L'Inter sale al 38° cielo
L'Inter sale al 38° cielo / numeri del campionato a cura di Bruno Colombero L'Inter sale al 38° cielo Trentotto punti in 22 partite, davvero un bel ritmo quello tenuto dall'Inter di TrapattonL n tecnico milanese ha voluto festeggiare il cinquantesimo compleanno superandosi: infatti neppure la sua prima Juventus, quella tanto per intenderci che nel 1976-77 al termine di un lungo derby con 1 granata concluse con lo scudetto dei 51 punti (e la Coppa Uefa), dopo le prime 22 giornate era tanto in alto: aveva collezionato 37 punti Del resto nella lunga storia del campionato italiano proprio nessuno era riuscito a far meglio dell'Inter dei giorni nostri. Per ritrovare un ruolino identico all'attuale bisogna fare una rimpatriata proprio in casa nerazzurra: bisogna andare all'Inter utilitaristica guidata da Foni che nel 1952-53 (con Lorenzi, Nyers, Ghezzi, Skoglund e Armano fra i protagonisti più illustri) di questi tempi era anch'essa a quota 38. ■ Vialli, primo stop del ritorno Al Luigi Ferraris erano di fronte Zenga il portiere meno battuto del campionato (appena 10 gol subiti) e Vialli, l'attaccante più prolifico della stagione (29 gol in blucerchiato): l'ha spuntata 11 primo, consentendo ai nerazzurri di uscire da Marassi con 2 punti preziosi. Vialli, che nel girone di ritomo non aveva ancora «risparmiato» nessuno, ha così messo fine ad una serie di cinque partite coronate dal gol: l'attaccante aveva infilato nell'ordine Torino, Como, Pisa e Ascoli ed il segno aveva lasciato anche a Bucarest contro la Dinamo in Coppa delle Coppe. ■ Luca Giannini, che esordio Non c'era riuscito ancora nessuno, c'è l'ha fatta il meno celebrato di tutti: stiamo parlando di Luca Giannini, allenatore di seconda categoria al quale Anconetani ha affidato il Pisa, che ha esordito in sostituzione di Bolchi con una vittoria per i toscani molto preziosa. Nessuno fra i tecnici chiamati in causa a stagione in corso era riuscito a tanto: BerseUini con l'Asceti era andato a kappaò, mentre Sala con il Torino e Spinosi con la Roma (quest'ultimo ancora alla ricerca del primo successo dopo 4 giornate) avevano raggranellato un punto. ■ Careca, 651' senza gol Si fa pesante il digiuno-gol di Careca. Il brasiliano del Napoli, rimasto a secco anche all'Olimpico, non trova il gol dal 12 febbraio e da quel giorno — fra campionato e Coppa Uefa — è rimasto in campo per 651 minuti. Nelle ultime tre trasferte il Napoli (in maglia rossa, un simbolo eh • .embra non portare particolare fortuna) ha pareggiato a Bergamo, Pescara e appunto contro la I«azio facendosi rimontare due volte su tre. Del resto senza Maradona i partenopei In campionato quest'anno hanno tribolato parecchio: scon fitta contro il Lecce e pareggi contro Sampdoria e Lazio. ■ La Samp patisce le grandi Dopo 13 partite utili la Sampdoria è andata kappaò: ha ceduto all'Inter che — sempre per 1-0 — l'aveva battuta anche al Meazza nel girone d'andata. La squadra di Bo skov sembra denunciare, perlomeno sul piano dei risultati, difficoltà nelle partite che contano. Anche nel campionato scorso i blucerchiatl chiamati al risultato che li avrebbe autorevolmente proposti in zona scudetto avevano fatto cilecca: il 17 gennaio 1988, nel fango di Marassi, il Napoli primo in classifica fece bottino pieno grazie ad una prodez za di Maradona ed i blucerchiati scivolarono poi nell'ano nimato. ■ Toro di Sala: zero punti esterni Niente da fare, il Torino di Claudio Sala non riesce a fare punti in trasferta. Anche da Cesena (malgrado 11 vantaggio di Muller) l'undici granata è ripartito a mani vuote. Sono ormai sei i tentativi andati a vuoto: Juventus (0-1), Ascoli (0-1), Inter (0-2), Sampdoria (1-5), Atalanta (0-1) e appunto Cesena (2-3) la malinconica posizione in classifica del Torino si spiega anche cosi. In trasferta peggio dei granata non ha fatto nessuno. Con i tre gol subiti a Cesena l'undici torinese denuncia ora la peggior difesa del campionato: Lorieri e Marchegiani sono stati infilati globalmente 33 volte.
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