Un tetto per la soia

Un tetto per la soia Un tetto per la soia Per evitare diminuzioni di prezzo, la produzione non deve crescere più del 10% MILANO — Recentemente sono circolate voci allarmistiche a proposito di un crollo dei prezzi della soia, conseguente all'aumento delle superfici destinate a questa coltura. Abbiamo chiesto se ciò è vero a Franco Ceroni, amministratore delegato della -Italiana olii e risi», il maggior operatore commerciale del settore. ■ Innanzitutto questo genere di notizie contribuisce ad aumentare lo sconcerto degli agricoltori in materia di prezzi. Detto questo bisogna prendere atto che l'introduzione della quota massima garantita ha comportato, per l'88, una diminuzione dei prezzi dell'11%. determinando un prezzo per l'agricoltore di circa 70 mila lire il quintale». Che cosa deve fare il produttore per ottenere un prezzo remunerativo rispetto ad altre colture? 'Autoregolamentare la superficie coltivata a soia, per non superare una produzione totale di circa 18 milioni di quintali in tutta la Cee, contro i 16,5 milioni dello scorso raccolto. Ciò significa contenere l'incremento delle superfici coltivate al 10%». Che conseguenze avrebbe questa strategia sui prezzi? •Consentirebbe di ottenere un prezzo minimo di 62-63 mila lire il quintale che, aggiunto alle 2-3 mila lire che i 'primi acquirenti" riconoscono generalmente in più del prezzo minimo, raggiungerà valori vicini alle 65 mila lire». Prima parlava di autoregolamentazione, ma basterà a raggiungere lo scopo? •Penso che sia indispensabile, per contenere la produzione, una programmazione interregionale ed un contenimento della coltura di secondo raccolto. E' urgente formare un comitato interprofessionale per regolamentare le produzioni, e quindi la base di prezzo, in attesa della modifica delle quantità massime garantite o della regolamentazione comunitaria». •Il gruppo Ferruzzì (di cui l'Italiana olii e risi fa parte n.d.r.) auspica che per la prossima campagna si giunga in sede Cee ad una globalizzazione delle quote delle colture oleaginose, alla stessa stregua dei cereali. Questo comporterebbe un minore impatto nel prezzo della soia e del girasole ed una leggera penalizzazione nel prezzo della colza. La nuova quota sarebbe di 7,8 milioni di quintali, pari alla somma degli 1,3 milioni della quota della soia, dei due milioni della quota del girasole e dei 4,5 milioni di quintali della quota della colza». v. cor.

Persone citate: Franco Ceroni

Luoghi citati: Milano