Il Pakistan viola i patti

Il Pakistan viola i patti Due militari di Islamabad catturati in Afghanistan Il Pakistan viola i patti ISLAMABAD — Durante una conferenza stampa tenuta a Kabul, le autorità afghane hanno mostrato ieri ai giornalisti due prigionieri identificati come soldati pakistani in missione di spionaggio. La loro cattura sarebbe avvenuta il 13 marzo nei dintorni di Kandatiar (capoluogo dell'omonima provincia meridionale), durante i combattimenti fra le truppe governative e le forze della resistenza. Uno dei due ha affermato di aver ricevuto dai suoi superiori l'ordine di mettersi in contatto con due ufficiali afghani per tentare di persuaderli a passare dalla parte dei mujaheddin, nonché di individuare obiettivi di natura militare. L'altro ha rivelato che all'interno del territorio afghano operano reparti regolari dell'esercito pakistano. Ha detto pure che l'artiglieria pakistana bombarda obiettivi situati in Afghanistan e ha raccontato di aver visto quattro istruttori sauditi che tenevano dei corsi ai guerriglieri. Sabato, in un'intervista alle «Izvestia», Yuli Vorontsov, primo vice-ministro degli Esteri ed ambasciatore sovietico a Kabul, aveva detto: -La diretta e crescente interferenza armata del Pakistan negli affari dell'Afghanistan può difficilmente essere considerata come qualcosa di diverso da un'aggressione. La situazione attuale equivale all'inizio di una guerra afghano-pachistana'. Ed il generale di divisione Rauli Hclrninen, responsabile della missione delle Nazioni Unite in Afghanistan e Pakistan, aveva confermato nella stessa giornata che gli accordi di Ginevra sono effettivamente stati violati, ma senza precisare da quale dei Paesi firmatari. Ora è chiaro che a violare gli accordi è il Pakistan. Frattanto a Peshawar, in Pakistan, un rappresentante del «Jamiat i Islami», una delle formazioni più integralista della resistenza afghana, ha riferito intanto che martedì scorso 43 ufficiali dell'esercito afghano e 165 soldati semplici, appartenenti alla diciottesima divisione, sono passati dalla parte della resistenza, mentre erano distaccati nei dintorni della rotabile di Salang, a circa 120 chilometri da Kabul. I disertori avrebbero consegnato ai guerriglieri 12 carri armati, 38 automezzi, razzi e altro materiale militare.

Persone citate: Islami, Yuli Vorontsov