Piazzare la faccia in tv e lasciarsi sbeffeggiare di Ugo Buzzolan

Piazzare la faccia in tv e lasciarsi sbeffeggiare Maghi e imbonitori l'altra sera su due reti Rai Piazzare la faccia in tv e lasciarsi sbeffeggiare Ma il videopresenzialismo contagia anche autorevoli personaggi Perché tanta gente accorre in tv, e ci tiene tanto a mostrarsi e a parlare in video? La domanda, non nuova, veniva spontanea l'altra sera per due trasmissioni, Linea diretta su Raiuno e La macchina della verità su Raidue che toccavano più o meno lo stesso argomento, i venditori (esosi all'incredibile) diciamo di sogni per non dire di fumo, o peggio. Ci si poteva chiedere perché avesse accettato di comparire ne La macchina della verità una chiassosa piazzista tv di prodotti di bellezza e dimagramento, quando nel corso del programma non solo ha dato di sé una sconcertante immagine da macchietta tragicofarsesca anziché da donna manager, ma è stata costretta ad ammettere di non aver mai usato i propri prodotti, di aver 'esagerato- nel decantare le virtù prodigiose dei suoi balsami, di -aver mentito alle autorità', di non conoscere nessuno che con le sue pomate sia dimagrito di dieci chili in pochi giorni, di non aver mai voluto aderire al codice di autodisciplina dei pubblicitari seri, ecc. E s'è sentita accusare ripetutamen¬ te di dire bugie e di immettere in commercio prodotti del tutto simili ad altri, ma a prezzi assai più cari. Contemporaneamente Biagi si occupava di maghi. Con felpata astuzia ha indotto un mago a dire d'aver visto sotto un albero il diavolo completo di corna, coda, unghioni, e a confermare l'invio periodico in Africa di un segretario generale che lo provvede di polverine miracolose («Sono nocive?», -Le assicuro, non fanno niente di male-, «Ho capito: non fanno niente di niente-); e ad un altro bel tipo ha fatto esibire un postal-market della fattura d'amore, e infine ha circondato il tutto con un reportage allucinante da cui si apprendeva che per lo scongiuro di un malocchio si sono sborsati quattro milioni, e per un pezzetto di carta dove sono segnati i giorni 'fausti e infausti- è stato sganciato un milione e mezzo. Presi per i fondelli, sputtanati pubblicamente, additati a milioni e milioni di persone che vengono messe in guardia nei loro confronti? Questo ci sarebbe da pensare, e invece evidentemente non è così; loro invece — gli accusati o sbeffeg¬ giati — sono ben lieti di un'apparizione in video che considerano in ogni caso gratificante e di utile propaganda personale. Mi hanno attaccato e punzecchiato? Può darsi; ma intanto si è parlato bene o male di me, e io ho piazzato la faccia sul teleschermo e m'hanno visto in milioni e milioni di persone. D'altra parte lo stesso discorso, al di là dei casi-limite, riguarda un'immensa schiera — e in mezzo ci sono eminenti e autorevoli personaggi — di partecipanti a dibattiti, tavole rotonde, salotti, inchieste ecc. che (non tutti, certo, e non in tutte le trasmissioni) si fanno arruolare docilmente per intervenire pochi secondi, esprimere in fretta e furia l'abbozzo appena di un concetto, restare poi li con la battuta nella strozza, essere orchestrati a piacere dall'abile presentatore. Che cosa li spinge? Il solo fatto di comparire sul video e di poterne avvisare trionfalmente congiunti ed amici? Reputano l'apparizione comunque prestigiosa -perché è in tv-, anche se farfugliano un attimo e per il resto fanno da sfondo e da tappezzeria? Ugo Buzzolan

Persone citate: Biagi, Maghi

Luoghi citati: Africa