Kosovo in fiamme, uccisi 2 agenti

Kosovo in fiamme, uccisi 2 agenti Dilaga la protesta albanese: a Pristina intervengono gli elicotteri dell'esercito Kosovo in fiamme, uccisi 2 agenti Sassate contro i poliziotti, che rispondono con manganelli e lacrimogeni - Nella capitale della regione riunioni proibite, chiuse le scuole e i cinema - Dure accuse ai manifestanti: sono separatisti pronti anche a uccidere NOSTRO SERVIZIO ZAGABRIA — Si aggrava lo scontro nel Kosovo: due poliziotti sono stati uccisi dai manifestanti albanesi, il telegiornale ha definito la situazione «critica». La prima vittima si chiama Jetulah Kuchi, un ufficiale di nazionalità albanese, 30 anni, padre di quattro figli. A Podujevo, località dove Kuchi era di servizio, ieri alcune migliaia di persone di nazionalità albanese sono scese nelle strade per protestare, contro la nuova Costituzione serba, approvata alcuni giorni fa anche dall'assemblea regionale del Kosovo. Mentre stava uscendo dalla macchina di servizio, Kuchi è stato ferito da alcuni colpi di arma da fuoco. Trasportato d'urgenza in ospedale è deceduto pochi minuti più tardi. Sono state gravemente ferite altre quattro persone, tra cui un poliziotto, ma la loro vita è fuori pericolo. Verso sera, da Titova Mitrovica è giunta la notizia di un altro morto. E' l'agente Milorad Tanaskovic, ucciso durante gli scontri con i manifestanti albanesi che han¬ no cominciato a raggrupparsi nel centro della città verso le prime ore del pomeriggio. Dopo una mattinata tranquilla, verso le 15, quasi contemporaneamente, i manifestanti albanesi sono scesi in piazza a Pristina, capitale della regione, a Urosevac, a Pec, a Liplijan e in altre località del Kosovo. Per la maggior parte si tratta di giovani, soprattutto studenti delle scuole medie o superiori. A Magura, paesino vicino alla miniera di Goles, hanno invece manifestato le donne e i bambini più piccoli. Ovunque si è ripetuto lo stesso scenario. Gridando «daremo la vita ma non il Kosovo", -non vogliamo la nuova Costituzione", i manifestanti hanno preso a sassate le forze dell'ordine. La polizia ha usato manganelli, lacrimogeni e getti d'acqua. Malgrado la massiccia presenza delle forze dell'ordine, a Pristina alcune centinaia di manifestanti si sono riuniti di fronte alla sede dell'Assemblea regionale. Ricacciati dalla polizia verso la periferia, hanno continuato a raggrupparsi nei vecchi quartie- ri a Nord della citta, dove le strettissime viuzze non permettono l'accesso ai mezzi blindati. Tra i manifestanti sempre più numerosi e la polizia è scoppiata una vera battaglia. Per disperderli sono stati usati elicotteri dell'esercito che hanno sorvolato la zona, lanciando lacrimogeni. Ma la guerriglia è continuata fino a tarda sera e si sono sentiti degli spari. Nella capitale del Kosovo, riferiscono fonti locali, la polizia ha imposto il divieto di assembramento, e non è possibile olla gente riunirsi in gruppi più numerosi di tre persone. Sono state chiuse a tempo indeterminato le scuole e l'università della provincia, i teatri ed i cinematografi, e sono proibite a tempo indeterminato tutte le occasioni di raduno, come le partite di calcio. Sulla strada fra Podujevo e Pristina, viaggiatori provenienti dalla provincia hanno riferito di avere visto colonne di carri armati in movimento. Nel capoluogo sono segnalati posti di blocco stradali della polizia che impediscono di partire dalla città. In un comunicato ufficiale il Segretariato regionale degli Interni ha condannato i manifestanti albanesi, definendoli 'nazionalisti e separatisti, pronti a tutto, anche a uccidere, pur di combattere contro le istituzioni del sistema e la Costituzione". La popolazione del Kosovo è stata avvertita che ogni azione di sostegno nei confronti dei manifestanti verrà giudicata come atto controrivoluzionario, contro cui verranno usate tutte le misure previste dallo stato di emergenza. Negli ultimi cinque giorni, soltanto a Urosevac, sono state arrestate 174 persone. Il presidente locale della Lega dei giovani socialisti, di nazionalità albanese, si è dimesso sentendosi responsa¬ bile del fatto che numerosi giovani della sua città si sono schierati con i manifestanti. Ieri mattina ci sono state numerose riunioni con gli insegnanti e i genitori dei giovani albanesi, invitati a spiegare ai loro figli che manifestando contro la Costituzione diventano nemici del proprio Paese. A Liplijan, alcune centinaia di giovani hanno preso a sassate le case dei serbi e dei montenegrini. Sembra che volessero attaccare un treno proveniente da Skophe. Mentre la crisi del Kosovo si aggrava di ora in ora, a Belgrado oggi verrà ufficialmente proclamata la nuova Costituzione. Nel pomeriggio è previsto un ricco programma con spettacoli in piazza e concerto rock per i più giovani. L'organizzazione della Lega socialista di Belgrado ha fatto sapere che questa festa popolare è stata voluta dagli abitanti della capitale che desiderano in questo modo 'Segnare un nuovo passo nel rafforzamento dell'unità e della fratellanza nella Serbia e in tutta la Jugoslavia-. Ingrid Badurina AU STRIA NoviSad ' UNGHERIA ■ Zagabria Fiume BELGRADO I JUGOSLAVIA Spalato Sara/evo KOSOVO li V- Skop/e ■TIRANA ' y Bari >-SALBANIAT'^

Persone citate: Ingrid Badurina, Milorad Tanaskovic, Titova Mitrovica