Ricerche che cos'è Un elemento

ricerche che cos 'è Un elemento ricerche che cos 'è Un elemento IL termine 'elemento- ha avuto, dall'antichità ad oggi, più significati. Indica (al plurale) i prìncipi di una scienza, come Gli Elementi di Euclide in Geometrìa. Indica altresì i costituenti fondamentali della materia; presso gli antichi Greci, l'uno o alcuni dei seguenti: aria o etere, fuoco, terra, acqua (nessuno di questi, nel concetto di oggi, è un elemento). Filosofi antichi si accostarono all'idea moderna di elemento, quando (come Democrito) postularono gli atomi, i quali sono considerati oggi come le parti più piccole di ciascun elemento chimico. In realtà, l'apparentamento tra atomo ed elemento chimico è un concetto moderno. Per gli alchimisti, tutti i corpi risultano di una sola materia fondamentale: un'idea ragionevole. Quelli però ne trassero la conseguenza che, per ottenere la più preziosa fra tutte le sostanze, l'oro, bastasse prenderne una qualche altra, spogliarla delle qualità che la caratterizzano come diversa; tingerla, poniamo, con zolfo o arsenico...; ma non vogliamo fermarci su ricette giustamente dimenticate. Fu soprattutto il francese Antonio Lavoisier, che alla fine del Settecento, dimostrò che è possibile pervenire a corpi semplici o indecomponibili e ne diede un elenco. Del concetto si era oramai impadronita la chimica che definisce elemento una sostanza che non si può oltre scomporre. Così l'acqua (uno dei supposti elementi degli antichi) non è un elemento, essendosi trovato che essa è un composto di idrogeno e ossigeno, due gas che, essi, sono proprio elementi. Dopo l'invenzione della pila di Volta (1800) e la conseguente scoperta della corrente, risultò che questa (non sempre) può dividere i composti (in soluzione o allo stato fuso) nei loro componenti. Furono così scoperti molti elementi. Al presente il numero di essi supera il centinaio, dei quali la maggior parte trovati in natura, altri ottenuti artificialmente (con atomi molto pesanti, i transuranici). Alla pressione e temperatura ambiente, undici elementi sono gas (argo, azoto, cloro, elio, fluoro, idrogeno, kripto, neon, ossigeno, radon, xenon); due sono liquidi (bromo e mercurio); gli altri sono solidi. Di tutti, il più leggero è l'idrogeno, la sostanza che più abbonda nell'Universo. Un chimico russo, D. I. Mendeleev (1834-1907) diede, degli elementi, una celebre classificazione (1969), il sistema periodico. Questo è una tabella, dove gli elementi sono ordinati secondo i pesi atomici crescenti, disposti in serie orizzontali e gruppi verticali: una classificazione suggerita dall'osservazione dell'inglese W. Prout (1785-1850), secondo la quale i pesi atomici di tutti gli elementi sono multipli (suppergiù) di quello dell'idrogeno; nonché dall'altra osservazione che, negli elementi, ordinati secondo i pesi dei rispettivi atomi, ci sono ricorrenze ripetitive nelle proprietà chimiche. Per ogni elemento (per esempio l'alluminio), si stabilisce un simbolo <AU, si considera il peso atomico (cioè il peso del suo atomo, quando si sia preso come unità ponderale l'atomo dell'idrogeno; oppure — che è quasi equivalente — la dodicesima parte dell'atomo di carbonio: per l'alluminio è 26,98); si considera altresì il numero atomico (13), che indica quanti protoni sono nel suo nucleo; e parimenti quanti elettroni gravitino intorno ad esso; e ancora quale posto quell'elemento abbia nella classificazione periodica. Si possono indicare altresì gli isotopi (v. Isotopo, Tuttoscienze, 16-12-'81), cioè le varietà dello stesso elemento, di qualche po' differenti nel peso atomico, per il fatto ch'essi portano nel nucleo un numero differente di neutroni. In un non lontano passato, parve stabilita l'impossibilità di trasformare un elemento in un altro. Ma oggi si sa che ciò avviene: con la radioattività, con la fissione e con la fusione nucleare. A un certo punto si potè credere di aver raggiunto una semplificazione, per cui gli atomi si poterono immaginare come formati, per ciascun elemento, da specifiche combinazioni di protoni e neutroni nel nucleo, con elettroni all'intorno. A queste tre particelle sarebbe stato giusto conferire l'attributo di elementari; ma poi furono scoperte molte altre particelle. Oggi si ritiene che ne esistano di minime, i quark, che siano i costituenti di protoni e neutroni; ma sembra che la rincorsa agli elementi veri (e non solo di nome) non sia terminata (e c 'è chi pensa che non terminerà mai). Didimo

Persone citate: Antonio Lavoisier, Democrito, Greci, Mendeleev, Volta