Quel «malparlare» in tv è solo un brutto esempio di Ugo Buzzolan

Quel «malparlare» in tv è solo un brutto esempio Le polemiche fra letterati nel salotto di Costanzo Quel «malparlare» in tv è solo un brutto esempio Ma è proprio impossibile imparare a discutere serenamente? Ma chi l'ha detto? Settimana irta di polemiche. Ma una è subito rientrata, quella su un personaggiochiave della Piovra, il senatore Salimbeni, tipico rappresentante di un potere politico legato alla finanza prevaricatrice e alla mafia con i suoi killer. Ci eravamo chiesti tutti a quale partito appartenesse mai questo indegno senatore, autentica pecora nera del nostro Parlamento. Interrogativo senza risposta dal momento che il testo non offriva alcuno spiraglio nemmeno per la più vaga illazione. E invece è circolata insistentemente la voce che il presidente della de Forìani, nell'attacco alla sua creatura, Raiuno, avesse scagliato fulmini non solo su Biagi (Impassibile), ma anche sulla Piovra per via di quella calunniosa figura del corrotto senatore democristiano. Democristiano? Chi ha mai detto democristiano? Alle voci sono seguiti attimi di sconcerto: ah, ma se è il presidente della de in persona a risentirsi, vuol dire che inequivocabilmente quel corrotto senatore era proprio... Guarda un po', chi avrebbe mal osato pensarlo? Ma poi è arrivata la smentita. Forlani, soverchiato dalle cure politiche, è uno del pochi italiani che non hanno visto la Piovra; dice che non ne sa nulla, che eventualmente la vedrà. E allora? Chi abbia protestato per il senatore corrotto non si sa: viene il dubbio che si tratti — per assonanza — di un equivoco di nomi, cioè che a parlame non sia stato Forlani a piazza del Gesù, ma Funarì nell'Aboccaperta di mezzodì. Letterati malparlanti. Altra polemica per un diverbio squallidotto nel Costanzo show tra una presi• de -poetessa e un critico at. taccabrighe che si sono gratificati di epiteti quali asino e stronza. Dunque la colpa non era tutta di Bagnasco se a Mixercultura il romanziere Busi e il poeta Bellezza si erano dati reciprocamente della puttana: si vede che è un vizio di molti letterati il non saper discutere senza albagia e senza perdere il lume della ragione. E' legittimo che Costanzo si amareggi, il suo salotto non ha bisogno di chiassate: ma quando si va ad accoppiare soggetti da cozzo furioso, il rischio è proporzionato, ed è prevedibile. Stonata Bohème. Lasciamo stare la questione di Mimi soprano nero-americana: è una questione irrilevante, dovremo pur abituarci in futuro ad un Radaìnes giapponese in Egitto e ad un Otello nordico, pallido di viso e rosso di pelo, tra veneziani in Cipro tutti di facies mediorientale. Non è questo il punto negativo della Bohème-film di ieri sera. Già l'opera sul video è assente o è emarginata. Danno la Bohème? SI dovrebbe esultare, e Invece ecco un'edizione strampalata e stonata, con macchiette infilate di forza, con duetti intimi in un cerchio di curiosi che stanno li ad orecchiare, con automobili nel Quartiere Latino, e Rodolfo e Marcello che fanno 1 pittori madonnari sul marciapiede davanti alla chiesa. Nel moscio guazzabuglio cine-tv s'è persa ogni poesia, ogni tenerezza d'amore, ogni profumo di giovinezza perduta, e l'incanto di una Parigi ottocentesca mitica e lunare come in un sogno. E s'è persa soprattutto la fascinosa struggente musica di Puccini, e questo è stato l'affronto peggiore. Ugo Buzzolan Canonici e la Hendrix in una Bohème molto «stonata»

Persone citate: Bagnasco, Bellezza, Biagi, Busi, Forlani, Hendrix, Puccini, Salimbeni

Luoghi citati: Cipro, Egitto, Parigi