La pillola si perfeziona di Bruno Ghibaudi

La pillola si perfeziona Il contraccettivo che i ginecologi consigliano alle scettiche italiane La pillola si perfeziona MADONNA DI CAMPIGLIO — Quarant'anni di pillola, un bilancio tanto positivo da apparire rivoluzionario: ad un'efficacia contraccettiva assoluta la pillola d'oggi associa effetti collaterali praticamente nulli. Con l'anticoncezionale di Gregory Pincus (1955) non ha più alcuna parentela: le sostanze utilizzate sono differenti, i dosaggi molto più bassi (la quantità di ormoni assunta vent'anni fa in un giorno oggi basta per due mesi), gli effetti contraccettivi più sicuri, i rischi per la salute irrilevanti. Ne risultano pillole con ottima tollerabilità, che possono essere utilizzate in ogni momento dell'età riproduttiva della donna, che non interferiscono sul metabolismo, che non si limitano a rispettare la salute ma arrivano ad offrire protezioni preventive. Sono pillole che rendono sereno l'atto sessuale, allontanano il rischio dell'aborto e consentono di ripristinare rapidamente e completamente la fertilità. Sono pillole che non comportano più i rischi del passato, dalle complicazioni passeggere (nausea, vomito, cefalea, tensione mammaria) a quelle più gravi (cardiovascolari), ma offrono indubbi benefici. Riducono il disordine dei cicli mestruali (Irregolarità, disagi premestruali, dolore) e proteggono contro certi tumori benigni (utero, ovaie e mammelle), contro le gravidanze extrauterine e perfino — secondo alcuni — contro l'artrite reumatoide. Quelle di oggi sono quindi pillole da assumere senza paura. E il Congresso europeo di ginecologia e ostetricia, appena concluso a Madonna di Campiglio, lo ha confermato. "Il concetto base, ancora oggi valido, è sempre quello di associare un estrogeno e un progestinico — ha ricordato il professor Andrea Genazzani, direttore della clinica ostetrico-ginecologica dell'Università di Modena e presidente del Congresso —. La dose del primo è stata però progressivamente ridotta, essendosi scoperto che in quantità elevata induceva effetti collaterali in un certo numero di donne e specialmente complicanze cardiovascolari. Alle pillole della prima generazione sono cosi subentrate quelle della seconda, con dosaggi tanto bassi (estrogeni al di sotto dei SO microgrammi, contro i 150 del 1956) da non comportare più rischi tromboembolici. Le pillole della terza generazione, quelle attualmente disponibili, rappresentano un ulteriore progresso: riescono ad eliminare anche i possibili rischi vascolari legati ai progestinici, in quan¬ to ne contengono dosi ridotte e ricorrono a progestinici con caratteristiche biologiche positive». Sono progestinici di sintesi come il gestodene, il desogestrel e il norgestimato. Grazie alla loro maggiore attività progestinica esigono una dose di estrogeno molto minore. "La combinazione del gestodene (progestinico) con l'etinilestradiolo (estrogeno) ha permesso di arrivare al contraccettivo orale a minor dosaggio di ormoni oggi disponibile — ha aggiunto il professor Jurgen Spona, docente di endocrinologia presso l'Università di Vienna —. L'efficacia contraccettiva è assoluta e gli effetti collaterali hanno un'incidenza che può essere ritenuta la più bassa mai riscontrala. Il gestodene è infatti il più vicino al progesterone naturale, ha l'attività più forte fra tutti i progestinici sintetici, non interferisce con gli altri parametri biologici ed è privo di effetti androgenici (mascolinizzanti). Ecco perché riesce ad inibire con assoluta efficacia l'ovulazione pur contenendo una dose bassissima di estrogeno: appena 30 microgrammi di etinilestradio- 10 al giorno, un quinto di quelli usati trent'annifa». Pillola come contraccettivo efficace e sicuro e come valida alternativa all'aborto, dunque. Le statistiche dicono però che nel nostro Paese, pur essendosi registrato un significativo incremento dei consumi negli ultimi anni, la pillola gode ancora di scarse simpatie. Nella graduatoria europea (1987) l'Italia, dove 11 70 per cento delle adolescenti ha il primo rapporto sessuale fra i 17 e i 19 anni, continua a figurare al terz'ultimo posto, appena prima di Turchia e Grecia. A prenderla sono soltanto 8 donne in età fertile (dai 15 ai 44 anni) su 100, contro le 39 in Belgio, le 37 in Olanda, le 35 in Francia, le 29 in Svezia e in Germania, le 27 in Austria, le 25 in Svizzera, le 24 in Inghilterra, le 22 in Portogallo, le 18 in Finlandia, le 13 in Spagna. Bruno Ghibaudi

Persone citate: Andrea Genazzani, Gregory Pincus