Aria di Pasqua, ma Fontolan non se n'era accorto

Aria di Pasqua, ma Fontolan non se n'era accorto Aria di Pasqua, ma Fontolan non se n'era accorto GENOVA — Il gol molti tifosi non l'hanno visto. Erano già sulla strada di casa, non ce l'avevano fatta a resistere a una partita che era stata noiosa e stucchevole. E a un quarto d'ora dalla Une, perfino dalla pazientissima gradinata Nord, si erano levati rumorosi segnali di dissenso, in pratica fischiava tutto lo stadio. Ma Oenoa e Cremonese, imperturbabili, continuavano il loro tran-tran: tanti passaggi indietro, assolutamente vietate accelerazioni e verticalizzazioni. Insomma, come non farsi male e trascorrere insieme una buona Pasqua avvicinandosi ulteriormente alla serie A. Ma il Genoa dietro al ramoscello d'ulivo nascondeva uno stiletto avvelenato, n colpo mortale a 7' dalla fine. Si fa un pisolino la difesa della Cremonese su un calcio d'angolo battuto da Nappi e Fon¬ tolan di testa lascia il segno. Per gli amanti delle statistiche, questo è il calcio d'angolo numero 203 battuto dal Genoa dall'inizio del campionato. Ma la banda del professor Scoglio, che pure era diventato famoso con «le palle inattive» ne aveva sfruttato uno soltanto. Bisogna risalire alla seconda di campionato (rete di Eranio) quando sul neutro di Alessandria era stata travolta la Reggina. Il gol di Fontolan per la Cremonese è imprevisto ed è una vera e propria mazzata. Il Genoa le aveva fatto credere di accontentarsi del pareggio e poi l'ha colpita alle spalle. I grigiorossi si rovesciano all'attacco, ma per cercare di rimontare ci sono solo 7', che diventeranno quasi 10' per il recupero-fiume concesso dall'arbitro Amendolia. E dire che in una partita alla camomilla non era assoluta¬ mente successo niente che autorizzasse una coda così accentuata. Ma che per Amendolia fosse una giornata particolare lo si era capito quasi subito. Forse preoccupato di eventuali accuse di connivenza per essere di Messina come Scoglio, aveva diretto a senso unico. Alla fine del primo tempo aveva fischiato 18 volte a favore della Cremonese e solo 4 per il Genoa. E il massimo l'aveva raggiunto proprio al 45' quando in area di rigore Eranio era afferrato per la maglia da Gualco. La casacca rossoblu si allungava come un chewin-gum, ma Amendolia stupiva tutti ordinando una punizione a favore della Cremonese. Intendiamoci, nessuno del Genoa pretendeva proprio il rigore (l'intervento di Gualco era sicuramente veniale), ma fischiare il fallo contro Eranio è sembrata una decisione davvero machiavellica. Ma nonostante Amendolia insista per metterci un po' di pepe, la partita si è presto incanalata sul binario morto dello 0-0. La cronaca è ridotta all'osso. Dopo 6' un rimpallo smarca Ruotolo in profondità, ma è pronta l'uscita di piede di Rampulla. E' in pratica questa l'unica occasione nella quale il portiere della Cremonese è chiamato in causa. A saggiare Gregori ci pensa Piccioni (14') che prova da fuori: il portiere genoano blocca senza problemi. Gregori è decisamente meno sicuro al 27': Maspero, il gioiellino della Cremonese, su punizione da più di 30 metri rischia il tiro diretto in porta. L'ardire del numero 10 grigiorosso sorprende Gregori che aveva messo due uomini in barriera solo per scrupolo. Morale, quando il por¬ tiere genoano s'accorge del tiro diretto, ha un attimo di sbandamento e gli manca il piede d'appoggio. Per fortuna sua e del Genoa, la traiettoria si spegne alta dopo aver accarezzato la parte superiore della traversa. n primo tempo è tutto qui, ma credete, è gran cosa rispetto alla ripresa. Senza falsi pudori le due squadre si abbandonano alla più sfacciata delle meline e all'ennesimo passaggio indietro lo stadio sbotta. Insomma, davvero nessuno si potrebbe aspettare quel finale a sorpresa. Invece c'è in agguato Fontolan al suo quarto centro personale. La rabbiosa reazione della Cremonese si esaurisce in due punizioni dal limite. La prima Bivi la spreca calciando alle stelle, nella seconda Cinello colpisce la barriera. Gessi Adamoli

Luoghi citati: Alessandria, Genova, Messina