Con il '92 vantaggi al Piemonte

Con il '92 vantaggi al Piemonte Convegno a Torino della Coldiretti regionale sulle conseguenze del mercato unico Con il '92 vantaggi al Piemonte Carlo Gottero: gestiremo noi i cambiamenti collegandoci col mondo produttivo - L'assessore: già ora abbiamo un'agricoltura avanzata - Potremo esportare più vino perché le accise saranno armonizzate TORINO — L'appuntamento del 1992 è impegnativo anche per l'agricoltura, ma in Piemonte nessuno ha paura di affrontare la difficile scadenza. Questo, in sintesi, il concetto emerso dal convegno organizzato questa settimana a Torino dalia Coldiretti piemontese. Attenzione — ha detto il presidente della Federazione, Carlo Gottero — a non sottovalutare, come si fa da qualche parte, quella data: essa ••porterà a cambiamenti che potranno avere conseguenze di grande rilievo». "Cambiamenti — ha aggiunto — che vanno gestiti dal mondo agricolo, non nel chiuso di un ghetto settoriale, ma aprendosi al confronto con tutti i settori produttivi e sociali». Oli ha fatto eco l'assessore Emilio Lombardi: -L'agricoltura piemontese, ove le condizioni naturali lo consentono, è già oggi competitiva nel grande mercato europeo. Continuerà ad esserlo anche dopo il D2, a condizione che possa usufruire di situazioni concorrenziali con quelle di cui godono i partners europei; e a condizione che sappia, anche con l'aiuto pubblico, qualificare sempre meglio le proprie produzioni, obiettivo priori¬ tario della politica agricola regionale». Ma il momento centrale dell'iniziativa è stata una tavola rotonda, con sei docenti universitari, diretta dal coordinatore scientifico del convegno Giacomo Buchi, dell'Università di Torino. I loro interventi, di grande interesse, si sono svolti di fronte ad un folto pubblico composto — fatto sorprendente e positivo — soprattutto da giovani. Luigi Castellani, dell'Università di Torino, si è soffermato sul principio del mutuo riconoscimento della legislazione introdotto dalla Cee nel libro bianco sul completamento del mercato unico del 1985 e nell'atto unico europeo. Da Castellani abbiamo appreso un particolare interessante per il Piemonte: le accise sul vino — cioè quelle altissime imposte oggi esistenti nei Paesi del Nord a difesa della birra — dovranno essere armonizzate. Saranno sicuramente più basse e dovranno esistere in tutti i Paesi Conseguenza: forse il vino aumenterà di prezzo, ma certamente ne potremo esportare di più. Castellani, tuttavia, si è mostrato scettico sulle possibilità effettive di poter raggiungere gli obiettivi stabiliti per il 1992, con particolare riguardo all'aspetto dell'armonizzazione fiscale. Giovanni Gaiizzi, dell'Università di Piacenza, ha messo in guardia sui pericoli dell'abolizione delle barriere tecniche per i prodotti tipici e di qualità se non si provvedere a difenderli con specifiche misure. Mario Pagella, dell'ateneo torinese, ha richiamato l'importanza centrale della fase di commercializzazione per la competitività dei prodotti: se da un lato l'abolizione delle barriere può aprire maggiori sbocchi, il principio del mutuo riconoscimento può essere dannoso per l'Italia, dove esistono normative più rigide. Le problematiche legate a'la politica forestale ed ambientale sono state trattate da Bruno Giau, dell'Università di Torino, il quale ha osservato come la Comunità non abbia mai svolto una politica con obiettivi autonomi, ma sempre come riflesso di obiettivi di politica agraria Livio Burato

Persone citate: Bruno Giau, Carlo Gottero, Castellani, Emilio Lombardi, Giacomo Buchi, Giovanni Gaiizzi, Livio Burato, Luigi Castellani, Mario Pagella

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Torino