Mal di testa, nausea, bronchite? E' la sindrome della casa malata
Mal di testa, nausea, bronchite? E' la sindrome della casa malata Mal di testa, nausea, bronchite? E' la sindrome della casa malata NEGLI ultimi tempi, risultano sempre più numerose e precise , anche in Italia, le segnalazioni di casi inquadrabili in una nuova patologia da ambiente: il cosiddetto «mal d'ufficio» o «sindrome dell'edificio malato». Indicata come «sick building syndrome» dagli anglosassoni, è caratterizzata da disturbi assai variabili per natura, diffusione, fattori causali, che vengono lamentati da persone (di norma piccoli gruppi) che svolgono la loro attività in grandi complessi edilizi, prevalentemente per lavoro d'ufficio, corredati di impianto per il condizionamento dell'aria. Non vi sono dati precisi circa la sua diffusione, ma si calcola un'incidenza del cinquanta per cento negli occupanti queste strutture. Più frequentemente sono disturbi soggettivi, ai quali si assommano, in varia misura, segni obiettivi: sensazioni non specifiche di malessere, cefalea, irritazione della congiuntiva, delle mucose nasali e faringee, dell'albero bronchiale, debolezza, nausea. Le prime vie aeree sono le più colpite. Solitamente, il soggiorno in locali con aria salubre migliora il quadro. Questa sindrome non va confusa con le patologie a causa esclusivamente biolo¬ Come un anim gica, quali la «legionellosi» (provocata dal diffondersi di un bacillo, la «Leglonella pneumophila», attraverso impianti di condizionamento diffettosl). Si tratta di un problema più complesso: una sindrome pluricausale, della quale sono stati imputati, quali sicuramente responsabili, agenti di varia origine e natura. Uno studio è stato recentemente condotto negli Stati Uniti in centosettantacinque edifìci, da una società specializzata, la ACVA Atlantic Inc., per un numero complessivo di trentasei milioni di metri quadrati di locali e circa duecentomila occupanti. Tra i fattori inquinanti, riscontrati nell'aria interna, al primo posto sono risultati i miceti (funghi) allergici, seguiti da batteri allergici o patogeni, fibre vetrose, fumo di tabacco, gas di scarico di autoveicoli, ecc. E' stato scoperto, inoltre, che i materiali e le macchine per ufficio più comuni emettono sostanze chimiche potenzialmente pericolose, in particolare duplicatori e fotocopiata i; persino le scorte di carta possono emanare sostanze come la formaldeide. I vestiti, i mobili, i tendaggi, i tappeti, rilasciano fibre ed altri frammenti. I processi di pulizia (spolverare, spazzare, aspirare), general¬ aletto comune su mente rimuovono le particelle più grandi, ma spesso aumentano la concentrazione nell'aria di quelle più piccole. E' risaputo, infine, che la stessa presenza umana provoca un deterioramento dell'aria. L'interesse per la qualità dell'aria negli ambienti chiusi, ha radici lontane, ma il suo controllo è solamente agli inizi. E' appena dagli Anni 70 infatti che, per il concorrere di fenomeni quali la diffusione di edifici ad impianti centralizzati, il risparmio energetico, e il vasto uso di materiali sintetici, il fenomeno dell'inquinamento dell'aria interna alle costruzioni è stato maggiormente sentito. Da allora, i lavori pubblicati nella letteratura mondiale hanno subito un incremento notevole, passando dagli ottantanove del periodo 1970'74, agli oltre duemila del 1982-'87. •E' l'argomento di cui si parlerà nei prossimi dieci anni», dice il professor Marco Maroni. docente di Medicina del Lavoro all'Università di Milano e direttore del Programma N.A.T.O., appena intrapreso, al quale partecipano esperti di tutti i Paesi membri, per la ricerca scientifica sulla qualità dell'aria negli ambienti confinati (Indoor Air Quality). Basti pensare che si trascor¬ lle spiagge riesc re, in media, circa il novanta per cento della vita in ambienti chiusi (abitazioni, scuole, uffici, locali pubblici), per capire le dimensioni del problema. La Cee peraltro, già da un anno e mezzo, ha costituito un Comitato scientifico, per individuare gli argomenti nei quali sviluppare una normativa; e recentemente il Parlamento Europeo ha deliberato una risoluzione nella quale chiede agli esperti di tracciare alcune direttive. Tra i difetti strutturali evidenziati dallo studio americano dell'ACVA, i principali sono stati: carenze di ventilazione (per il sessantaquattro per cento dei casi), di filtrazione, di umidità relativa e contaminazione eccessiva dei sistemi di ventilazione. Una campagna di indagine, attualmente in corso, condotta dagli istituti di Igiene delle Università Cattolica e La Sapienza di Roma, insieme al Dipartimento di Tecnica per l'Edilizia e il controllo ambientale della Facoltà di Ingegneria, coordinata rispettivamente dai professori Vanini e Tarsitani e dalla professoressa Bellante, ha già evidenziato che è possibile ridurre l'incidenza dei disturbi provocati dal mal d'ufficio, fino ad un venticinque per cento, intervenendo con misure efficaci sulle strutture. e a ritrovare la v La vastità del fenomeno, però, richiede una più ampia analisi de) problema. Quattro sembrano le prime principali direzioni per procedere all'osservazione ed all'esame della questione e per ricavare indicazioni di intervento valide: valutare la continuità dell'inquinamento atmosferico con quello intramurale, operare una revisione delle scelte progettuali, dei procedimenti costruttivi, dei materiali utilizzati. «Attualmente-, spiega il professor Giancarlo Vanini. •i più moderni procedimenti di costruzione, anche industrializzati, l'utilizzo di nuovi materiali, di sintesi, complessi, o anche di materiali naturali ma dì per se dannosi (l'asbesto è il caso più significativo, ma si pensi al materiale isolante, ignifupo. di rivestimento, vernici, ecc. ) per risultati economici, funzionali, estetici, devono essere riesaminati dal punto di vista della sicurezza sanitaria". Bisogna infine valutare le attrezzature (mobili, macchinari e materiale usato perle pulizie i e compiere indagini soggettive tra gli utenti, al fine di pervenire a validi livelli conoscitivi sull'atteggiamento nei confronti del proprio ambiente di lavoro e sulle autopercezioni di benessere. Gabriele Lanzarotti ia della battigia
Persone citate: Gabriele Lanzarotti, Giancarlo Vanini, Maroni, Tarsitani, Tecnica, Vanini
Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Stati Uniti
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