Nella valle dei cucchiai a caccia d'oro e di leggende

Nella valle dei cucchiai a caccia d'oro e di leggende Nella valle dei cucchiai a caccia d'oro e di leggende storo costruito nel 1857. La cucina e l'accoglienza non sono le uniche sorprese di questa locanda alpina. Tramandato di madre in figlie è stato conservato l'antico registro dei forestieri, un documento ingiallito che racconta la storia di un turismo antico e privilegiato: nel 1914 firma Negri Enea e nella casella professioni indica «cavaliere benestante»; nel '16 è un certo Della Rossa che si qualifica «signore», ma c'è anche la pianista Mignotta Santina e il geologo svizzero Enrico Huttenlocher(1939). Il professore di Berna scelse questa valle, come molti studiosi di oggi, perché la Strona è una miniera dal punto di vista geologico: minerali come la stronallte sono frequenti e 1 sondaggi hanno rivelato ancora molti filoni d'oro. Si prosegue sulla strada tra strapiombi e verde smeraldo, in un ambiente a tratti stupendo e cupo: è in questo mondo appartato, chiuso tra i picchi, che la storia si è confusa con la leggenda. Ed eccoci a Sambughetto, «patria delle streghe». Non è soltanto tradizione orale: i racconti che sanno di mistero sono stati oggetto di una ricerca pubblicata dal Bollettino storico della provincia di Novara. Vale la pena di soffermarsi e chiedere a qualche valli- LA chiamano «Valle dei cucchiai di legno» perché T80 per cento della produzione nazionale proviene dagli abitanti di questa zona. Sulle carte geografiche la scritta si intravede appena, confusa dai rilievi tra il Lago d'Orta e la Valsesia. La Valle Strona (questo il vero nome) anche se poco conosciuta costituisce un ambiente unico, incontaminato delle Alpi: puoi incontrare il Walser autentico, nel costume d'epoca e non solo nei giorni delle grandi occasioni; il paese che chiude in inverno e riapre in estate, la locanda che ha tenuto a battesimo i pionieri del turismo d'elite. Un itinerario insolito, a portata dì mano per una gita o un weekend, ma c'è chi sceglie la Valle Strona come meta delle vacanze. Punto di riferimento il Lago d'Orta. Si arriva a Omegna e seguendo le indicazioni si sale per i tornanti fino a Campello Monti (1300 m). Tutta strada asfaltata. Tappa d'obbligo a Forno, dove Caterina e Anna Spadacini gestiscono l'«Albergo del Leone», un punto di ri¬ Uno scorcio della Valle Strogiano di indicare le grotte, dette «Il buco delle streghe». Piace agli abitanti raccontare di creature misteriose che erano solite uscire di notte, danzare su un filo teso fino sulla punta del campanile; poi rientravano nelle grotte prima che il sole ne facese dileguare il potere magico. VIAGGI RIVE GAUCHE Pura fantasia ma 1 luoghi hanno conservato tutto il fascino della leggenda. Per le strette vie a gradini scavati nella roccia si arriva al portichetto della chiesa: sul sagrato una botola, ormai si- rona agli inizi della primavera gillata, chiudeva nel '600 una tomba comune nella quale venivano calate le salme. Tutti gli abitanti possono raccontare, nei particolari, la storia (o leggenda?) della «Mariottina», una fanciulla che per scommessa andò di notte a gettare il suo fuso nella tomba-sarcofago; ma Gianfranco Quaglia LIBRI/Una guida e un volume di foto

Persone citate: Anna Spadacini, Campello, Della Rossa, Forno, Gianfranco Quaglia, La Valle, Negri Enea, Santina, Walser

Luoghi citati: Berna, Novara, Omegna, Rive