Naloxone l'antidroga
Naloxone l'antidroga Naloxone l'antidroga FIALE di naloxone devono esserci in tutti i pronti soccorso., guardie mediche, ambulatori, ambulanze. Una iniezione endovenosa, agendo in 2-3 minuti, salva la vita nei casi di overdose di eroina o di oppioidi in genere. Il naloxone è il rappresentante tipico di una classe di farmaci, gli anti-oppioidi, capaci di prevenire o di sopprimere la maggior parte degli effetti degli oppioidi. Il naloxone non va confuso con il metadone, di cui molto si parlò in passato come di una soluzione al problema della tossicodipendenza. Il metadone è un •■agonista» ossia, agganciandosi ai ricettori specifici dei neuroni (le cellule nervose), agisce con un effetto simile a quello degli oppioidi: è euforizzante. attenua il dolore. Insomma è un sostitutivo, con qualche vantaggio ( è attivo per bocca, evita il rituale del "bucarsi», rende più sopportabili i sintomi da astinenza) ma a sua volta dà dipendenza. Il naloxone, al contrario del metadone, è un -antagonista" perché la sua molecola, legandosi ai recettori dei Annuario '88 delle S neuroni, non produce alcun effetto bensì entra in competizione con gli effetti degli agonisti, vale a dire degli oppioidi, e li blocca. Ed è un antagonista puro, mentre altri precedenti, come la nalorfina o la ciclazocina, erano parzialmente anche agonisti e quindi potevano portare alla dipendenza. Le più recenti ricerche farmacologiche hanno rivelato la molteplicità dei recettori specifici per gli oppioidi: alcuni sono responsabili dell'analgesia sopraspinale, della depressione respiratorio, dell'euforia e della dipendenza fisica, altri dell'analgesia spinale (a livello del midollo spinale), del restringimento delle pupille e dell'effetto sedativo, altri ancora delle allucinazioni e della disforia (depressione, ansia). Il naloxone è antagonista per tutti questi recettori. Successivamente è comparso un nuovo antagonista puro, il naltrexone, la cui molecola è molto simile a quella del naloxone ma con notevoli differenze farmacocinetiche: una durata d'azione più lunga e un'attività più intensa. Tali caratteristiche fanno sì che, preso tatistiche delTOms per bocca, sia conveniente per un uso protratto e per un'azione prolungata e costante. Non dà assuefazione o dipendenza fisica o psicologica. In conclusione, mentre il naloxone, rapidamente assimilato, è indicato negli avvelenamenti acuti, il naltrexone. capace di sussistere nell'organismo più a lungo, potrebbe essere utile per prevenire le ricadute durante il procedimento di disassuefazione. Bisogna però chiarire subito che gli antagonisti degli oppioidi n m rappresentano di per Sii 'a soluzione del problema ."111 droga. Senza dubbio essi danno un aiuto, ma il problema è ben più complesso. Quando il tossicodipendente è disintossicato, il naltrexone costituisce una terapia di mantenimento in quanto attenua il desiderio dello stupefacente ed è utile contro il pericolo di ricadute, ma non elimina la necessità psicologica della droga né il disagio sempre presente in una situazione di dipendenza. Si potrebbe pensare che, essendo bloccati i recettori oppioidi. il soggetto non riceva più alcuna gratificazio¬ Aneurisma, non più ne dall'iniezione, ma non è così: il naltrexone impedisce soltanto l'azione degli oppioidi, quindi fornisce un rinforzo a chi ha deciso di smettere e si è disintossicato. Non si dovrà dare il naltrexone a chi non è disintossicato oppure è in crisi d'astinenza. E' insomma un farmaco che può essere utile in un certo momento della disassuefazione, un aiuto temporaneo (non oltre i sei mesi per evitare danni al fegato) alla volontà di chi «ha deciso di cambiare vita». Come è ben noto, è la volontà che deciderà il futuro di questi soggetti, è l'ambiente sociale a familiare che permetterà di uscire dalla dipendenza. L'intervento psicologico e psicoterapeutico è sempre necessario, il naltrexone non basta. Però può essere utile perché, come è stato detto in un recente dibattito su questo farmaco, in sperimentazione da un anno e mezzo nell'Ospedale San Camillo di Roma, la psicoterapia da sola è a sua volta quasi sempre impotente per un effettivo recupero dalla tossicodipendenza. Ulrico di Aichelburg necessario sostituir
Persone citate: Ulrico Di Aichelburg
Luoghi citati: Roma
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