Al manager piace con tanti scomparti

Al manager piace con tanti scomparti Portafogli per lui, novità e consigli su come e dove sceglierli Al manager piace con tanti scomparti Achi piacciono grandi, chi li preferisce piccoli. Chi li vuole «alla buona», chi li cerca sofisticati. Il portafoglio è una tentazione che non richiede grande impegno economico per essere soddisfatta. Il classico regalo per tutte le occasioni, per tutte le persone. Una moda. Questo accessorio ha subito, nel tempo, molte trasformazioni, sia nella forma, sia nel materiale. Il modello francese, creato da Cartier (che ne fu l'inventore nel 1898), è stato il primo a vestirlo di eleganza. Oli americani li amano con almeno una dozzina di scomparti per le carte di credito, senza curarsi troppo dell'estetica. Nel Paese del Sol Levante, fabbricati con materiali non troppo pregiati, i portafogli sono ampi per consentire alle spaziose banconote di non essere spiegazzate. E in Italia? La patria della moda e della creazione non ha modelli ben precisi. La prima apparizione del portafogli avvenne dopo 11 1922, per opera di Nazareno Gabrielli. Ebbe subito notevole successo. Gabriele D'Annunzio se ne fece fare uno, lavorato a mano, non per il denaro, ma per bigliettini con stralci delle sue opere. Solo negli Anni Cinquanta ebbe notevole diffusione, grazie alle maggiori aziende che investirono molto per la sua produzione. Con la nascita e la pratica delle carte di credito assistiamo al grande cambiamento del design di questo accessorio: non più necessari ampi spazi per le banconote, ma piccoli scomparti per le tessere. Alle soglie degli Anni Novanta 11 portafogli non ha più un vero e proprio standard. Volete infilarvi biglietti da visita, scontrini, tessere del cinema, per la discoteca? Il classico modello francese è l'ideale per voi. Il materiale? Coccodrillo, struzzo, pitone; in ogni caso pelli robuste, capaci di sopportare considerevoli usure. Un modello che, seppur classico, sta riscuotendo sempre più successo è quello ••a libro inglese». Semplice, morbido, tradizionale per la sua struttura piatta e non ingombrante si adatta perfettamente alla tasca interna della giacca. Di formato completamente diverso sono quelli nati per la tasca del pantalone. Sono più tozzi, hanno forme meno squadrate e possono contenere monete, banconote, foglietti vari. Un classico regalo per «lui» o per «lei» è il modello destinato a contenere anche un piccolo calendario e una comoda agenda. Se ne trovano di tutti i colori e di tutte le dimensioni; il loro prezzo è di poco superiore a quello dei «tradizionali». n materiale «scoperto» recentemente è la tela. Pratico e simpatico, il portafoglio fabbricato con questo tessuto ha generalmente gli angoli arrotondati in modo da essere messo in tutte le tasche. Il «feimasoldi», caduto in disuso negli anni passati, è di nuovo riproposto al pubblico, soprattutto grazie all'infinita quantità di biglietti che vi si possono sistemare. «gualche modello di portafogli? Nazareno Gabrielli ne presenta una versione da giacca, dotata di portassegni interno e con numerose taschine per le carte di credito. Valextra ha creato una versione moderna, a libro inglese, in cuoio naturale. Malo, marca specializzata in questo genere di accessori, offre un modello molto originale, un po' più alto della norma, con rifiniture ricercate. Negli ultimi anni una firma che ha riscosso molto successo è Louis Vuitton (attenzione alle imitazioni) che quest'anno propone un portafogli in cuoio spigato, molto funzionale date le sue tasche interne ed un comparto ideato per gli eurochèques. Difficile, allora, donare un portafogli? No, a patto che si conoscano gusto ed abitudini di chi lo riceve, perché, altrimenti, sarebbe come regalare un cane San Bernardo al posto di un Barboncino... Ed ecco alcuni indirizzi di negozi specializzati: De Wan, via Roma 334. Bacchetta, piazza Repubblica 3. Rosanna Borse, corso Sebastopoli 174. Tagini, via Garibaldi 6. Bertolini e Borse, piazza Vittorio Veneto 8. Linus, piazza Castello 71/62. Boidi, via Marco Polo 15. Alessandro Mazzi

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