Hutter, che quest'anno ha dato vita a quattro seminari raccolti complessivamente sotto il titolo «L'improvvisazione nella danza». L'ultimo della serie, dedicato a «Le maschere nella commedia dell'arte» condotto da Eugenio Allegri, si articolerà in 16 incontri serali fra aprile e maggio ed è rivolto ad attori e danzatori che hanno già una certa formazione. Perché uno stage di commedia dell'arte in una scuola di danza? Perché, spiega Erika Hutter, «Il teatro della Commedia dell'Arte è stato l'invenzione o la rielaborazione in chiave moderna di quasi tutte le tecniche e le forme teatrali. Dal mimo alla pantomi¬ La commedia dell'arte alla scuola Hutter Una coreografia di Bella Hutter ma, dall'acrobazia alla danza e alla coreografia, dalla musica strumentale al canto polifonico, dal trucco alla maschera, dall'improwisazione al verso ritmato, dal dialetto alla lingua colta e raffinata». Eugenio Allegri, diplomatosi nel '79 alla scuola di Teatro di Bologna, esperienze con Lecoq, Perlini, Dario Fo, Leo de Berardinis, ha suddiviso il corso in vari momenti: tecnica del movimento, la maschera neutra, la maschere della Commedia dell'Arte, lo spazio, il linguaggio dei comici, il canovaccio. se. tr.

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