E il cervello s'illumina di ansia

E i! cervello s'illumina di ansia E i! cervello s'illumina di ansia Consultando un dizionario, alla parola ansia si trova la seguente definizione: «stato d'animo di preoccupazione, apprensione, timore». Come sinonimi vengono dati: affanno, angoscia. Consultando un manuale di psichiatria si trova invece: «stato di disagio, di inquietitudine o timore originantesi dall'anticipazione di un pericolo a causa non ben definita». Da anni i neuroscienziati sono alla caccia di un substrato anatomico dell'ansia, una localizzazione topografica di questa sensazione spiacevole nel cervello umano. I farmacologi già avevano identificato dei dati submicroscopici responsabili per l'azione di quei farmaci atti a curare stati d'ansia e di angoscia, tuttavia non sì trattava ancora di localizzazioni neuroanatomiche globali. Si sa che la stimolazione tivi per una nuova elettrica di alcune zone dei lobi temporali del cervello produce nelle scimmie uno stato che sembra corrispondere all'ansia umana. L'animale diventa più vigile e i espressione facciale denuncia tutte le caratteristiche di uno stato d'ansia. In pazienti che soffrono di una forma particolare di epilessia chiamata appunto del lobo temporale, la stimolazione di questa parte del cervello può scatenare crisi ansiose. Durante le crisi epilettiche di questi pazienti si riscontrano sensazioni di paura e ansia. Secondo i neuropsicologi, le aree più anteriori di questo lobo, cioè quel che viene chiamato il polo anteriore del lobo temporale, sarebbero devolute tra l'altro alla valutazione dell'ambiente estemo, rendendo l'individuo conscio dell'importanza o meno degli stimoli esterni e aiutandolo a giungere a generazione di farm una valutazione di imminenti pericoli e a una reazione adatta. Per quanto riguarda il fenomeno ansioso, il lobo temporale potrebbe costituire la sede, o una delle sedi del cervello in cui viene elaborato il processo di valutazione di una determinata situazione che ha come caratteristiche un senso di incertezza, di apprensione e di timore di pericolo imminente. Per raggiungere una valutazione biologica di un fenomeno così difficile da esaminare come l'ansia è necessario usare un metodo che si presti a valutare direttamente il processo nel cervello dell'individuo vivente. Pochi sono gli strumenti che permettono una tale valutazione. Uno di questi è la tomografia a emissione di positroni, Pet (positron emission tomographyl. Questa tecnica permette di valutare modificazioni aci della funzione cerebrale in sezioni del cervello che distinguono con precisione varie localizzazioni senza esporre il paziente all'uso prolungato di sostanze radioattive. Uno dei parametri valutabili con la Pet è la circolazione sanguigna nel cervello, cioè quel che viene chiamato flusso regionale sanguigno, che indica l'affluenza in una determinata regione cerebrale. In questo modo si può ottenere una valutazione sia pure indiretta del processo cerebrale localizzato in quella parte del cervello nel soggetto vivente non anestetizzato. Nello studio pubblicato recentemente sulla rivista Science da parte di un gruppo dì psichiatri e neurologi della Washington University di St. Louis, si è registrato il flusso cerebrale sanguigno in otto soggetti sani prima, durante e dopo un episodio di ansia acuta LE carni, per l'elevato contenuto proteico, rappresentano uno degli alimenti indispensabili per la nutrizione dell'uomo. E' noto come le proteine di origine animale contengano tutti gli aminoacidi essenziali, mentre quelle di origine vegetale, pur tanto utili, ne siano spesso povere. Il fabbisogno proteico giornaliero per un uomo adulto è di circa 1 grammo per ogni chilogrammo di peso corporeo e varia secondo l'età e i particolari stati fisiologici e patalogici dell'organismo. Diete ipoproteiche portano a carenze e disfunzioni di notevole gravità. Da qualche tempo, l'insufficiente produzione nazionale, l'aumentata richiesta, l'elevato costo, la mancanza del calmiere fanno incrementare le sofisticazioni delle carni con l'impiego di sostanze anabolizzanti o alternative. E' chiaro che l'immissione di qualsiasi sostanza in un alimento crea problemi di natura igienico-sanitaria e giuridica, legati a un'eventuale azione tossica acuta o cronica. Varie e numerose sono le sostanze utilizzate come anabolizzanti per migliorare il bilancio azotato dell'organismo animale e per facilitare l'anabolismo proteico. Fra gli anabolizzanti, quelli maggiormente incriminati sono gli estrogeni, sia e il tratto lesionato

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