Sullo scudetto c'è la firma del Trap

Sullo scudetto c'è la firma del Trap A Marassi i nerazzurri giocano un grande football, battono una motivata Samp, si scoprono forti e belli Sullo scudetto c'è la firma del Trap dal nostro Inviato GIAN PAOLO ORMEZZANO GENOVA — Dopo aver visto l'Inter impegnata contro grosse squadre che si chiamano Milan, Juventus e Napoli, in casa o fuori, a Marassi contro la Sampdoria l'abbiamo ieri finalmente vista impegnata anche contro se stessa: Impegnata, cioè, a farsi sapere fortissima, a convincersi della propria forza. Prima non aveva avuto tempo di certificarsi: avversari irosi, Calendario serrato, impegni di Coppa, avventure varie con arbitri, caso, sorte, polemiche in campo e fuori, avevano costretto l'Inter a non curare mai la forma, a prendere tutta la sostanza che riusciva ad arraffare, a farsi amici gli dèi con il sacrificio e a ringraziarli del loro favori, a non specchiarsi per non perdere concentrazione. Ieri si è finalmente specchiata, si è vista bella, si è congratulata con se stessa ed ha probabilmente vinto lo scudetto, n merito è suo, di Trapattonl, che ha «firmato» questa squadra, ed anche della Samp, che le ha offerto, per la sperimentazione felice, una partita di football e niente di più. Non le ha prospettato urgenze drammatiche, non l'ha neanche costretta a essere fortunata. La Samp ha offerto all'Inter l'occasione di giocare a football e basta. E L'Inter ha scoperto, finalmente, di poter anche giocare un bellissimo football. E non solo: ha persino potuto gridarselo, gridarlo, dopo tanto campionato in umiltà. Prima non aveva potuto. Le erano andati bene i rimpalli, tanti, per tanti gol. Serena si era moltiplicato e da solo aveva ovviato a lacune di squadra. Zenga aveva parato sin troppo, dando un'impressione di facile^ quasi gaglioffa imbattibilità. Tante partite erano state decise in fretta prò Inter, tante volte gli avversari avevano colpito i pali. Senza nessuna sua colpa, l'Inter si era trovata largamente in testa alla classifica: ed essa stessa stentava a riconoscersi i meriti. Le mancava una prova, la prova del football puro, semplice, chiarissimo, e contro un avversario motivatisslmo. L'ha avuta ieri, in una partita che per un tempo, il primo, ha riassunto tante Inter di quest'anno, quella soda, quella fortunata, quella essenziale, quella «casual», nel secondo ha offerto l'Inter di uno scudetto che, come diceva un tifoso, è certo, certissimo, anzi probabile. Mai così tanta Inter «da football», e non importa qui sottilizzare sulla qualità delle occasioni sue o di quelle della Sampdoria, sull'arbitraggio, sul rigore si o no. Quando una squadra fa football a Marassi contro la Sampdoria, già può vincere lo scudetto. Quando poi, oltre a fare football, vince la partita, allora lo scudetto è quasi sicuro, i L'Inter corre ormai 11 rischio, l'unico forse, di innamorarsi di se stessa, dopo essersi cosi conosciuta. Ieri Bianchi ha capito di poter fare il giocoliere, Brehme di non aver bisogno di correre come un matto. Le Inter che avevamo sinora visto sono state riassunte da questa, ieri, e tutte insieme sono state lasciate indietro. L'innamoramento, sia pure di se stessa, ha dei rischi: ma l'Inter con 4 punti sul Napoli, 8 sulla Samp, 10 sul Milan, può forse permettersi di correrli. n pubblico sampdorìano alla fine ha capito tutto, ha capito cioè che la sua squadra, cartina al tornasole, stava permettendo all'Inter di rifinirsi, di svelarsi, ed è diventato meno cattivo e con i suoi, che non pareggiavano, e con gli avversari, che non si lasciavano pareggiare. Si è persino goduto la partita, conscio che probabilmente sarà la partita del campionato. E conscio di assistere all'evoluzione dell'Inter da prodetto da officina di fabbro a prodotto di grande artigianato e, quasi quasi, di arte. Cosi è finito fra applausi davvero civili, di competenti, tristi ma competenti, un incontro che a noi ha dato un'idea di giustizia: una delle idee più rare ormai nel calcio. Grazie Inter, e grazie Samp. I liguri perdono l'ultima occasione, : il Napoli bloccato all'Olimpico dalla Lazio (1-1). La :- Juventus torna al x successo contro il -Bologna (2-0). Il Torino sconfitto a Cesena (2-3). Baggio, poi espulso, • dà la vittoria alla $ Fiorentina a Bergamo (1-0). Lo .r Bello nega un •v rigore al Lecce contro il Como (00): rivolta dei tifosi. Il Milan non piegail Verona (11). Continua l'odissea della Roma: 0-1 a Pisa. Zero a zero tra Pescara e Ascoli .Set»™ Genova. Mandorlini segna di testa contro la Sampdoria a Marassi: è la rete che può dare lo scudetto all'Inter di Trapattoni

Persone citate: Baggio, Brehme, Mandorlini, Trapattoni, Zenga

Luoghi citati: Bergamo, Bologna, Cesena, Genova, Lazio, Napoli, Pescara, Pisa, Verona