Gilliam: lo cane da guardia dell'immaginario

Gilliam: lo, cane da guardia dell'immaginario Londra: incontro con rallegro e polemico regista del kolossal «Il Barone di Mùnchhausen» Gilliam: lo, cane da guardia dell'immaginario Racconta del suo diffìcile rapporto con il produttore del film Thomas Schuly, di Hollywood, dei Monty Python e degli Oscar «che non rappresentano nulla» - «Ho lavorato sei mesi a Cinecittà ed è stato come una magnifica droga» - «Fellini è il mio superdio» LONDRA — Terry Gilliam, ex del gruppo inglese demenziale e supercinico dei Monty Python, regista di Brazil, I banditi del tempo e del recente, discusso Barone di Mùnchhausen che sta per arrivare anche in Italia, comincia una nuova avventura cinematografica. Con humour britannico dice che costerà circa 25 milioni di dollari e forse alla fine anche 'qualche dollaro in più*. Gilliam, con questa pellicola che sarà prodotta da Joey Silver («Die Hard*, *Lethal weapon* e "48 ore*) per )a Fox, toma alle origini della sua carriera, ovvero ai comics, n film sarà trateo dalle celeberrime strips di Watchman. Egli stesso le definisce 'l'altra faccia dei Dick Tracy e dei Batman perché i suoi eroi appartengono alla middle age, all'età di mezzo». Dice: 'Saranno l'alter ego delle normali comics, la faccia scura, mistica, strana e buffa. C'è di mezzo anche il Giudizio Finale e la distruzione del mondo*. In un' intervista all'agenzia Adnkronos, Terry Gilliam parla della bizzarra avventura del Barone di Mùnchhausen, appena uscito con successo negli Usa, del suo lavoro, di Hollywood e del cinema inglese; parla anche dei rap porti, non proprio ottimi, con Thomas Schuhly, il produttore tedesco del Barone, ko lossal europeo da 40 milioni di dollari. -Voglio subito precisare che non ho mai parlato male di Cinecittà e della mia esperienza nella capitale italiana. Bisogna fare una distinzione tra i lavoratori e coloro che hanno collaborato alla realizzazione artistica del film, come Dante Ferretti Gabriella Pescucci e Giusep pe Rotunno, e la produzione. Per quanto riguarda questo aspetto abbiamo avuto degli enormi problemi*. Quali, con esattezza? •E'stato un totale disastro, Schuhly vuol far credere di essere un grande producer, ma in verità è privo di esperienza ed ha creato costante mente dei problemi. E' una cosa complicata da raccontare, perché lui è una persona molto seducente, molto energica e molto intelligente. Un tedesco aggressivo e razionale, molto charmant. Dunque, è riuscito ad ingannare molte persone oltre me, sostenendo di essere in grado di produrre un film di questa portata. Promise a tutti quello che volevamo e quando si arrivò al dunque si verificò il caos. Gente come Ferretti alla fine si è trovata a fare il vero produttore del film*. 'Quando sono arrivato a Roma, Thomas presentava la pellicola come la più cara dai tempi di Cleopatra. Il bilancio uscì da qualsiasi controllo, mentre Davide Puttnam, allora presidente della Columbia, che finanziava il film, aveva da poco abbandonato il suo incarico limitandosi a dare il suo okay al progetto*. Thomas Schuhly le ha dato del razzista, del colonialista inglese e dell'imperialista riferendosi al suo modo di lavorare e alla sua concezione dell'Italia. Cosa ne pensa? *Sì, secondo lui avrei detto che gli italiani sono degli imbecilli. E' tutto falso. Ho lavorato per sei mesi a Roma, ed è stato come una droga. Adesso sto cercando un appartamento in Italia. Lasciare la capitale è come disintossicarsi, è qualcosa di simile al mal d'Africa. Roma è una città pagana, antica, sfarzosa, barocca, gigantesca e avvolgente. La sua grande forza non è la Ragione ma la forza della vita. Molto di questo traspare dal Barone, un uomo che flirta con la morte, e non sarebbe stato lo stesso se lo avessimo girato in Inghilterra*. Tornerebbe a lavorare con i Monty Python? 'Non credo sia possibile Ognuno di noi ha preso la sua strada, anche se Michael Palin e John Cleese hanno fatto insieme Un pesce di nome Wanda e se Eric Idle recita nel Barone. Insieme abbia mo scoperto che spesso avevamo più ragione degli altri e questo forse ci ha resi un tantino arroganti. Abbiamo intrapreso avventure pericolose e abbiamo quasi sempre vinto le scommesse. Persone intelligenti hanno dubitato di noi, ma non ci abbiamo fatto caso*. Magia, mistero, inconscio. Quali di questi tre elementi influenza di più il suo lavoro? 'Tutti e tre. Direi che i primi due sono un complemento del terzo, l'inconscio. E il Barone di Mùnchhausen parla proprio di questo. E' un uomo vecchio, quello che io mostro nel film, e stanco. Che vorrebbe sdraiarsi e morire. Perché vicino alla vita c'è sempre la morte. E lasciarsi andare per lui diventa meno faticoso che continuare le sue bislacche, inverosimili avventure. Nel mondo moderno abbiamo perso il senso della magia e del mistero. Abbiamo cercato di definire e misurare ogni cosa. E se la scienza non lo capisce e non lo spiega allora non esiste*. Spera che Crìchton possa vincere l'Oscar per Un pesce di nome Wanda? *Non saprei cosa pensare in proposito. Trovo la serata di consegna degli Academy Awards semplicemente brutta e non vi presto mai attenzione. Trovo che gli Oscar non siano rappresentativi di nulla. SI tratta di un gruppo di persone anziane che non guardano i film per i quali devono votare*. Sheila Benson, crìtico del Los Angeles Times l'ha paragonata ad autori come Fellini, Boorman, Spielberg, Cro nenberg ed altri «cani da guardia dell'immaginario Concorda? 'Posso essere d'accordo quando si parla di Fellini. Rappresenta per me una sorta di superdio. Quando sono venuto a Roma per il Barone ho pensato che avrei conosciuto e lavorato con la stessa gente che dì solito lavora con lui. Un pensiero eccitan te-. Rifarebbe un film come BraziV} 'No, non rifarei nessun film che ho già realizzato. Non credo sia bello fare due volte lo stesso bambino*. T.S. Terry Gilliam l'estate scorsa a Roma durante la burrascosa lavorazione del suo «Barone»