Fiabe di Cargiolli

Fiabe di Cargiolli Alla Davico fino al 25 marzo Fiabe di Cargiolli PUÒ' un «albero in fiore» essere formato da assi, tavole, squadre di legno aggregate e inchiodate alla meglio? O un piccolo alberello con fiorellini rosa nascere dalla spalliera di una poltrona, oppure da un tavolo da giardino? Questo e altro succede nella pittura di Claudio Cargiolli da Carrara, che espone fino al 25 marzo alla Galleria Davico. Servendosi di motivi tratti dalla realtà, Cargiolli inventa storie e mescola fantasticherie oltre ogni possibile morfologia e ogni comune ragionamento. Con la delicatezza del miniaturista e l'innocenza del fanciullo costruisce paesaggi di sogno tra surrealismo e naiveté, ma tutto è più soft, più tenero, addomesticato, rarefatto: immagini da paese del balocchi. «TJ cavallo di Troia», «La porta verde», «Notte incantata», in tecnica mista su tela di iuta a trama grossa, sono solo alcune delle sue pitture immaginifiche dove la smaltata e smagliante superfice pittorica, come in un antico quadro fiammingo, blocca le forme e contribuisce a distanziare gli oggetti, che acquistano così carattere favolistico. d. a. p. Claudio Cargiolli, fino al 25 marzo alla Davico, Galleria Subalpina 30, orario 10-12,30; 1619,30; chiuso domenica e lunedì. Claudio Cargiolli, «Cavallo di Troia»

Persone citate: Cargiolli, Carrara, Claudio Cargiolli, Davico