Lucio Gallo, un Figaro voluto da Abbado

Lucio Gallo, un Figaro voluto da Abbado Lucio Gallo, un Figaro voluto da Abbado UN Figaro da Mozarteum: e scusate se è poco. Lucio Gallo, tarantino, trent'anni il 9 luglio, allievo di Elio Battaglia al Conservatorio di Torino, dove s'è diplomato a pieni voti, baritono per naturale prestanza vocale, è arrivato alla lirica dopo aver militato per anni nella musica leggera: tournée nel Mediterraneo con il repertorio di Frank Sinatra, Barbra Streisand, Tom Johnson, contrabbassista per necessità del suo complesso (che ancora suona in giro per il mondo, ma senza di lui, naturalmente), fino a quando a 22 anni, grazie alla qualità della sua voce, grave ma già estesa nel registro acuto, ha incontrato Elio Battaglia titolare della cattedra di canto al Verdi: è stato un incontro fondamentale, da cui è nata un'amicizia profonda. Lucio Gallo, oggi protagonista al Regio nelle Nozze di Figaro di Mozart dirette da Gustav Kuhn, aveva allora 22 anni e quasi senza accorgersene compì il più grande passo della sua vita: dalla musica leggera al repertorio liederistico, di cui Battaglia è ottimo insegnante. Poco per volta, il passaggio alla lirica. I risultati sono immediati: nell'84 vince il Concorso di Conigliano Veneto, poi il più importante Vignas di Barcellona, quindi è finalista al Lieder Competition di Londra e poco dopo vince proprio qui a Torino il «Mira Fattori». «Quello fu un giorno di grande emozione per me. Il premio cui tenevo moltissimo, che mi fu consegnato da Giorgio Fattori, giunse proprio nel giorno del mio congedo dal servizio militare svolto nell'arma dei carabinieri. Si apriva la possibilità di cominciare a pensare alla carriera di cantante lirico, con tutte le incognite che comportava, ma nella certezza interiore che qualcosa di buono Nello stesso anno Lucio Gallo, spiccata personalità musicale affinata dall'interpretazione dei ruoli mozartiani («io canto tutto, l'unica vera vocazione della mia vita è cantare e lo dico senza alcuna retorica»), attore intelligente, di ottima presenza scenica (lo si è visto ampiamente dominare al debutto nelle Nozze di Figaro al Regio) aveva cantato nel Fìgliol prodigo di Britten e ricevuto da Luciano Pavarotti l'offerta, impensata, di interpretare il ruolo di Marcello nella Bohème che dal Teatro Margherita di Genova sarebbe andata in tournée in Cina. Ecco così descritti i tre momenti fortunati della vita di Lucio Gallo: l'incontro con Elio Battaglia («che mi ha insegnato tutto, dalla tecnica di canto al fraseggio, all'intelligente uso della parola»), la conquista del «Mira Fattori», l'invito di Pavarotti. Da quel giorno il giovane baritono non s'è più fermato. Claudio Abbado, responsabile generale della musica a Vienna, l'ha scritturato per due produzioni importanti dello Staatsoper. Don Giovanni in cui sarà Leporello e Nozze dì Figaro, in cui sarà ancora protagonista. Ma non è tutto: Abbado l'ha consigliato al collega Harnoncourt, per cui Lucio Gallo sarà Gugliemo nel Così fan tutte. Dopo di che verranno Bohème (Marcello) nel '90; Simon Boccanegra di Verdi (Paolo) con la direzione ancora di Abbado, quindi sempre a Vienna Faust di Gounod (Valentino). Questi sono gli impegni del prossimo anno, ma dopo le Nozze al Regio, Lucio Gallo che farà? Quasi alla chetichella se ne va nel Sud Carolina, precisamente a Columbia, dove il 6 aprile terrà un concerto in compagnia di Nuccia Focile, anch'essa allieva di Battaglia, con cui canterà il recitativo e duetto del Don Pasquale fra il dottor Malatesta e Norìna. E in questi giorni, fra una recita e l'altra, Gallo si prende cura della sua piccola Alma. «L'ho chiamata così — dice — in onore di Mahler, che amo tanto. Non è un bel nome?». Armando Caruso avrei fatto».

Luoghi citati: Barcellona, Cina, Columbia, Genova, Londra, Torino, Vienna