Non sanno camminare ma nuotano come Spitz

Non sanno camminare ma nuotano come Spitz Un medico insegna ai bimbi a non avere paura dell'acqua Non sanno camminare ma nuotano come Spitz Alla piscina dell'istituto «Sociale» di corso Siracusa 10 - Dal nuoto un aiuto per le partorienti Ci sono bambini torinesi che imparano a nuotare molto prima di cominciare a camminare. Mentre i loro coetanei neonati passano i primi mesi di vita sdraiati in una culla, loro si muovono in piscina come fossero pesci. -Nessun bambino — afferma un istruttore — viene al mondo con la paura dell'acqua: sono sempre gli errori delle madri a infondere l'avversione». Lo confermano tutti i genitori che al martedì e al venerdì portano i loro figlioletti nella piscina dell'Istituto «Sociale» di corso Siracusa 10, un centro sportivo dei gesuiti dove oltre a mettere in acqua i neonati, uno specialista guida l'attività fisica delle gestanti. L'istruttore è un professore di ginnastica tedesco di 32 anni, Rolf Busch, venuto in Italia sei anni fa per laurearsi in medicina; attualmente sta specializzandosi in ortopedia dopo essere stato medico per due anni al Sant'Anna. Dice: "A Torino ho preso moglie e ho avuto un figlio che ad aprile avrà 4 anni. L'ho portato in piscina quando aveva 20 giorni e a 15 mesi ha fatto il primo tuffo da 3 metri'. Continua: •Mentre ero al Sarti 'Anna mi sono reso conto della difficoltà che ha la donna italiana a partorire: soprattutto le meridionali che non fanno nulla per aiutarsi nel concepimento. Ci sono differenze enonni rispetto alle gestanti tedesche anche in Alta Italia dove ci sono mamme che aumentano di 25 chili durante la gravidanza con problemi legali all'aspetto fisico e al recupero del peso forma. Mia mo glie, invece, come le altre 120 donne che ho preparato al parto, non ha avuto nessuna difficoltà-. Il medico specifica poi che •per tutte, comunque, la permanenza in sala partq è stata decisamente minore rispetto a quella della donne che non avevano fatto nulla». E precisa: 'Ancora meglio sarebbe andata se avessero potuto partorire in acqua ma qui non è possibile, non ci sono le strutture». Il prof. Rolf Busch conosce un istituto di Milano dove è possibile partorire in acqua; altre notizie gli provengono da Napoli e anche da Moncalieri ma per lui sono tentativi. -Eppure — commenta — fra le 120 gestanti che hanno fatto il corso di nuoto con me, due sole hanno dovuto ricorrere al cesareo» Una donna che avrebbe voluto la piscina al posto del lettino è Patrizia Canale, ex nuotatrice della Rari-Nantes, ora cassiera della Città Mercato di Venaria, che da un anno e mezzo, quando è libera dal lavoro, attraversa la città (abita in barriera di Milano) per accompagnare suo figlio Luca di' 19 mesi a compiere evoluzioni sott'ac¬ qua. «Ho avuto alcune perplessità ma ora sono entusiasta: Luca ha uno sviluppo intellettuale e fisico superiore a quello dei bambini della sua età». Patrizia Canale è anche convinta che molte volte la paura della madre ad affrontare l'acqua venga trasmessa al bambino. Ribadisce il prof. Busch: «Ai bimbi che vengono portati normalmente in piscina non si creano timori. Ci sono, invece, genitori che li seguono, ma non sanno nuotare e non vogliono imparare. Sbagliano pur dimostrando di aver capilo la necessità di far apprendere le tecniche del nuoto e della sicurezza in acqua». Statisticamente l'annegamento è una delle cause principali di morte. Negli Usa muoiono ogni anno 8000 persone, nel mondo centoquarantamila. In Italia nell'85 ne morirono più di 400 di cui il 40 per cento in piscine pubbliche e private. L'annegamento è la quarta causa di morte fra i bambini. Alessandro Rigatelo

Persone citate: Busch, Patrizia Canale, Rolf Busch, Spitz

Luoghi citati: Italia, Milano, Moncalieri, Napoli, Torino, Usa, Venaria