Pesce luna, il gigante che nasce nano

Pesce luna, il gigante che nasce nano Pesce luna, il gigante che nasce nano CI sono molti abitanti del mare che sono ancora per noi illustri sconosciuti. Uno di questi è il pesce luna (Mola mola), che nei paesi di lingua anglosassone viene chiamato pesce sole. Sembra strano che si sappia cosi poco di lui, dato che non si tratta di un pesciolino minuscolo, bensì di un pesce dalle dimensioni più che rispettabili. E' lungo infatti oltre tre metri e può raggiungere una tonnellata di peso. Un naturalista americano, Oary Gentile, è riuscito a osservare da vicino alcuni pesci luna durante dieci anni di attività subacquea ed è ora in grado di darci un ritratto abbastanza preciso di questo misterioso bestione che abita tutti i mari del mondo, fatta eccezione dell'Artico. Le sue preferenze vanno comunque ai mari caldi. Fotografarlo non è stata un'impresa facile, sia perché i Mola non formano branchi, sia perché sono estremamente rari. In cinquecento giorni di immersioni, Gary Gentile è riuscito ad avvistare solo venticinque esemplari. Il loro corpo è decisamente discoidale, con una altissima pinna dorsale che, quando il pesce nuota in su¬ LI conoscevano tutti come «fanghi rossi»: erano gli scarti della produzione di biossido di titanio — acque acide, solfato ferroso, piombo, cromo, manganese, vanadio — scaricati così com'erano sulla I nostri antenati, quegli scimmioni di cui restano solo pochi frammenti di ossa fossilizzate, e l'ambiente in cui si muovono — con i suoi animali, le piante, i terremoti, i vulcani — rivivono nel lungo e magico racconto Alberto Salza «Ominidi: uomini e ambienti tre milioni di anni fa» (Giunti) a giorni in libreria. Ne anticipiamo alcune pagine: l'intervista a Richard Leakey, grande cacciatore di fossili, oggi direttore dei Musei Nazionali del Kenya. L5 EVOLUZIONE umana è un processo complicato, fatto di minuscoli episodi sprofondati in remote matrici di spazio e tempo. Eppure mi è successo di riuscire a vederla tutta insieme, raccolta in un solo luogo e in un unico momento, in uno di quei rari attimi di rara felicità che anche gli antropologi, talvolta, riescono a provare. Devo dire che ad altri, probabilmente, la scena non sarebbe apparsa così straordinaria. Immaginate un tavolo, di quelli d'ufficio, niente di speciale. Sopra, in ordine sparso, quattro ammassi di pezzetti di ossa fossilizzate che, a un esame più attento, appaiono essere quattro crani. Sono piccoli e in condizioni piuttosto malandate: verrebbe voglia, in qualche modo, di restituire la pace a quelle povere creature. Ed eccola li, l'evoluzione umana. Ci sono proprio tutti, i nostri antenati. O quasi: di certo, su quel tavolo, ci sono quelli più importanti. Quel tavolo si trovava, qualche tempo fa. nel Museo di Nairobi, in Kenya. Dietro di esso sedeva Richard Leakey, direttore del museo e uno del più grandi studiosi dell'evoluzione umana della quale ha trovato una straordinaria quan- perficie, emerge dal pelo dell'acqua, facendo pensare alla presenza di uno squalo. E' questo il motivo per cui i pescatori girano alla larga quando lo vedono, convinti di trovarsi di fronte a un pericoloso pescecane. Gentile invece ha avuto occasione di avvicinare uno di questi colossi e ha potuto constatare che si tratta di un pacifico bonaccione che si lascia docilmente accarezzare dalla mano dell'uomo. Ma 11 Mola mola entra nel Quinness dei primati soprattutto per l'enorme divario che esiste tra adulto e neonato. In nessun'altra specie vivente si riscontra una cosi abissale differenza di grandezza e di peso. La femmina depone un numero strabiliante di uova, fino a trecento milioni. E sono uova piccolissime che misurano circa due millimetri e mezzo. Ciascuno di loro pesa seicento milioni di volte meno dell'adulto. Noi osserviamo sempre con stupore il fenomeno dello sviluppo, per cui 11 neonato si accresce, moltiplicando prodigiosamente 11 numero delle sue cellule. Per tutto il periodo dello sviluppo, il neonato, a qualunque specie appartenga, aumenta di grandezza e di peso con rit¬ superficie del mare. Uno scandalo, non solo in Italia. Ora sono diventati gessi bianchi e cercano uno spazio nel mercato dei cementi e delle case. Scarlino, il simbolo dell'industria sconsiderata e ingorda, ha cambiato mm m Australoptthecus boisei, una spetità di testimonianze fossili. Prese in mano i crani, uno per uno. «Vede, disse, questo è V Australoptthecus afrìcanus, questo è un Homo erectus, ecco qui un Australopithecus boisei. Ma dove è finito l'Homo habilisi: E Leakey continuava a giocare coi quattro crani, spostandoli, prima questo, poi quello.» davanti a me apparivano mutazioni continue di alberi genealogici, sequenze filogenetiche con nomi latini dal suono emozionante: Australopithecus... Homo... «Secondo me», disse Lea¬ mo inarrestabile. Di giorno in giorno, di ora in ora, il suo aspetto, la sua forma sono in trasformazione continua. Nella specie umana, il neonato alla nascita misura In media cinquanta centimetri di lunghezza e pesa circa tre chilogrammi. L'adulto misura in media un metro e settanta centimetri e pesa intorno ai settanta chili n peso dunque aumenta di venticinque volte, la statura solo di tre volte e mezzo. Molto più sensibile è l'accrescimento in altre specie. Nell'orso, ad esempio, 11 neonato ha un peso che corrisponde alla duecentesima parte del peso materno. Maggiore differenza tra neonato e adulto si riscontra nei canguri. Il cangurino del Macropus rufus (il canguro rosso gigante), appena nato, pesa milleseicento volte meno della madre. L'adulto è alto fino a un metro e sessanta centimetri, mentra il neonato ha le dimensioni di una noce. Pesce luna e canguro costituiscono tuttavia delle eccezioni, perché in generale vige la regola per cui gli animali piccoli hanno neonati piccoli e gli animali grandi li hanno grandi. La giraffa, ad esempio, che col suo collo allampanato rag¬ faccia e, con un importante progetto di riciclaggio delle scorie, ha chiuso con gli scarichi in alto mare dei reflui forti, i liquidi di scarto. Per sedici anni due bettoline hanno smaltito al largo ogni giorno 2500 tonnellate giunge quasi 1 sei metri di altezza, alla nascita è già alta due metri e l'elefante, che è 11 colosso dei mammiferi terrestri, alla nascita pesa più di un quintale. Strana è la metamorfosi che le uova del pesce luna subiscono durante l'accrescimento. Alla nascita ogni singolo uovo è ricoperto da una quantità di bozzolettl cornei che si trasformano ben presto in spine simili a puntine da disegno. Quando il pesce raggiunge lo stadio giovanile, le spine si trasformano in una sorta di spade sporgenti in tutte le direzioni. Si ha l'impressione di trovarsi davanti a uno di quei pesci istrice dalla forma sferica e dal corpo ricoperto di aculei che nuotano nelle acque del Sud-Est asiatico e in genere nei mari tropicali. Man mano che il Mola mola cresce, le spine scompaiono e di pari passo si allungano la pinna dorsale e le pinne anali. Quella caudale invece regredisce formando alla fine una sorta di timone stabilizzatore. In questo stadio il pesce è lungo poco meno di un metro e pesa circa cinquanta chili. Da giovane 11 pesce luna nuota nella maniera regolamentare tipica di tutti 1 suoi simili. Da adulto, invece, Un progetto di spesso e volentieri si corica su un fianco. Per cambiare posizione, fa oscillare leggermente la grande pinna dorsale e le pinne anali. Racconta Gentile che quando gli capitava di incontrare un individuo sott'acqua, questi manifestava la sua curiosità cercando di guardarlo bene con ambedue gli occhi. Questo gli richiedeva una strana manovra: doveva inchinarsi prima da una parte per guardare con un occhio, poi dall'altra per guardare con l'altro occhio. Evidentemente l'esame risultava positivo, perché quando 11 naturalista lo toccava con la mano accarezzandogli la pelle ruvida come carta vetrata, lui lasciava fare. Forse pensava di avere a che fare con un nuovo tipo di pulitore. Grant ebbe modo di constatare che il pesce luna va spesso nelle stazioni di pulizia a farsi togliere i parassiti che lo molestano. I pesci pulitori lo circondano e si mettono al lavoro di gran lena, spazzolandogli ogni zona del corpo con le mandibole, in modo da asportare i copi? podi, i clrripedi e i vermi che si insediano sulla sua pelle. Il guaio è che, oltre ai parassiti esterni, il pesce luna ne ospita anche internamente. ricostruzione ambi

Persone citate: Alberto Salza, Gary Gentile, Leakey, Mola, Richard Leakey

Luoghi citati: Artico, Italia, Kenya, Nairobi