Metti il dacron nell'aorta

Metti il dacron nell'aorta Metti il dacron nell'aorta IL tubo di dacron non è più l'unica alternativa chirurgica per affrontare l'aneurisma dell'aorta, quell'improvviso rigonfiamento dell'arteria che porta il sangue dal cuore all'organismo. Una nuova tecnica, ideata per il cosiddetto «aneurisma dissecante», cioè per i casi in cui la parete dell'aorta si divide in due, non rende più necessaria la sostituzione del tratto di aorta lesionato con materiale sintetico, in quanto ora è possibile rinforzare la parete dell'arteria. La notizia è di particolare interesse per la diffusione crescente degli aneurismi, che aumentano con l'invecchiamento della popolazione, e perché reca con sé migliori speranze di sopravvivenza a chi ha la sfortuna d'incorrere in una patologia che finora era curata con un intervento chirurgico ad alto tasso di mortalità. L'aneurisma dissecante dell'aorta, forma più rara ma di gran lunga più pericolosa del comune aneurisma aortico, colpisce soprattutto gli anziani, gli ipertesi e i giovani affetti dal morbo di Marfan (affezione che determina l'indebolimento dei tessuti connettiva^, frequente nei soggetti molto sviluppati in altezza). La parete dell'aorta si sfoglia, per così dire, in due parti. Quindi il sangue, sotto la spinta della pressione arteriósa, rompe la parete più interna, andando a riempire l'intercapedine prodotta dallo scollamento del tessuto parietale. Si determina cosi un grosso rigonfiamento, l'aneurisma, cui ben presto subentrerà la rottura della parete più esterna, che porterà alla morte per emorragia. L'aneurisma dissecante dell'aorta è avvertito dal paziente sotto forma di dolore molto acuto, che neppure la morfina può placare. Se non si interviene sollecitamente, 1 80-90 per cento dei soggetti muore in poche ore, non necessariamente per emorragia: l'improvvisa alterazione dell'arteria può infatti comportare l'esclusione della circolazione sanguigna di diversi vasi, con gravi conse- Nuova tecnica al San Martino di Genova: la parete dell'arteria viene irrobustita da una serie di piccoli fogli di dacron e può nuovamente sopportare la pressione arteriosa guenze (infarto del miocardio, ictus cerebrale, occlusione intestinale). Il sistema tradizionalmente usato per affrontare gli aneurismi aortici comporta la sostituzione del tratto di arteria malata con un tubo di dacron, munito di una valvola artificiale. Il tasso di mortalità chirurgica è però elevato (tra il 25 ed il 50 per cento) a causa delle copiose emorragie cui il paziente è esposto per via dell'esilità dei tessuti cui viene suturato il dacron. Inoltre la valvola artificiale tende a far coagulare il sangue, per cui bisogna trattare il paziente con farmaci anticoagulanti, terapia che dovrà poi essere seguita per tutta la vita, con tutti i rischi che l'abbassamento della capacità coagulante del sangue comporta in caso di ferite e interventi chirurgici. Proprio l'insieme di questi problemi ha incentivato il dottor Salvatore Spagnolo, cardiochirurgo dell'ospedale San Martino di Genova, a studiare una nuova tecnica, in fondo molto semplice. Si tratta d'introdurre nell'intercapedine formata dalla dissecazione dell'aorta una serie di piccoli fogli di dacron, fino a dare adeguata consistenza al tratto d'arteria lesionato. La parete, cosi irrobustita, può nuovamente sopportare la pressione arteriosa senza più pericoli di rottura e soprattutto senza che si debba ricorrere alla sostituzione con il tubo di dacron. Due i vantaggi fondamentali della nuova tecnica. In primo luogo, il tasso di mortalità chirurgica si è notevolmente abbassato. Dall'84 ad oggi sono stati eseguiti 34 i. ".erventi sull'aorta ascendente con tre soli decessi, quindi il tasso di mortalità è inferiore al 10 per cento. Inoltre il paziente operato con questa metodica conserva la valvola aortica originale: non essendo costretto a sottoporsi a terapie anticoagulanti, può trascorrere una vita assolutamente normale. Una dimostrazione concreta della ritrovata possibilità che hanno questi malati di tornare a una vita del tutto normale si è avuta due anni fa quando, a Genova, è nato il primo bimbo di una donna operata con la nuova tecnica. Migliore conferma della validità della metodica non si poteva avere, visto che il parto è in genere sconsigliato alle donne che hanno subito la sostituzione dell'aorta in quanto comperterebbe l'interruzione delle terapie anticoagulanti, indispensabile per evitare il rischio di emorragie durante il parto. Daniele Diena

Persone citate: Daniele Diena, Salvatore Spagnolo

Luoghi citati: Genova