Stadio: si tratta «a porte chiuse» di Alberto Gaino

Stadio: si tratta «a porte chiuse» Comune e Acqua Marcia cercano di evitare rotture Stadio: si tratta «a porte chiuse» Discussione serrata sulla convenzione e la richiesta di 95 miliardi «Non ho niente da aggiungere al comunicato di sabato». L'assessore Matteoli taglia corto. Con 11 sindaco Maria Magnani Noya e il collega al legale, Andrea Galasso, il responsabile degli impianti sportivi del Comune ha convenuto di «proteggere» la trattativa con l'Acqua Marcia sui 95 miliardi richiesti da quest'ultima per completare la costruzione del nuovo stadio. La società romana è per rivedere la convenzione, il Comune no. Tuttavia restano degli spiragli per evitare una rottura. Così si assicura. Trasparenza. Assessore Matteoli, l'opinione pubblica dovrebbe essere informata su una questione che ha già sollevato tante polemiche. «Si, ma a trattativa conclusa». Sulla vicenda c'è una dichiarazione del segretario torinese de, Sebastiano Prowisiero: «/ silenzi non aiutano molto la trasparenza». Di «massima trasparenza» parla anche il segretario provinciale . socialista, Daniele Cantore, «ma pure nella volontà di portare a termine lo stadio», aggiunge, ricordando che «i punti fermi nella trattativa sono per il psì il rispetto della convenzione e dei termini della gara. Margini restano su eventuali oneri emersi in seguito. Questo il mandato per i nostri rappresentanti in giunta». Il pei, dopo aver ripetuto con il capogruppo in Sala Rossa, Domenico Carpanini, che gli assessori Matteoli e Galasso «non hanno l'autorevolezza per ricercare vie d'uscita con l'Acqua Marcia», prende atto anche degli ultimi «fallimenti». Carpanini propone ormai «una svolta politica o nuove elezioni subito perché questa coalizione non è in grado di governare la città e il clima al suo interno è ormai da rissa continua. Occorre porre termine subito al degrado pagato a caro prezzo da tutti». Rimpasto. Se ne parla quasi apertamente. Oggi si riuniscono i gruppi consigliali di quasi tutti i partiti. I democristiani proseguiranno a metà pomeriggio la discussione iniziata lunedì scorso. Argomenti d'obbligo lo stadio e il sottopasso di Porta Palazzo. Non è un mistero che in casa de entrambe le vicende siano state assai sofferte e, per quanto riguarda la prima, sembra che più di un consigliere comunale, nella riunione di lunedì, abbia chiesto spiegazioni convincenti all'assessore Galasso per la gestione dei rapporti con l'Acqua Marcia. E' però inevitabile che dal problema particolare la discussione finisca per investire il bilancio del pentapartito a poco più di un anno dalle nuove elezioni amministrative. «Ci restano 400 giorni — dìchiara Prowisiero — per assicurare maggiore concretezza al nostro impegno. Vogliamo dare un segnale». Questo segnale non potrebbe venire da una richiesta alle altre componenti del pentapartito di ragionare su un'ipotesi articolata di rimpasto della giunta, a conclusione di tutte queste vicende negative? E' probabile che già domani pomeriggio, dopo la riunione della direzione politica torinese della de, si abbia una risposta all'interrogativo. Di certo, per il momento, c'è solo un lapidario commento di Cantore all'eventualità: «Noi non avvertiamo l'esigenza di un rimpasto. Se ci verrà avanzata una richiesta in tal senso la valuteremo. Non vorremmo soltanto che fosse un alibi per perdere ancora tempo». Nuovo piano regolatore. Il primo passo sì compie stamane con la presentazione in giunta da parte dell'assessore Ravaioli, presenti anche i capigruppo, della delibera programmatica e delle norme per gestire i tempi successivi dell'operazione: una variante al vecchio piano regolatore da approvare contestualmente al piano preliminare di quello nuovo. Su quest'operazione l'accordo appare sostanziale. «L'obiettivo è di accelerare al massimo il processo di riqualificazione urbanistica», spiega il prosindaco Porcellana. «Siamo consapevoli dell'urgenza e approfondiremo subito l'analisi delle proposte di Ravaioli», aggiunge il capogruppo psi, Franca Prest. Aperta si profila la discussione del terzo punto all'ordine del giorno di stamane: l'aggiornamento del Piano pluriennale di attuazione del vecchio Prg, di prossima scadenza. Soltanto le domande per nuove costruzioni prevederebbero investimenti per oltre 264 miliardi. Fra gli interventi in attesa del «placet» vi sono la scomparsa dei cinema Faro, Massaua e Principe. I primi due dovrebbero far spazio ad esercìzi commerciali, il terzo ad abitazioni e uffici nella zona del nuovo palazzo dì giustìzia. Alberto Gaino

Luoghi citati: Massaua