Accoltella moglie e figlia dà fuoco alla casa e si uccide

Accoltella moglie e figlia dà fuoco alla casa e si uccide Nel Milanese, l'omicida-suicida è un giovane operaio Accoltella moglie e figlia dà fuoco alla casa e si uccide La donna aveva 24 anni, la bambina due e mezzo - Rancori familiari alla base della tragedia MILANO — Un uomo ha ucciso a coltellate la moglie e la figlia, poi si è squarciato il ventre e ha appiccato fuoco all'appartamento. Si chiamava Mauro Mulinelli, 27 anni, operaio e calciatore dilettante. Maria Rita Lombardi ne aveva 24; con i genitori, i due fratelli e le due sorelle, lavorava nel bar di loro proprietà in via Garibaldi, a Pogliano, una frazione vicina. Miriam avrebbe compiuto i 3 anni il 5 settembre. E' accaduto ieri mattina a Cantone di Nerviano, 21 chilometri da Milano, in direzione di Legnano. Via Resegone 4: un paio di cortili che si aprono sulla strada in terra battuta, edifici giallognoli a due piani che un tempo erano cascine e di recente sono stati ristrutturati ad abitazione, scale esterne. Una ringhiera costeggia il lungo pianerottolo verso una porta chiara di finta noce, listata con i segni dei sigilli apposti dai carabinieri. Sulla targa, due cognomi: Mulinelli e Lombardi. Tinello e cucina al piano di sotto, stanza da letto e bagno nella mansarda. Chiuse tutte le finestre; di fronte a quella in alto sono rimasti dei panni stesi, colorati. A chiamare i pompieri, primi ad intervenire, è stato un vicino. Luigi Nebuloni: ha sentito l'odore acre del fumo, ha notato un filo che proveniva da quella finestra, si è preoccupato. Ha telefonato al pronto intervento, poi si è arrampicato su una scala a pioli per cercare di capire lui stesso, subito, cosa stava succedendo. Ma le volute nere provenienti dalla mansarda lo hanno costretto a scendere. Delle altre persone che abitano li — le porte si affacciano sul grande cortile e sulle scale del caseggiato — nessun altro ha visto niente, sentito niente. -Dormivamo», rispondono. ' L'alterco, uno dei tanti, sempre più frequenti in casa Mulinelli, era cominciato da ore. La giornata di Pasqua era trascorsa con le rispettive famiglie, poi la bimba era stata accompagnata dai nonni materni; sarebbe rimasta con loro fino al mattino successivo. Mauro e Rita stavano litigando quando lui improvvisamente ha detto:-Vado a prendere la bambina». Erano le due di notte, ma a quell'ora i genitori della giovane sono ancora in piedi, il loro locale chiude non prima dell'una. Anche i genitori di Mauro hanno un bar, sono abituati a lavorare fino a tardi. Il padre è arrivato nell'abitazione dei suoceri mentre Miriam dormiva; lei s'è appena svegliata un momento, sentendosi sollevare e avvolgere in una coperta. Una vol¬ ta in macchina ha continuato a dormire, lo stesso quando il padre l'ha portata su per le scale e poi l'ha adagiata nel letto matrimoniale, di fianco alla moglie. Miriam era nata poco dopo le nozze. Maria Rita viene all'unanimità descritta coinè •una brava, bellissima e serissima ragazza'. Ma contro la moglie Mauro pareva accumulato rancori sordi; in casa fin dai primi tempi usava starsene per ore muto e cupo, ostile. Intanto frequentava altre donne, fra cui, sembra, anche una giovane con la quale aveva una relazione prima del matrimonio. In questi ultimi giorni specialmente, appariva stravolto. Agli amici che chiedevano, rispondeva: -Sono molto preoccupato, ma non mi va di parlarne'. Fino a quel momento repressa, la follia stava per divampare. •Si volevano un gran bene; dicono i vicini. Gruppi di persone arrivano in bicicletta, si fermano all'ingresso del cortile e guardano le tre finestre. Parlottano piano tra loro, smettono appena vedono arrivare un estraneo. Nessuno mostra di credere al delitto-suicidio: «E' stata una disgrazia, la termocoperta si è incendiata. Macché coltellate, sono gente di qui, li conoscevamo, cose del genere non ne fanno». n coltello è da cucina, lungo almeno 20 centimetri. Sulla moglie, Mauro Mulinelli l'ha vibrato almeno otto volte: al ventre, al seno, alla gola, all'orecchio, alla testa. L'ha sfigurata. Quindi ha massacrato anche la figlia. Il sangue è spruzzato dovunque, si vedono le macchie sulle pareti annerite dall'incendio, sul letto mezzo incenerito, sui comodini chiari e sull'armadio del guardaroba. Poi Mauro è andato in bagno e con lo stesso coltello si è squarciato la pancia. C'è una scia di sangue che permette di ricostruire i suoi ultimi movimenti: di nuovo si è recato in camera da letto, ha cosparso i due cadaveri di materiale infiammabile — quale lo stabiliranno le perizie, ma probabilmente si è trattato di alcol, di cui alcuni flaconi erano custoditi nella stanza da bagno —, è tornato nel bagno, ha rovesciato quel liquido anche su di sé. E a questo punto ha acceso un fiammifero. Maria Rita è stata trovata con le gambe carbonizzate; alla bimba, il fuoco ha bruciato il tronco. Qualcuno racconta che vicino al corpo di Mauro c'era una bacinella piena d'acqua. Forse all'ultimo ha tentato di spegnere le fiamme: un sussulto di istinto di conservazione, còmè'accade non di ródo nei suicidi o. ro.

Persone citate: Cantone, Lombardi, Maria Rita, Mauro Mulinelli, Pogliano, Tinello

Luoghi citati: Legnano, Milano, Nerviano