Le borse di studio

Le borse di studio Le borse di studio A ciascuno il suo ruolo QUALI sono i ruoli e i compiti degli «uomini della pubblicità»? In un'organizzazione complessa che si rivolge a un mercato complesso la specializzazione è necessaria. Oggi quindi non si può più parlare genericamente di «professione pubblicitario-: approfondiamo in breve i quattro ruoli principali presenti in ogni agenzia. Art director — E' l'idea¬ OGNI anno l'Assap (Associazione delle agenzie pubblicitarie a servizio completo) indice 60 borse di studio per gli aspiranti pubblicitari. Prevede corsi teorici (con docenti professionali) affiancati da stage pratici nelle agenzie. Durata media 10 mesi con impegno a tempo pieno. Per concorrere all'assegnazione è indispensabile avere meno di 25 anni, un diploma di scuola media superiore e superare una serie di prove (scritte e orali) preliminari. La selezione, in genere, avviene entro marzo. La peculiarità di questi corsi (finanziati dal Fondo sociale europeo) è che la grande maggioranza dei borsisti vengono assorbiti dalle 65 agenzie (le maggiori) associate all'Assap. Per informazioni rivolgersi all'Assap. via Larga 19, tei 02.86.55.41, Milano. Pino Corrias tore e il responsabile della campagna pubblicitaria di cui sceglie le immagini, il taglio e il tono. L'art director lavora a stretto contatto con il copywriter, ha l'ultima parola sui testi e sugli headline (slogan). Copywriter — Lavora sulle parole, è il «tecnopoeta» dell'agenzia. Doti indispensabili di un buon copywriter sono l'immaginazione e la capacità di sintesi. Account — Il suo compito è tenere i contatti con il cliente e traduce il prodotto (pregi, difetti, peculiarità) in termini di comunicazione. Di solito l'account è un esperto di marketing, spesso ha una laurea in economia. Media-planner — Si occupa dei mezzi (televisione, cartelloni, stampa) e fornisce al cliente il piano articolato della campagna. la lavora7ione della lama mentre nomi collegati all'intero oggetto, compresa l'impugnatura, sono ugnatura o Disello, filo, ricasso, bottone, ghiera, borchia, pomolo. Anche le punte hanno la loro classificazione: a scimitarra, a pala torta, a mannarino. E poi i vari tipi di coltello dai nomi talvolta persino poetici come spelucchino. Inoltre i coltelli pelasparagi, pelapatate, apricozze, apriostriche. da surgelati, rotella da pizza, da salmone affumicato, per spellare, per sfilettare e via dicendo. Ogni gusto e ogni esigenza possono essere davvero appagati. Davvero lontani i tempi dell'homo da poco diventate sapiens che impugnava una selce per difendersi da eventuali agguati o di quando la lama conteneva pochi milligrammi di arsenico da fare entrare nello stomaco di un nemico. Oggi, e per fortuna, anche il coltello s'è votato al pacifismo (tranne sporadici casi) diventando un amico inseparabile nelle ore liete del desinare o comunque dello svago. Amiamola dunque questa lama nata da elementi naturali forgiati dall'uomo che si consumano per noi e con noi. Edoardo Ballo ne

Persone citate: Edoardo Ballo, Pino Corrias

Luoghi citati: Milano