A Manila nel supermarket di bambini di Fernando Mezzetti

A Manila, nel supermarket di bambini Come operano le organizzazioni che comprano «figli» e li rivendono in Europa A Manila, nel supermarket di bambini I genitori che cedono uno dei loro ragazzi rischiano solo una multa di 30 mila lire - Ogni bimbo «costa» dai tre ai quattro milioni - La Carìtas: «Solo nella capitale 75 mila adolescenti costretti a prostituirsi e a vivere di espedienti» DAL NOSTRO INVIATO MANILA — Serena non è un caso isolato. E non è la più sventurata. Almeno Giuber- . già è venuto a prendersela da sé, con la complicità di qualcuno. Ma centinaia, forse migliaia di bambini sono ogni anno comprati nelle Filippine da organizzazioni che li rivendono in Europa e in America a coppie senza figli, evi- 11 andò le laboriose pratiche di adozione. Il giro d'affari è alto e redditizio. Fino a poco tempo fa il prezzo d'una creatura di circa un anno di età era poco più di 400 dollari. Da qualche mese è salito a circa 3500, oltre 4 milioni, con l'aggiunta dei costi per aggirare gli ostacoli delle autorità filippine, fermamente decise a stroncare questo traffico alimentato da due disperazioni: da una parte quella affettiva di chi non può procreare, dall'altra quella materiale di chi procrea troppo. La gravità della situazione è tale che il capo della maggioranza governativa al Senato, Orlando Mercado, ha presentato una proposta di legge in via di approvazione diretta a stroncare il commercio di minori, con pene fino a 20 anni per chiunque vi sia implicato, genitori, intermediari, acquirenti. Le norme attualmente in vigore puniscono con una multa di 500 pesos, circa 30 mila lire, o con la prigione fino a due mesi, genitori che abbandonino o cedano i loro figli. Non erano state previste pene per i trafficanti. L'iniziativa è stata presa anche su pressione di un gruppo autonomamente sor• to in seno alla Charitas, dal significativo nome «Stop», che sta per «Stop trafflcking of pilipinos». •La dimensione reale del commercio di bambini è sconosciuta — afferma Stop nel documento inviato ai legislatori — ma è in aumento ed è sempre più sotto il controllo del crimine organizzato'. I Secondo stime dell'ufficio nazionale di investigazioni, i bambini ogni anno comprati e venduti sono centinaia. Nel dicembre scorso, insieme con la sua cameriera Filomena Toloso, è stata arrestata una tedesca, Margarete Kress, 45 anni, mentre stava per partire per la Germania con due bambini, uno di 2 anni, l'altro di 3 mesi. Nella sua casa in Benitez Street, a Malate, furono sequestrati «numerosi certificati di nascita e dichiarazioni di consenso per adozione di bimbi da parte di coppie straniere". Tutta documentazione falsificata ai fini del commercio. Stando al rapporto della polizia la donna «é a capo di un racket operante nelle Filippine, il quale si faceva cedere bambini da ragazze-madri nelle aree più desolate e li rivendeva in Europa a 25 mila pesos, circa 2000 dollari'. Secondo un alto funzionario dell'ufficio investigativo. Anthony Liongson, il prezzo pagato per i bambini alle mamme era di circa 5000 pesos, circa 400 dollari. -Aboiamo elementi per pensare che solo negli ultimi sei mesi l'organizzazione della Kress abbia trattato fra i 200 e i 300 bambini- dichiara Liongson. Tra le misure adottate c'è quella di non far più partire da Manila minori non accompagnati dai genitori. Le varie bande aggirano l'ostacolo facendo venire in Europa i bimbi e le madri, le quali rientrano poi da sole, n biglietto aereo e il maggior rischio hanno fatto aumentare il prezzo d'acquisto d'un bimbo che oggi si aggira appunto sui 3500 dollari. n commercio si era affiancato alle adozioni legali da parte di coppie straniere, complessivamente 2500 negli ultimi anni. Ma si è sviluppato recentemente da quando una nuova normativa ha reso più complesse le adozioni. Moralmente ripugnuite, questo traffico ha come risultato quello di assicurare in molti casi un futuro decente a creature innocenti, a tante piccole Serena che finirebbero invece sulla strada, avviate alla prostituzione fin dalla più tenera età. . Mentre le scuole sono sempre più vuote la città si riempie di «bambini di strada», come li classificano gli operatori sociali. E' un problema dalle dimensioni imponenti: nessuno sa con esattezza quanti siano. Secondo la Charitas, almeno 75 mila a Manila; secondo un gruppo che agisce in seno al Comitato nazionale per la donna sono 30 mila; secondo altre fonti governative ottomila. Gli operatori sociali li dividono in tre categorie: bambini di «famiglie di strada», venute dalla campagna, che sopravvivono vendendo qualcosa come ambulanti; altri che non hanno legami regolari con le loro famiglie, che si arrabattano vendendo sigarette o altre carabattole e vanno ogni tanto a casa a dividere i loro piccoli guadagni con le misere famiglie, n terzo gruppo è quello di ragazzi che hanno completamente abbandonato i genitori. Il Comitato nazionale per la donna ha condotto una serie di studi sul tema. Da uno dei rapporti: -Molti di questi bambini sono vittime di abusi sessuali e cominciano poi a vender se stessi la sera nei parchi. Nelle strade essi incontrano amichevoli sconosciuti, cioè pedofili. Così si hanno bambini di strada che lavorano part-time: di giorno vendono caramelle, sigarette e giornali ai semafori, di sera lavorano come prostituii'. Secondo lo stesso rapporto l'età media di questi ragazzi è di circa nove anni. La prostituzione minorile riguarda soprattutto i maschietti. Se questa è la realtà dei bambini, mentre il traffico si va facendo più difficile, un'altra ipotesi si affaccia sulle donne filippine: quella di essere sfruttate con inseminazione artificiale per conto di coppie che non possono aver figli. L'idea è di un americano che ha aperto un centro a Malibu denominato Bionetics Foundation. Sembra che egli tenendo presente la povertà filippina intenda aprire agenzie qui. I calcoli sarebbero già stati fatti: in America trovare una donna che accetti una gravidanza artificiale per conto terzi costa almeno 15 mila dollari. Secondo le valutazioni americane a Manila sarebbe possibile fare tutto ciò con solo 2000 dollari. Ma sia il Comitato per le donne, sia la Chiesa, sia le organizzazioni governative e private si sono già espresse fermamente contro questa idea: -Nessuno pensi di venire ad affittare gli uteri delle donne filippine-. Fernando Mezzetti

Persone citate: Anthony Liongson, Benitez, Filomena Toloso, Orlando Mercado