I cieli di Fratantonio

I cieli di Fratantonio Alla Cittadella 3 fino al 18 marzo I cieli di Fratantonio NELLE sale della Cittadella, con il titolo «Una sommessa poesia d'estate», il critico Giorgio Seveso ha presentato la personale di Salvatore Fratantonio. Artista siciliano, Salvatore nasce a Modica nel 1938. Autodidatta, ama evidenziarlo. Il suo curriculum, oltre a rivelarci un lungo itinerario artistico, ci svela alcune curiosità: nel '62 Fratantonio si trasferisce a Roma, solo perché interessato alla pittura dei Maestri della Scuola Romana, si sposta successivamente a Milano, dove vive attualmente. La sua pittura? Romantica e delicata, poetica e solitaria: queste le note. Nella prima sala, i fogli a china acquerellata ci dichiarano subito l'intenzione dell'artista: quella di racchiudere negli spazi silenzi e solitudini. Inoltre, Fratantonio ci invita, per meglio entrare nell'intimità dei suoi «luoghi», a soffermarci, ad osservare minuziosamente anche ogni piccolo dettaglio. Avviciniamoci, dunque: tra fascinazioni cromatiche di varie intonazioni, possiamo, in un'analisi più attenta, scoprire una natura invisibilmente animata. Tutto questo è presente in «Gabbiani» dove, tra i riflessi turchini e azzurrini di un mare sconfinante nel cielo, aleggia solitaria l'irnmagine del gabbiano. Possiamo prolungare il viaggio ai limiti della solitudine in «Al tramonto», dove i rilievi collinari sembrano confondersi, nelle stilature dei gialli aranciati o nel lievitare della luce, con l'orizzonte infuocato. Questa componente metafisica è presente in tutte le composizioni: presenza tale da collocare, da parte della critica, Fratantonio nel filone neometafisico della generazione dei Cremonini, Guccione, Boschi. Paola Cerutti Salvatore Fratantonio, fino al 18 marzo, alla Cittadella 3, vìa Bertola 31/1, orario 1619,30; riiiuso domenica e lunedì.

Luoghi citati: Milano, Modica, Roma