Cinque Terre sul grande mare per gente che cammina volentieri

Cinque Terre sul grande mare per gente che cammina volentieri Cinque Terre sul grande mare per gente che cammina volentieri UeTBRfie cora abbastanza lontani dal «boom» di presenze che d'estate stravolge le Cinque Terre — Monterosso sa offrire il meglio di sé, ovvero la vita tranquilla di un borgo marinaro poco battuto dal turismo occasionale, frequentato da habituées fedeli che il venerdì notte — in fuga dalla città — sbarcano in paese e danno aria, anche se solo per due giorni, alle stanze della casa di vacanza. Qualcuno passeggia alla via e alle olive, la «castagnina» e la «cecina», i cibi saporiti e poveri della tradizione ligure. Ed è specialmente per rispetto agli usi di qua — perché oggi la viabilità delle Cinque Terre non è più cosi difficile — che il turista intelligente saprà rinunciare per il periodo della sua vacanza all'automobile: meglio dimenticarla e scegliere il treno, che in poco più di dieci minuti percorre il tratto tra gliato nella roccia, a picco sul mare. I ragazzi di Riomaggiore e quelli di Manarola di certo un tempo si davano appuntamento, qui a metà strada, sulle panchine dai nomi mitici (oggi un po' trascurate) tra le agavi e i pitosfori. Riomaggiore è un paese tutto in salita, a partire da quella piazza intitolata a Giovanni Fresco così lunga e stretta che non sembra neanche una piazza, e che fi- bandonati, vasi di gerani in equilibrio precario su terrazzini irraggiungibili: l'architettura stratificata di una casbah senza tempo che si conclude, giù in fondo, in uno scivolo a mare per le barche. La Via dell'Amore si conclude alla stazione di Manarola. Dal buco nero della ferrovia al fondo del paese la strada è breve: la collina è subito lì davanti, con le sue terrazze coltivate a vigneti. Manarola non possiede un porto, e i forestieri assistono incuriositi alle insolite manovre dei pescatori, che issano le barche a forza di argano fino alla piazzetta del paese. Il cimitero segna l'inizio del sentiero (in qualche punto poco agevole) che porta a Corniglia e poi a Vernazza: percorribile da viandanti tranquilli, zainetto e bambini in spalla, cani al seguito, soste di ristoro intorno alle fontane d'acqua potabile. Corniglia (frazione di Vernazza) si affaccia dalla roccia a un centinaio di metri sopra il mare, e vi si arriva attraverso una scalinata a zig-zag che di solito stronca il fisico dei turisti poco allenati a camminare e ogni velleità di proseguire. Oltre Corniglia la spiaggia di Guvano, famosa perché frequentata da nudisti, e infine Vernazza, tutta raccolta intorno a un porto minuscolo: poche case, la chiesa trecentesca dedicata a Santa Margherita d'Antiochia che dà sul mare, e due pensioni appena (poche decine di posti-letto), per le quali occor¬ re prenotare con mesi di anticipo. A Vernazza come negli altri borghi delle Cinque Terre il giro del paese è presto fatto. Passate le ultime case del paese, quelle colorate in bianco e arancio, talvolta decorate con ingenue incrostazioni di conchiglie, s'incontra la strada carrozzabile che collega Vernazza a Monterosso: tortuosa e difficile, si inerpica su per la valle fino a diventare del tutto sterrata — e, in questi tempi di siccità, polverosissima — e percorribile più facilmente dai fuoristrada che non dalle auto da città (i fortunati possessori di cavalli sfruttano qui al meglio il loro mezzo). Ma il fascino sottile delle Cinque Terre, al di là dei percorsi più famosi e scontati in prossimità del mare, resta ancora sconosciuto ai più. I pochi che conoscono i segreti di questa zona (e spesso sono stranieri) sono gli amanti del trekking. Sono le persone che conoscono i posti tranquilli a cui nessuno pensa mai, come la foresteria del Santuario dì Soviore, monastero a 500 metri sul mare, per ritiri spirituali e non, e ottime cene (0187/817.518). Su, lungo i sentieri che passano tra le case protese a valle, abbarbicate alla montagna come cespugli di rosmarino, tra fasci di canne e alberi secchi, la Liguria mostra il suo volto più scontroso, ma ha il profumo tenue e polveroso degli alberi di mimosa fioriti. Giovanni Boldini. «Place l'inaili'» L'antologica di Boldini alla Permanente fino al 14 maggio

Persone citate: Boldini, Corniglia, Giovanni Boldini, Giovanni Fresco, Vernazza

Luoghi citati: Liguria, Monterosso, Riomaggiore, Santa Margherita D'antiochia, Vernazza